40. Continuerò a camminare con te fino alla fine del mondo

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JIMIN

Dopo la scioccante scoperta, Jungkook ed io concordammo sul fatto che fosse meglio per entrambi tornare a casa e dormirci sopra, parlandone, poi, seriamente il mattino successivo.

Mi accompagnò a casa in religioso silenzio, rivolgendomi, però, un'occhiata preoccupata ma allo stesso tempo comprensiva quando arrivò davanti al vialetto di casa mia, lasciandomi scendere dalla sua macchina e rientrare tra quelle mura subito dopo.

Mi avviai, non appena compii questo gesto, in camera mia cercando di fare il minimo rumore possibile, visto che mia madre la mattina dopo avrebbe dovuto svegliarsi presto per andare a trovare i miei nonni, gettandomi sul letto senza nemmeno pensare di cambiarmi e sperando, nonostante tutti i pensieri che vorticavano senza sosta nella mia testa, di riuscire ad addormentarmi in fretta.

Quello che non sapevo, però, era che, quella notte, avrei fatto meglio a rimanere sveglio...

Minho aspettò per settimane intere che Jun si facesse vivo, dopo che suo padre li aveva scoperti insieme quella notte, senza mai perdere la speranza di ricevere anche solo un singolo messaggio.
Ma, dopo un po', anche il più sognatore ed ottimista inizia a vacillare, no?

Jun sembrava scomparso nel nulla. Come se non fosse mai esistito. E, se almeno fosse venuto all'Università, Minho avrebbe saputo che stava bene. Ma, a quanto pare, non aveva il diritto di sapere nemmeno questo...

Jun, dal canto suo, avrebbe voluto rassicurarlo con tutto sè stesso, anche facendo l'impossibile, ma il non poter uscire di casa ed il fatto che il padre avesse il suo telefono chiuso sottochiave gli impediva di fare qualsiasi cosa.

Il ragazzo aveva provato per tutto quell'arco di tempo a convincere il padre del fatto che quello che c'era tra Minho e lui non era sbagliato e, anzi, era la cosa migliore che gli potesse capitare e che era veramente felice, ma...non c'era stato verso.
Convincerlo era fuori da ogni portata umana.

Ragazze su ragazze si presentarono insieme ai loro padri a casa della famiglia Kao. Quasi che il padre di Jun credesse che in questo modo si sarebbe potuto dimenticare di Minho in un battito di ciglia o in uno schiocco di dita.

Il punto più critico lo raggiunse quando una sera, perso nelle sue lacrime, cercò di scappare dalla finestra della sua camera per andare da Minho, sapendo che solo lui avrebbe potuto calmarlo.
Il padre, però, l'aveva visto e riportato dentro casa con forza, sbattendolo contro il muro e minacciandolo di fare molto peggio se avesse tentato di fuggire di nuovo, rimarcando il fatto che lui e quel ragazzo, Minho ovviamente, non potevano stare insieme e di farsene una ragione.
In sostanza, non gli avrebbe mai lasciato vederlo di nuovo.

A quel punto, la situazione era diventata così insostenibile, e la consapevolezza di non poter più stringere tra le braccia Minho così forte, che lo spinse a fare l'impensabile. Che lo spinse ad infrangere la promessa di non "lasciarlo" mai che gli aveva fatto...

*******

Era un giorno come tanti altri quando successe.
Minho era tornato a casa dopo l'ennesima giornata sempre uguale all'Università, demoralizzato per non aver ancora visto Jun spuntare da un angolo dicendogli che andava tutto bene e che potevano stare insieme.

Ormai, se doveva essere completamente sincero, non ci sperava nemmeno più. Ma, allo stesso tempo, non riusciva ad andare avanti come se lui non fosse mai esistito nemmeno provandoci con tutte le sue forze.

Stava pensando proprio a questo, con le mani ai lati della testa e le lacrime che stavano iniziando a scendergli sulle guance, quando il suo cellulare squillò, costringendolo a rimettersi in sesto per vedere chi lo cercasse.

Prese, quindi, il telefono sul comodino, credendo che fosse qualcuno dei suoi amici, strabuzzando gli occhi quando, invece, si trovò davanti un messaggio da parte di Jun.
Leggendo le prime parole pensò che fosse una specie di dichiarazione d'amore, cosa che gli fece spuntare un sorriso sincero sul volto, ma, andando avanti a leggere, si rese conto che si sbagliava di grosso.

"Ho sempre amato il modo in cui, quando ti mettevi controluce, il Sole accarezzava la tua pelle. Così come ho sempre amato il fatto che mi stessi perennemente così vicino, quasi a volermi proteggere, stringendomi la mano nelle buie e solitarie strade che erano luogo di tutte le nostre scappatelle notturne. Senza contare tutti i tuoi sorrisi che mi hanno fatto innamorare ogni volta sempre di più.
In queste settimane...ho cercato con tutti i mezzi possibili di far capire a mio padre che io provo questo per te, però...non ha nemmeno voluto ascoltarmi.
L'unica cosa che riusciva a fare era presentarmi ancora altre figlie di suoi colleghi, sperando che, così dal nulla, mi sarei fidanzato con una di loro facendoti diventare solamente un brutto ricordo o, addirittura, uno stupido sbaglio.
Ho provato anche a scappare, sai? Tre giorni fa. Volevo venire da te a dirti che non ti ho assolutamente dimenticato e che ti amo esattamente come ti amavo poco prima che lui mi portasse via da te con forza quella notte.
Ma, chiaramente, mi ha beccato subito. Nemmeno il tempo di arrivare al vialetto...
Mi ha detto di dimenticarti e che non c'era la minima possibilità che lui acconsentisse ad una storia tra noi due. Il mio cuore, dopo quelle parole, si è come aggrovigliato in un ammasso indefinito. Insomma, sapevo che pensava quelle cose. Non me le aveva mai dette apertamente, però.
Ecco...è esattamente in quel momento che ho capito che, finchè c'è lui, io non potrò mai più vederti, tantomeno stringerti tra le braccia o baciarti.
Finchè c'è lui l'unica cosa che potrei fare è stare con un'altra persona essendo, però, innamorato di te.
Ed io non voglio fare tutto questo. Nemmeno per sogno. Perchè ho capito che, se devo vivere senza di te, piuttosto non la voglio, questa vita.
E...ho bisogno che tu sappia che, anche se il nostro amore non potrà durare così a lungo come ti ho promesso, io continuerò a camminare con te fino alla fine del mondo.
Ciao, Lee Minho. Sarai per sempre l'unica persona sulla faccia della Terra che è riuscita a riempirmi il cuore".

Minho non ebbe nemmeno finito di leggere tutto il messaggio che già era in piedi ed all'ingresso di casa sua, consapevole del fatto che quelle parole volevano dire una cosa sola.
E non poteva permettersi di arrivare troppo tardi...

SPAZIO AUTRICE:

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Avviso che nei prossimi capitoli ci saranno delle scene molto forti e dure da digerire, quindi, per quelli di voi un po' più sensibili, se non ve la sentite di leggerle passate semplicemente avanti.
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•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora