JIMIN
Rimanere calmo ed impassibile davanti allo sguardo truce di Jungkook si stava rivelando ogni secondo più difficile, tanto che, dopo un minuto abbondante in cui i nostri occhi non si lasciarono nemmeno per un istante, dovetti abbassare il viso, nascondendomi tra le spalle, quasi sconfitto.
"Dio, non ho ancora fatto le presentazioni. Allora, loro sono Yoongi, Hobi e..." esclamò Nam all'improvviso, rivolgendo un'occhiata un po' dispiaciuta, chiaramente per il fatto che non avesse accennato a quel discorso prima, a tutti, venendo interrotto, però, dalle parole, pronunciate in tono tagliente, di Jungkook.
"Jimin. Già lo so" furono le fatali parole che uscirono dalla sua bocca, facendomi sprofondare nella sedia ancora più di quanto stessi già facendo."Ah, vi siete già conosciuti?" chiese Nam a Jungkook in tono allegro, percependo, quindi, il tutto come una cosa fantastica senza sapere, in realtà, tutto quello che ci fosse sotto.
"Sì. Mi ha giusto cacciato dal suo gruppo di ballo senza una motivazione valida. Perchè, secondo me, "Mi dispiace ma non possiamo cambiare gli orari per fare un favore a te" non lo è" gli rispose quest'ultimo pieno di risentimento, rivolgendomi, poi, un sorriso quasi sardonico."Non ti ho detto queste parole..." mormorai ad un tono di voce bassissimo, quasi per giustificarmi, nel momento in cui vidi gli occhi di tutti, Hobi escluso, saettare nella mia direzione sorpresi. Insomma, io sono sempre stato "il ragazzo d'oro" della nostra compagnia, quindi il fatto che avessi potuto trattare in quel modo una persona pareva incredibile.
Ed invece..."Fa tanta differenza? Mi pare che il concetto fosse quello" ribattette Jungkook con rabbia e frustrazione, facendomi salire milioni di brividi, dovuti a paura, sensi di colpa e quant'altro, lungo la spina dorsale.
"Io d-devo andare" balbettai all'improvviso, lasciando lì il mio piatto vuoto per metà, chiedendo gentilmente a Hobi di buttare il suo contenuto per conto mio, e, poi, camminando il più velocemente possibile fuori da quella mensa e da quell'edificio, fermandomi solo quando arrivai nel piccolo rifugio che i miei amici ed io avevamo trovato nel corso degli anni.Era semplicemente un piccolo spiazzo cespugliato sul retro del nostro liceo, ma, sinceramente, era l'unico luogo, all'interno del territorio scolastico, in cui c'era un'atmosfera quasi serena.
Mi misi accovacciato, rimanendo in equilibrio sulle punte dei piedi mentre continuavo a passarmi le mani tra i capelli per, poi, tirarli con forza, quasi che fosse una punizione per come avevo deciso di comportarmi.
"Stai bene?" sentii chiedermi improvvisamente da una voce che, dopo anni, ormai avevo imparato a riconoscere benissimo.
Scossi debolmente la testa, lasciando cadere la mano che stavo usando per tirarmi i capelli sulla mia coscia, quasi come se fosse senza vita.
"Ho fatto tutto questo casino in modo da non vederlo più perchè non volevo mettermi in mezzo nella sua storia con il suo ragazzo o cose del genere...e guarda che è successo..." mormorai distrattamente, incrociando lo sguardo seriamente preoccupato di Hobi, che venne fino al mio fianco per rimettermi in piedi e reggermi quasi fosse la mia ancora.
"A volte il destino è imprevedibile" mi disse subito dopo, accarezzandomi il braccio in segno di conforto."Mi sa che hai dannatamente ragione. Per giunta, ora Jungkook anche mi odia. Potevo semplicemente tentare di far finta di niente, anche se lui, in realtà, non mi farebbe mai "niente" come effetto vista la strana ma intensa sensazione che mi sento addosso non appena poso il mio sguardo su di lui. Ma, invece, no. Ho dovuto raccontargli una cazzata, o, meglio, non dargli nemmeno uno straccio di spiegazione perchè ero convinto che "scappare" fosse la soluzione migliore" gli risposi praticamente all'istante, iniziando a giudicare negativamente il mio comportamento e me senza nemmeno rendermene conto.
Ma, ora che ci penso, effettivamente non succedeva di rado...
"Non biasimarti troppo. Hai preso la decisione che, in quel momento, la tua mente impulsiva e testarda credeva giusta. Li hai visti insieme, ti sei reso conto della situazione, percependo i tuoi sentimenti come "di troppo" ed "indesiderati", cercando una soluzione rapida ed immediata, ovvero quella di fare il possibile per evitare di far finire a rotoli la sua relazione ed il tuo cuore. Quindi, effettivamente, il fatto che tu abbia pensato al "non vederlo più" non è una cosa sbagliata. Perchè in questo modo i tuoi sentimenti per lui non potevano aumentare e, inoltre, lui non avrebbe avuto nessun altro su cui concentrarsi al di fuori di Taehyung. Solo che, forse, quella che hai scelto non era la soluzione da adottare...
Però, comunque, hai agito anche a fin di bene. Lui magari non lo sa, ma è così" tentò di rassicurarmi con questo lunghissimo giro di parole, del quale, in realtà, riuscii a seguire solo la metà senza perdermi nel mezzo."Grazie del sostegno...credo" gli risposi infatti, aggrottando le sopracciglia.
"Jimin, sei sempre stato un ragazzo fin troppo buono. Talmente buono che, anche questa volta, hai preferito che quello a soffrire fossi tu piuttosto che una persona, e conseguentemente il suo ragazzo, appena conosciuta.
Anche se ti sembra di conoscerlo da sempre, ma questo è un altro discorso.
Quindi, per favore, non piangerti addosso o, in alternativa, urlarti contro. Perchè non servirà proprio a nulla" concluse dopo qualche secondo di silenzio, spostandosi da davanti agli occhi una ciocca di capelli finita lì a causa del leggero venticello di quel giorno.Rimasi a pensare alle sue parole per più di qualche istante, ritrovandomi poi, dopo questo intervallo di tempo, ad annuire leggermente, mettendomi successivamente a torturare un'unghia della mano sinistra per scaricare tutto il nervosismo che mi era salito dalla bocca dello stomaco fin dall'istante in cui avevo incrociato lo sguardo di Jungkook per la prima volta dopo circa una settimana.
"Da...come vedo in sintonia Nam con quel Jin mi sa che quella di oggi non sarà l'unica volta in cui avremmo Jungkook ed il suo ragazzo al tavolo con noi. Come hai intenzione di comportarti?" mi chiese Hobi, riaprendo il discorso, in tono estremamente serio proprio nel momento in cui la mia mente aveva intenzione di focalizzarsi su altro.
"Non ne ho idea. A questo punto...penso che opterò per delle scuse e per un tentativo di rapporto civile. E, Dio, spero non salti addosso al suo ragazzo ogni due secondi davanti a noi, altrimenti penso che potrei veramente sbottare" gli risposi con sincerità, lasciando scappare una sottospecie di risata alla fine delle mie parole.Hobi ricambiò subito quel mio gesto, contagiandomi ulteriormente e finendo per ritrovarci a ridere come due stupidi per svariati minuti.
Ecco, qui lo dico e lo confermo, le cose sarebbero state molto più facili, dopo quel momento, se io mi fossi innamorato di Hobi e lui di me.
Ma, sfortunatamente, entrambi avevamo già deciso chi sarebbe dovuta essere la persona che volevamo al nostro fianco. Solo che la scelta di Hobi io l'avrei scoperta soltanto mesi più tardi...e con non poco sconcerto.
STAI LEGGENDO
•We will meet again {Jikook}•
FanficCOMPLETATA Jimin e Jungkook ancora non si conoscono, ma hanno una cosa in comune. Entrambi, ogni notte, sognano vari episodi della storia d'amore di due giovani ragazzi, Minho e Jun, la cui fine è stata tragica. Jimin, inoltre, da tutta la vita è co...