33. E perchè lo pensi?

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YOONGI

"Ma veramente? Due ore e tredici minuti per scoprire che l'assassino è solamente il maggiordomo? Mi sento preso in giro" iniziò a sbraitare Tae alla fine del film che stavamo guardando nel salotto di casa mia, indicando il televisore con gli occhi praticamente sbarrati.
"Te l'avevo detto che era un film idiota" ribattei io con aria soddisfatta, sapendo già a priori che sarebbe finita così.

"Ricordami di ascoltarti la prossima volta" mormorò lui in risposta, lasciandosi ricadere sullo schienale del divano.
"Lo dici sempre e poi fai di tutto meno che quello" lo rimbeccai con aria divertita, mettendomi, poi, a rispondere all'ennesimo messaggio che mi aveva inviato Jimin quel pomeriggio.

Il motivo di tutto quell'interessamento era semplice: sapeva che ero con Tae e mi stava continuando a chiedere se fossi ancora riuscito a controllarmi dal saltargli addosso esattamente come avevo fatto negli ultimi due mesi.

E la risposta a questa domanda, sebbene magari mi faccia sembrare ai vostri occhi un po' un cretino, è sì.

Per quanto averlo a pochi centimetri di distanza continuava a mandarmi scariche elettriche in tutto il corpo in continuazione.
Ed il fatto che ci fossimo avvicinati parecchio, da quando lui e Jungkook si erano lasciati, non mi aiutava affatto da questo punto di vista.

Ma...lui aveva bisogno di qualcuno che stesse al suo fianco, sostenendolo senza fare troppe domande, e, a quanto sembrava, aveva deciso che sarei stato io quella persona.

Peccato che poi, durante i nostri pomeriggi o serate insieme, e fidatevi che succedeva fin troppo spesso, finivo per mettermi a fissarlo un po' furtivamente e venivo beccato regolarmente da lui dopo qualche secondo, dovendo inventarmi una qualsiasi scusa plausibile al momento.
Alla quale lui, semplicemente, rispondeva con un piccolo sorrisetto divertito prima di rimettersi a guardare il film che stavamo guardando o altro.
Eppure, ogni tanto, quando giravo la testa i suoi occhi erano già puntati su di me...

"Con chi parli? Con uno spasimante segreto?" mi chiese all'improvviso, facendomi sobbalzare.
"No" gli risposi in tono scontroso, tirando il telefono più vicino al mio viso in modo che non potesse sbirciare.

"Dai, fammi vedere" insistette nuovamente, avvicinandosi a me ed al mio cellulare.
"No" ribattei nuovamente, dando, però, inizio, con quella semplice affermazione, ad una lotta per la conquista del telefono, all'insegna di pugni e risate piuttosto sguaiate.

"Preso!" esclamò lui con aria vittoriosa non appena riuscì a strappare l'oggetto dei suoi desideri dalle mie mani, alzandolo verso il soffitto.
"Ridammelo subito!" gli ordinai io, dal canto mio, tentando un ultimo "attacco" ma, sfortunatamente o fortunatamente a seconda di come la volete vedere, dandomi troppa spinta e finendo direttamente sopra il suo corpo semidisteso, con il viso a pochi centimetri dal suo e troppa pelle a contatto a livello dello stomaco a causa delle nostre magliette entrambe leggermente alzate.

"S-scusa" mormorai in completo imbarazzo, tentando di spostarmi rapidamente da dove fossi finito.
Peccato che Tae mi trattenne per un braccio, mantenendo salda la presa su di esso, prendendo a far scorrere ripetutamente un dito sulla mia guancia destra, quasi accarezzandola, e, poi, dando un leggero e casto bacio a stampo sulle mie labbra, allontanando il suo viso dal mio subito dopo.

"Che stai facendo?" gli domandai in preda alla confusione, sentendo ogni fibra del mio corpo andare a fuoco per quel semplice contatto.
Ma...Tae non aveva mai dato nemmeno il minimo cenno di voler quel contatto con me, o da me, quindi ero piuttosto sconvolto, in quel momento.

"Credo di aver bisogno di parlare con Jungkook" mi rispose lui, evitando completamente la mia richiesta, ritraendo entrambi le mani da me e lasciandomi sollevare dopo qualche altro secondo.

"Di cosa?" gli domandai con aria confusa, cercando di metabolizzare tutto quello che fosse appena successo.
"Del fatto che per lui non sento più...niente" mi rivelò ad un tono di voce bassissimo, rivolgendomi, poi, una timida occhiata nell'attesa della mia reazione.

"Così? Tutto d'un tratto?".
"No, è da un po' che lo penso".
"E perchè lo pensi?" gli domandai con voce tremante, volendo capire se i pensieri che si stava tirando fuori la mia mente in quel momento potessero anche solo corrispondere minimamente alla verità.
"Credo che tu già lo sappia dopo quello che ho appena fatto".

"M-ma come..." mormorai in preda alla confusione, non riuscendo veramente a capire.

Insomma, ero sempre stato convinto di essere coinvolto in dei sentimenti a senso unico, ma...tutta quella situazione mi stava dimostrando il contrario.
E non solo: mi stava anche dimostrando, sempre che le mie supposizioni sui motivi dei suoi gesti e delle sue parole fossero vere, che ero totalmente cieco.
Cioè, come avevo fatto a non accorgermene prima?

"Non lo so, non ne sono ancora completamente sicuro, ma...con te è tutto così spontaneo e semplice.
Forse perchè non abbiamo alle spalle un rapporto profondo come quello che c'è stato tra Koo e me, visto che siamo "amici" relativamente da poco, però...io non posso non considerare tutto quello che il mio corpo e la mia mente sentono quando sto con te. Sebbene non so se sono pronto per un'altra relazione che ho paura potrebbe spolparmi fino dentro l'anima.
Quindi...credo di aver bisogno di riflettere molto bene su quello che voglio realmente. E, per farlo, so di doverne parlare con Jungkook. Lui è l'unico che capirebbe.
Sempre che tu provi...lo stesso, ecco" mi spiegò brevemente, iniziando a giocare con la punta delle sue unghie invece di guardarmi.
"Certo che provo lo stesso, Tae. Da anni" ammisi finalmente, capendo che era arrivato il momento delle confessioni.

"Come da anni?" praticamente urlò lui all'improvviso, preso alla sprovvista, cercando di ricomporsi poco dopo.
"Da quando sei entrato nel gruppo di musica, più o meno".
"Quindi sono io il ragazzo di cui ti sei innamorato che, però, stava con un altro..." concluse dopo qualche secondo dalle mie parole, non cercando nemmeno un cenno di conferma da parte mia.

Forse perchè, ormai, era così scontato che non aveva nemmeno senso...

"Mi dispiace" mormorò dopo un po', trasudando milioni di sensi di colpa nel suo tono di voce.
"Non è colpa tua" mi affrettai a rassicurarlo, credendo veramente alle parole che stavo lasciando uscire dalla mia bocca.

"Non per quello. Dico, se l'avessi saputo o capito prima, non sarei corso da te a gambe levate a piangere per Koo per praticamente un mese intero. Immagino quanto difficile sia stato.
Dio, se l'avessi saputo prima magari non mi sarei fatto nemmeno mille paranoie per quello che ho iniziato a sentire, da circa due settimane, quando sto vicino a te" commentò lui dopo un paio di istanti di silenzio, dando inizio ad una lunga riflessione silenziosa nella mia mente.
"Se devo dirtela tutta...stavo più male perchè anche tu stavi male che per altro" gli rivelai con un filo di imbarazzo, stringendomi tra le spalle.

"Posso baciarti di nuovo?" gli sentii pronunciare all'improvviso, rivolgendo nuovamente lo sguardo nella sua direzione ed incrociando i suoi occhi desiderosi ma, allo stesso tempo, spaventati.
"Cinque minuti fa mi hai detto che devi capire cosa vuoi ed ora mi chiedi se puoi baciarmi?" gli risposi in tono scettico, decidendo, nonostante la voglia che avessi di tastare veramente le sue labbra, che, visti i suoi dubbi, non fosse la cosa migliore da fare.

"Forse è meglio che vada, allora" concluse da solo, alzandosi dal divano per dirigersi autonomamente fino all'ingresso per rimettersi le scarpe ed il cappotto.
Io lo seguii silenziosamente, aprendogli la porta mentre cercavo di ripetermi che fosse la cosa giusta e che non dovevo maledirmi mentalmente per non aver approfittato della situazione.
Perchè, insomma, non sarebbe stato giusto...

"Non ho intenzione di sparire, voglio che tu lo sappia" aggiunse poco prima di mettere un piede oltre la porta, cercando i miei occhi quasi per rassicurarmi.
"Lo so. Prenditi...tutto il tempo che ti serve" gli risposi io con aria serena, nonostante tutto quello che fosse appena successo, rivolgendogli un sorriso di circostanza.

Tae annuì solamente, dandomi, poi, le spalle ed uscendo da casa mia con un'andatura che trasudava ansia, preoccupazione ed incertezza.
Eppure, a me, tutto quello che era appena successo sembrava ancora così surreale...

SPAZIO AUTRICE:

Un po' di Taegi non sta mai male✌🏻😂🙊.

•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora