47. Non hai rovinato proprio niente

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YOONGI

Non appena sentii il campanello di casa mia suonare mi diressi verso la porta d'ingresso praticamente saltellando, ansioso di vedere la reazione di Tae a tutto quello che gli avevo preparato.
E, qui lo ammetto definitivamente, mi ci ero impegnato veramente tanto.

"Ciao" uscì in un piccolo mormorio dalle labbra di Tae nello stesso momento in cui i nostri occhi si ritrovarono dopo quasi una settimana di lontananza, rivolgendomi, poi, un sorriso sincero.
"Ciao" replicai con contentezza, allungando una mano nella sua direzione in modo che lui l'afferrasse e, non appena questo successe, trascinandolo dentro casa, facendogli sfilare il cappotto dalle spalle per riporlo nella poltrona accanto al divano.

Lui mi seguì guardandosi attorno, quasi che stesse cercando la "grande sorpresa" che mi ero messo in testa di fargli, e per la quale sono scomparso per svariati giorni, appesa alle pareti del mio soggiorno.

"Non è qui. Cioè, il regalo che ti ho fatto con le mie fragili e, al momento, doloranti mani no. Però, se vuoi, in cucina c'è il salmone con le patate nel forno e la bottiglia di vino che ho comprato. E, beh, anche in camera mia c'è una sorpresa, ma quella direi che è meglio se la vedi dopo" gli suggerii con aria leggermente divertita, posandomi con una mano al muretto, alto circa un metro, che divideva il soggiorno dalla cucina.
"Stai cucinando? Veramente?" fu l'unica replica di Tae, espressa anche con uno stupore piuttosto evidente, alle mie parole.

Io annuii alzando gli occhi al cielo, facendo un po' il sostenuto per quel tono, ottenendo il risultato che speravo: Tae si avvicinò a me a piccoli passi, mettendomi le mani sui fianchi e prendendomi il mento con una mano, voltandomi lentamente la testa in modo che ci guardassimo nuovamente.
Ci mettemmo due secondi netti prima di fiondarci uno sulle labbra dell'altro, non riuscendo ad impedire a quel bacio di approfondirsi da solo, riscoprendoci per la millesima volta e lasciandoci andare solo numerosi secondi più tardi.

"Quanto mi è mancato fare questo negli ultimi giorni" mormorò Tae con la sua fronte ancora posata sulla mia, prendendo ad accarezzarmi dolcemente una guancia.
"Anche a me" ammisi con sincerità, beandomi di quel gesto e di tutte le sensazioni che la sua sola presenza mi faceva sentire a livello dello stomaco, della testa, del petto e...potrei andare avanti con questo elenco per ore, se volessi.

"Posso vederlo adesso il regalo? So che dovrebbe essere l'ultima cosa, ma...sono veramente curioso" mi domandò in tono piuttosto imbarazzato Tae dopo qualche secondo di silenzio, facendomi annuire un paio di volte in risposta.
Gli dissi di aspettarmi lì, avviandomi, poi, verso la camera degli ospiti, dove avevo lasciato il tutto, per prendere il regalo, ritornando in soggiorno subito dopo.

Guardai Tae, che intanto si era seduto sul divano, con gli occhi pieni di emozione, porgendogli la scatola nera tra le mie mani sentendomi addosso un po' di ansia.
Perchè, insomma, speravo con tutto me stesso che gli potesse piacere...

Tolse il coperchio della scatola con cautela, trovandoci dentro il ciondolo in legno che gli avevo intagliato personalmente, con le sue iniziali sulla parte inferiore, e l'album con tutte le foto, disposte in ordine cronologico, che ci eravamo fatti fin dal primo giorno.

"Ma...è bellissimo" mormorò solamente non appena girò l'ultima pagina di fotografie, guardandomi con gli occhi praticamente lucidi ed un sorriso enorme dipinto in faccia.
"Davvero ti piace?".
"Come potrebbe non piacermi? Questa è la cosa più bella che io abbia mai ricevuto".

Lo guardai lasciando aprire spontaneamente le mie labbra in un sorriso sincero, non trovando nemmeno le parole per rispondere a quello che gli era appena uscito dalla bocca.
Perchè, in tutta sincerità, era dieci volte di più di quello che mi aspettavo.

"Yoongi...cos'è questo odore?" mi chiese improvvisamente Tae dopo più di qualche secondo da quando, ormai, mi ero perso nel guardare le sue iridi marroni, squadrando intorno a lui con aria confusa, facendomi rendere conto dell'odore di bruciato che aleggiava per tutta la stanza.
"Cazzo" dissi solamente, rendendomi conto in una cosa come un millesimo di secondo cosa potesse essere, correndo, poi, in cucina per aprire il forno e vedere quanto fosse grave il danno che avevo appena combinato.
E, dopo aver ricevuto in faccia una vampata di fumo ed aver constatato che il salmone fosse immangiabile, guardai Tae con rassegnazione, facendo un piccolo sospiro prima di buttare il cibo bruciato nella spazzatura.

"Doveva essere una sorpresa bellissima. Ci ho lavorato per quasi una settimana, isolandomi dal resto del mondo. E sono riuscito comunque a rovinare tutto" constatai con amarezza solo non appena chiusi il sacco nero con un fiocco, riportando lo sguardo sul mio ragazzo, seduto ad una delle due sedie che contornavano la tavola tutta ben apparecchiata.
"Non hai rovinato proprio niente" tentò di rassicurarmi con leggerezza, alzando le spalle e scuotendo leggermente la testa.

"Ma...ho bruciato la cena".
"Che importa? Ordineremo una pizza. Tu...hai intagliato un ciondolo a mano per me. Hai stampato tutte le nostre foto e ne hai fatto un album. E chissà Dio cosa hai combinato in camera tua. Solo per rendermi felice".

"Sarebbe dovuto essere tutto perfetto" ribattei allora, con ancora più forza e probabilmente spaventandolo, abbassando lo sguardo verso il pavimento con, allo stesso tempo, rabbia e arrendevolezza.
"Perchè?" mi domandò solamente lui, nel tentativo di capire cosa mi passasse per la testa.
"Perchè non voglio che tu ti allontani da me. Perchè ho paura che...se non faccio delle cose in grande, ogni tanto, tu ti stuferai del ragazzo noioso, monotono e silenzioso che sono" ammisi con sincerità, rilevandogli, finalmente, la mia preoccupazione più grande fin da quando ci eravamo messi insieme.

"Yoongi, io ti amo da morire. Non me ne andrei per nessun motivo al mondo. Possiamo anche stare per tutta la vita seduti sul divano a guardarci tutte le serie tv di Netflix. Non devi fare cose di questo genere perchè credi che, prima o poi, mi stuferò di te. Non succederà" replicò Tae a cuore aperto, enfatizzando tutte quelle parole gesticolando con le mani come faceva sempre.
"Sono insicuro. Non ci posso fare niente".

"Vieni qua" mi disse allora, dopo le mie parole, praticamente venendo a prendermi di peso quando non mossi un passo nella sua direzione, mettendomi le mani intorno al viso, accarezzandomi una guancia con il pollice destro.

"Trovarti ed innamorarmi di te penso siano state le uniche due cose buone che ho fatto nella vita. Quindi, fidati, non ti lascio" affermò nuovamente, lasciandomi affondare il viso nella sua camicia e, spostando la posizione delle sue mani, stringendomi talmente forte che temetti di non riuscire più a respirare.
Ma, fidatevi, non sono mai stato così sereno, perchè finalmente avevo espresso le mie parole ad alta voce e mi era giunta la risposta che avrei voluto sentire, in vita mia...

SPAZIO AUTRICE:

Scusate se venerdì ho saltato l'aggiornamento ma il capitolo non era assolutamente pronto.
E...oggi siamo nella stessa situazione, nel senso che il 48, il 49 ed il 50 (che sono gli ultimi tre) non sono nemmeno iniziati.
Quindi, detta sinceramente, non so se questa settimana ci saranno altri aggiornamenti oltre a questo.
Ma, nonostante tutto, cercherò di fare il possibile per portare a termine questa storia con decenza e, soprattutto, senza scrivere dei capitoli orripilanti.
Spero non ve la prendiate🥺❤️.
Grazie per le 10mila letture🥺❤️.

•We will meet again {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora