Hello! Buona Pasqua!
This
Is
The penultimo capitolo
AAAA
Non sono pronta raga
Devo scrivere i ringraziamenti aiut
5700 parole
Vi lovvoLovino si svegliò affianco ad Antonio, che lo scrutava con un sorriso. Antonio che lo scrutava con un sorriso senza maglietta. Sgranò gli occhi.
-cosa... cosa abbiamo fatto?- mormorò, abbassando lo sguardo su di sé -per... perché ho un vestito?
-non abbiamo fatto niente- lo tranquillizzò quello, accarezzandogli i capelli -hai bevuto troppo, ti sei addormentato e ti ho riportato a letto- lo baciò sulla fronte -sul vestito... non ne ho idea, quando sono arrivato lo avevi già.
Lovino mugugnò, massaggiandosi le tempie e cercando di ricordare -ho mal di testa.
Antonio ridacchiò -non mi stupisce, amore- lo abbracciò, sospirando -mi sei mancato.
Lovino nascose il viso contro la sua spalla -anche tu- mormorò, con la testa che martellava.
Antonio gli accarezzò la schiena -però con questo vestito stai benissimo- lo baciò sulla guancia, sul collo e poi sulla spalla -sei bellissimo.
-lo so- gli accarezzò il petto con due dita, mordendosi il labbro -anche tu non sei male- lo baciò sulla clavicola.
Antonio lo strinse, cominciando a riempirlo di baci un po' ovunque dove il vestito non copriva, facendolo sorridere.
-non vedo l'ora che sia domani- mormorò contro la sua spalla.
Lovino prese ad accarezzargli i capelli, tenendoselo stretto.
-anch'io.
-ti amo- lo baciò sulla guancia.
-anch'io- e, cazzo, quanta voglia aveva di baciarlo sulle labbra, di farsi sbattere contro un muro e di fare l'amore con lui fino al giorno dopo, o direttamente per sempre.
Sospirò -se domani non ti salto addosso sull'altare sarà un miracolo.
Antonio ridacchiò -ricordati che c'è Mia. Non mi va di spiegarle la storia della cicogna.
-cazzo no. Non sono pronto e non penso lo sarò mai- rabbrividiva a pensarci. Si mise seduto, stropicciandosi gli occhi -che ore sono?
-circa le undici- lo abbracciò da dietro e lo baciò sul collo. Lovino sentì le mani prudere dalla voglia di saltargli addosso, ma si contenne -tu mi devi spiegare come fai a essere stupendo appena sveglio e con il trucco a puttane.
-trucco?- si sfiorò il viso e sbuffò -merda. Sembro un panda, vero?- se lo tolse di dosso con una scrollata di spalle non troppo gentile e si alzò -ho bisogno di una doccia.
-mhmh...- Antonio si sporse a osservarlo mentre cercava dei vestiti più comodi nell'armadio. Giusto quando fu praticamente al bagno si degnò di fargli notare che -querido, hai tutto il vestito sollevato.
Lovino alzò gli occhi al cielo e se lo sistemò -e ovviamente ti ci è voluta una vita a notarlo.
-ero impegnato a guardare il soffitto.
-il soffitto. Certo- se lo sfilò del tutto e glielo lanciò in faccia. Gli fece l'occhiolino prima di chiudersi in bagno. A chiave, tanto per rimarcare il concetto.
-non fare schifezze sul mio letto, pervertito!- e aprì l'acqua.
Antonio rise e si tolse il vestito dalla testa. Lo studiò per qualche secondo, poi si alzò e lo mise nell'armadio di Lovino, piegandolo con cura.
Non si sa mai.Eliza aveva la testa che le stava scoppiando. Era almeno un quarto d'ora che non sollevava la fronte dal tavolo.
-devi mangiare, küken- ignorò il rimprovero di Gilbert, che aveva preso ad accarezzarle la schiena lentamente. Si rilassò un poco, e dopo un po' sospirò.
-se mangio vomito- gemette per una fitta di mal di testa -ho bisogno di un'aspirina. O un colpo in testa. Fai tu.
-appena arriva Tonio gli chiediamo, mh?
-mh.
-e comunque sono offeso con te.
La ragazza sbuffò, senza rispondere.
Gilbert rise, sottovoce -hai mandato mio fratello a controllare me, e ora sei tu quella con la sbornia.
-avevo detto a Kiku di venirci a controllare- ringhiò, nervosa -perché sapevo come sarebbe andata a finire. Quindi non rompere.
-ne riparliamo quando stai meglio, va bene?
Eliza sbuffò -come ti pare.
In quel momento arrivò Feliciano, fresco come una rosa.
-io ti odio- sbuffò la ragazza, mettendosi seduta e appoggiando la testa alla spalla del suo ragazzo -ma non stai neanche un po' male?
Feliciano le sorrise -sono cresciuto a pane e vino. La mia vita è un doposbronza costante.
-e ieri hai vomitato l'anima- aggiunse Ludwig, sedendoglisi accanto. Feliciano alzò le spalle.
-cos'è la vita senza un po' di vomito?- fece per baciare il suo ragazzo, ma quello si scostò, facendogli aggrottare la fronte -Luddi?
-ti avevo detto di non ubriacarti.
-scusa. Ora mi dai un bacio?
-no.
Feliciano fece per ribattere, ma venne interrotto dalla voce di suo fratello.
-prima o poi dobbiamo rifarlo- esordì Lovino. Feliciano ghignò, battendogli il cinque.
-ovvio.
-no- ribatté Ludwig.
Lovino lo studiò per qualche secondo, poi -la prossima volta però facciamo ubriacare anche lui. Lo dico per te, Feli.
-no.
-usate la birra- intervenne Gilbert.
-da che pulpito.
-che avete fatto voi?- intervenne Feliciano.
L'albino scrollò le spalle, continuando ad accarezzare la schiena della sua ragazza -niente di che. Due birre...
-quattro.
-...due chiacchere tra uomini... poi è arrivato Kiku.
Lovino guardò il fidanzato -se vuoi rifarlo per divertirti senza dovermi raccattare...
-no- lo baciò sulla guancia, sorridendo -vederti ballare con quel vestito è il miglior addio al celibato che potessi desiderare.
Lovino arrossì violentemente e bofonchiò un -in teoria non ci saremmo dovuti vedere.
Antonio alzò le spalle -e da quando in qua seguiamo le regole delle coppie normali?
Feliciano sgranò gli occhi -e che avete fatto voi due?
Antonio sollevò le mani -assolutamente niente. Si è addormentato, l'ho riportato in camera e ho dormito con lui in caso si fosse sentito male o cose simili. Tutto qui.
Feliciano non sembrava convinto. Né lui né il suo sopracciglio inarcato.
-pensi davvero che potrei farci qualcosa mentre è ubriaco?
-stamattina non è ubriaco.
Lovino lo guardò male -non abbiamo fatto nulla, cretino- si alzò -ho bisogno di un caffé- e andò a prenderselo, senza troppi complimenti.
Antonio sospirò con aria sognante, osservandolo mentre andava in cucina -lo amo...
-certo che lo ami. Altrimenti col cazzo che te lo lasciavo sposare- sbuffò Feliciano. Gilbert si ricordò qualcosa e indicò i due piccioncini davanti a lui.
-voi due piuttosto! Che avete fatto?
Ludwig lo guardò male -ha vomitato tutta la notte. Secondo te?
Feliciano tossicchiò -non tutta.
-per il resto hai dormito.
-sicuro?
-certo che sono sicuro. Non ero io quello ubriaco.
Feliciano aggrottò la fronte, poi scrollò le spalle -allora me lo sono sognato.
Ludwig sbuffò -colpa dell'alcool.
Feliciano si morse il labbro per non sorridere -sì sì... dell'alcool.
-non cambiare discorso e rispondi a tuo fratello!- intervenne Gilbert.
-non abbiamo fatto niente!
-non parlavo di ieri. In generale.
Ludwig arrossì -ti ho detto dopo!
Feliciano coprì il suo sorriso con la mano libera. Che carino Ludwig imbarazzato!
Dopo qualche minuto arrivò Romolo, con Mia sulle spalle.
-ave pater!- esclamò la bambina, soddisfatta di poter osservare tutti dall'alto.
-hola niña- quando Romolo la mise giù, lo spagnolo se la mise sulle gambe, abbracciandola -mi sei mancata tantissimo!- le disse, in spagnolo. Mia sorrise e gli stampò un bacio sulla guancia.
-¿donde esta papa Lovino?
-a farsi un caffé.
-ooh. Capito.
-sta imparando in fretta- notò Feliciano. Romolo tossicchiò.
-sì... ieri sera sono arrivati i risultati degli esami...
Mia scosse la maglia al padre -papa! Soy magica!
-davvero, tesoro?- le sorrise, stringendole le mani -e cosa sai fare?
-imparo tutto!
-ha una capacità di apprendimento più alta della media- spiegò Romolo -per questo sta imparando così in fretta lo spagnolo e l'italiano.
-sì! Sono magica!
Antonio rise, baciandola sulla fronte -sì amore.
Lovino arrivò con la sua tazzina di caffé -chi è magica?
-io! Lo ha detto nonno Roma.
Lovino alzò gli occhi al cielo, sistemando i capelli della figlia -ancora con quel nomignolo, nonno?
-non devo chiamarlo così, papà?
-chiamalo come vuoi, tesoro- si sedette al suo posto e sbuffò, finendo la tazzina in un sorso solo -però non fartelo imporre, mh?
-certo papà.
-brava.
Romolo ridacchiò -tutta sua padre.
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Rebuild Me
Fanfiction(un grazie a @Mangaka05 per la copertina) Ispirato a "Shatter Me" di Tahereh Mafi Lovino era un mostro. Come altro poteva definirsi? Cos'altro poteva essere un ragazzo che distruggeva tutto quello che toccava e uccideva chiunque provasse a sfiorarlo...