Anno 1720. Fine dell'era pirata.
Una donna fuori dagli schemi e dall'ordinario collettivo, previsto dai canoni dell'alta società, trasgredisce a ogni sorta di regolamento impostato dall'autorità del padre, obbligata per suo volere a sposarsi con u...
Ci scoccammo occhiate attonite, calando in un silenzio tombale, e ci ammutolimmo.
Non si sentì nemmeno il ronzio di una mosca nelle vicinanze.
I miei occhi caddero sul pavimento punteggiato da macchie scure e finirono per notare la punta di uno scarpone, calpestare una blatta che spuntò da dietro lo stivale di un altro sudicio mezzo uomo.
Evitai di soffermarmi a descrivere il contenuto rivoltante che ne uscì. Feci roteare gli occhi perché ci mancava solo quello schifo.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Ritornando al ragazzo...
Una nave dalle vele nere era impossibile che fosse fuggita all'ultima guerra che si era svolta mesi prima: erano stati incaricati i più grandi velieri britannici col compito di sgombrare le acque da quelle fecce dei mari, e i comandi furono eseguiti a dovere.
Com'era possibile che una di quelle imbarcazioni fosse stata in grado di sfuggire alle cannonate dei vascelli inglesi?
In quei territori era stato emanato lo stato di emergenza per cercare di non degenerare le condizioni delle isole.
A prenderne in mano la situazione era il rappresentante di sua maestà, Oliver Jones, un uomo intraprendente secondo le dicerie locali: uno di quelli che sapeva il fatto suo e di come accostarsi al re Giorgio I, traendone favoritismi.
Si dovette dar conto anche a quanto previsto dal decreto che riuscì a emanare, in quanto divenne severamente vietato assistere e appoggiare qualunque persona ritrovata colpevole di pirateria. Tutti coloro che avrebbero infranto tale emendamento, sarebbero stati appesi per il collo.
Così accadde dopo la distruzione degli uomini più gloriosi degli ultimi tempi.
Fu allestito un patibolo nel piazzale di New Weiven nell'arco di due giorni, conducendo molte persone a finire appese per il cappio, una dopo l'altra in una lunga lista di uomini e donne interminabili, tutti condannati.
Da quel giorno, i sopravvissuti si rintanarono nel silenzio, acconsentendo a qualsiasi regola emanata secondo la legge marziale.
Probabilmente c'aveva visto corto e nessuno gli credette, tanto meno io. La gente a quell'affermazione prese a sbellicarsi, deridendo il ragazzo che osservandoli allargò le braccia, incredulo per la reazione che suscitò.
Forse si aspettava appoggio da qualcuno, ma i mari, tempi addietro, brulicavano di detriti appartenenti a molte imbarcazioni fatte a pezzi come legno, barili e carcasse che ondeggiarono fra le onde increspate del mare, finché anche gli ultimi corpi non giunsero a riva.
Nessuno poté dimenticare quel giorno, il cielo da scarlatto virò al rosso della morte.
Sull'orizzonte le navi vennero avviluppate dal fumo, insieme ai boati scoppiettanti, e io, come tanti altri del posto, quando raggiungemmo la spiaggia per poterci capire qualcosa, ci ritrovammo un massacro di corpi riversati in acqua.