𝑷𝒓𝒐𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒑𝒊𝒂𝒛𝒛𝒂𝒏𝒕𝒆

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Il commodoro Wilkinson e mio padre si presentarono con graffi abbastanza evidenti sui volti, vittime di una forte colluttazione e... catturati. Gli legarono addirittura i polsi con corde ben spesse.

Strinsi i denti al pensiero di come quegli zotici furono capaci di mettere le mani su uomini decisamente più anziani di loro.

Nel mettermeli a fissare, feci caso che entrambi, nonostante si ergessero fiacchi, si spronassero a tenersi le teste alzate, consapevoli di essere osservati.

Mio padre fece caso alla mia presenza: «Lasciate andare mia figlia» non si trattenne.

«Padre, state fermo!» Provai a calmarlo a voce alta, e per fortuna non mi fermarono. «Questo non è il mio sangue, sto bene» ma lui iniziò a dimenarsi, tentando di avanzare, cosa che non accadde perché uno di loro lo afferrò per il bavero della giacca e lo trascinò di nuovo al suo posto.

Notai il commodoro sviare lo sguardo e sgranarlo alla vista del sangue cosparso sugli indumenti del nipote, accertandosi delle condizioni di salute e capendo non si trattasse di Ben. Scorse la ferita del comandante superiore sanguinante sotto al tessuto che Ben tentò di tamponare ancora, esercitando più pressione.

«E così... tu sei James Smith, l'ambasciatore di New Weiven e delle isole vicine» Jacob decise di spezzare il momento, sorridendo gioviale e lasciando guizzare lo sguardo sul fratello al suo fianco, il quale gli scoccò un'occhiata complice.

Sapevo che nella faccenda dell'attacco c'entrava mio padre, qualcosa compì, irritando chissà chi e facendo ritornare di nuovo i pirati a sovvertire l'ordinamento.

La cosa che mi lasciò più perplessa era dovuta al fatto di com'erano tornati a salpare per i mari dei Caraibi; cosa che non sarebbe dovuta accadere dopo la grande guerra: tutti estremamente convinti di averli spazzati dai mari.

Il loro arrivo affermò il contrario. Si erano rintanati molto bene, sicuramente fuggiti dalle cannonate dei vascelli inglesi, ma dove erano stati in grado di trovare rifugio?

«Capitano, finalmente l'abbiamo trovato» esultò a un tratto, uno di loro, con entusiasmo.

Il presunto uomo del momento non aggiunse nulla, superò il fratello cominciando a scrutare sia il commodoro che mio padre, con atteggiamento concentrato, girandoci attorno.

«Che cosa volete?» Chiese mio padre, intingendo quelle parole nel ribrezzo.

In quel lasso di tempo vennero puntate delle spade nella loro direzione, intimandoli a non fare mosse azzardate.

L'uomo continuò a tacere e procedere, mentre mio padre lo seguiva con uno sguardo attento.

«Tante cose, ambasciatore James» lo rispose vacuo, proferendo mezza parola. «Siete stato abbastanza scrupoloso sulla nostra faccenda. Senza tanti preamboli avete mobilitato l'intera compagnia d'Inghilterra per combatterci. Un'intera flotta armata e rifocillata di molteplici cannoni su dei vascelli possenti che sono riusciti a spazzare via quelle dei nostri compari» fece una pausa compiendo un movimento del collo, come a stiracchiarselo. «Sia per vostro ordine, che quello degli altri ufficiali.»

«Per fortuna» lo interruppe mio padre, aspramente. «Non siete nient'altro che delle piaghe per queste terre e per i mari stessi!» Il suo tono rasentò l'irritazione anche solo doverlo denotare.

Irrigidii il corpo per timore le sue risposte lo avrebbero indotto a compiere qualche vile atto.

«Siete dei maledetti riprovevoli di una società che continua a denigrarvi» il commodoro non si trattenne, diede voce al suo attrito. «Dei saccheggiatori per il commercio dei continenti. Avete tessuto da sempre climi di sbaragli» sputò fra i denti. «Fino a oggi abbiamo prosperato senza voi, ragion per cui non riceverete nulla» e sancì infine.

𝐼 𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 - 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora