𝑳𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒐

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La libertà è l'astrattezza più preziosa per ogni essere umano, un lusso però concesso a pochi, e che io agognavo più di ogni altra cosa al mondo.

Altri due decisi colpi in direzione della porta dell'atrio, fecero voltare tutti i presenti seduti a tavola, me compresa

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Altri due decisi colpi in direzione della porta dell'atrio, fecero voltare tutti i presenti seduti a tavola, me compresa. «Chi altri potrebbe essere!» Esclamò mio padre, corrugando la fronte ancora irato per la visita di poco prima; i suoi occhi del color caraibico emanavano fiamme incandescenti. «Marie Anne», richiamò la governante della villa con il suo tono possente e stizzito. I presenti si ammutolirono, mentre io mi strinsi nelle spalle.

«Marie Anne», continuò a gridare, vedendo la mancanza di servizio da parte della servitù.

«Se è di nuovo lui...» Ben provò ad alzarsi. «Giuro che assaggerà la lama della mia spada», ma il commodoro lo afferrò all'avambraccio, bloccandolo e impedendogli di immischiarsi in quella faccenda per nulla gradevole. I suoi capelli castani e legati con un nastro nero, scivolarono appena sulla spalla coperta dalla giacca rossa. Quando fu allentata la stretta suo zio lo avvertì con uno sguardo che sussurrava mille parole. Quegli occhi di un nero antracite si incatenarono  nei suoi ambrati; non gli permisero di ribattere, dovette tornare ad accomodarsi con movimenti lenti sulla sedia.

«Vado io, padre» lo fermai all'istante, evitando che madama mia, la governante e mia balia personale, venisse rimproverata per quella sua negligenza. Scoccai un'occhiata a Ben scorgendolo a guardarmi di sottecchi, abbastanza inasprito. Mi drizzai e mi accinsi a passi cadenzati verso l'atrio. In quel momento potei ringraziare chiunque si fosse recato davanti al porticato della villa: mi aveva liberato dallo strazio di quella cena, ma sperai che non fosse di nuovo quell'omuncolo sgarbato!

Quando raggiunsi la porta posai la mano esile sul pomello e lo tirai a me, scorgendo di nuovo lui. «Ancora tu?» Strepitai a occhi sgranati e tappandomi subito dopo la bocca, pentendomene. Se si fossero ripresentati tutti nell'atrio e l'avessero visto, sarebbe stato dichiarato duello aperto.

Quel furfante dagli occhi smeraldo fissò i miei. «Ti avevo avvisata. Adesso è il momento» un ghigno malizioso tirò su un angolo delle sue labbra sporgenti.

Corrugai la fronte confusa da quella parola. Schiusi le labbra per zittirlo una volta per tutte, ma ciò che venne messo a tacere fu l'intera isola. 

Il mio concetto di libertà non era decisamente quello!

Il mio concetto di libertà non era decisamente quello!

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𝐼 𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 - 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora