𝑨𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒕𝒖?

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16

I tre uomini del governo presero a camminare, parlottando in una camminata di grazia rigorosa e intenzionati a raggiungere la villa. 

Prima che potessero superarmi: "Scusate" pronunciai, facendoli fermare. "Spero non vi dispiaccia se non mi aggrego a voi, preferirei fare prima una passeggiata e raggiungervi dopo" attesi, congiungendo le mani davanti al grembo. 

Mio padre diede un cenno d'assenso. "Come preferisci, Elisabeth" acconsentì anche il commodoro, congedandosi con sorriso di circostanza, mentre intuii, grazie alla mia perspicacia, le intenzioni del comandante superiore: Il suo volto sembrò riluttante a seguire i due uomini dinanzi a lui. Mi scoccò un'occhiata fugace che individuai, scrutando a malapena il mio volto. 

Cosa si aspettava? un sogghigno malizioso da dama spudorata? 

Non ero quel genere di donna! 

"Signori" nel richiamarmi mi portò ad accigliare. I due si voltarono a osservarlo. "Vogliate scusarmi, ma preferirei fare anch'io due passi con miss Smith in questa meravigliosa giornata soleggiata" chinò quel viso ovale per osservarsi gli stivali e, quando l'alzò, si concentrò a guardarli di nuovo. "Penso farebbe bene ai miei polmoni. Se non vi dispiaccia, ovviamente" e azzardò, deformando le labbra un sorriso genuino. 

Un cipiglio crucciato apparve sul volto del commodoro, facendo poi sviare lo sguardo verso mio padre, cui intuì il fastidio che il comandante recò al commodoro. 

L'imbarazzo di quell'uomo si dissipò molto velocemente. 

In quella situazione abbastanza disagiata dalla posizione di mio padre, il suo punto di vista favorì per il futuro consuocero, a lui uomo caro. 

"Beh, ecco..." tentennò, incerto su cosa aggiungere; era una persona sempre piena di parole, pronto per un nuovo eloquio, ma in quel caso sembrò esserne privo come una botte. Lo vidi serrare a malapena le labbra e umettarsele poco dopo, mentre il commodoro gli scoccava continue occhiate di sottintesi. "In realtà, comandate, ho bisogno di un vostro parere su una faccenda che riguarda i terreni e altre varie disposizioni testamentali" il commodoro lasciò guizzare gli occhi dalle iridi furenti, sul comandante, la quale voltandosi nella mi direzione accennò un sorriso di circostanza, evidenziando il dispiacere per non essere riuscito nel suo intendo. 

In tutto il suo portamento da uomo ben distinto, aggiunse: "signorina Smith" congedandosi con un impercettibile cenno del capo.

"Comandante Cromwell" ricambiai con un inchino ossequioso.  

Egli si voltò, avanzando. 

Mi trattenni dal ridere, ma in quel momento ringraziai i due uomini. 

Mi bastava già Ben a ronzarmi intorno, figuriamoci un altro. 

Li seguii con lo sguardo allontanarsi, non facendomi sfuggire i continui tentativi di Cromwell nel provare a guardarsi di spalle per scorgermi e provando a celarsi alla viste dei due. 

Ciò mi fece scappare un risolino; quanti uomini prostrati ai miei piedi, ma se solo avessero saputo che in realtà ero tutt'altro, fuorché una dama dai quei finti modi che mi costringevo ad adempiere. 

Sospirai la brezza a pieni polmoni e, con ancora il verso dei gabbiani a riempire il cielo limpido, pensai sarebbe stata una buona idea smaltire tutta quella tensione accumulata con una passeggiata. 

Camminai lungo la via, sbirciando libri e novità dei giornali dietro le vetrine, e scorgendo titoli da lasciar rizzare i peli sulle braccia: -catturati una dozzina di oppositori alla legge, si sono proclamati sostenitori della pirateria- gli uomini sarebbero stati capaci di affogare nei mari più profondi pur di non piegarsi. 

𝐼 𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 - 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora