Anno 1720. Fine dell'era pirata.
Una donna fuori dagli schemi e dall'ordinario collettivo, previsto dai canoni dell'alta società, trasgredisce a ogni sorta di regolamento impostato dall'autorità del padre, obbligata per suo volere a sposarsi con u...
Il silenzio si spezzò dai rumori di spinte continue, tanto da lasciar spostare la scrivania che graffiò con i piedi sul pavimento.
Qualche pirata arguto capì vi erano persone rintanate nella camera oscurata, di conseguenza, Marie Anne, in preda alla paura, emise un grido che si sarebbe udito fino al sud di New Weiven.
Sgranai gli occhi non di mia volontà, ma solo perché consapevole di intervenire. «Qui, presto!» Allungai una mano incitandola a raggiungermi vicino la finestra e, quando mi si affiancò adocchiando all'ingiù, il marasma caotico che si stava svolgendo già da un'ora, portarono a dilatare di più i suoi bulbi. Un altro po' e sarebbero potuti schizzare via. «Inizia a scendere, io ti seguirò dietro» la avvisai, saettando occhiate alle mie spalle e poi alle campagne inondate dai pirati.
Ancora continue e ripetute spinte fecero sballottare la sedia. Ben presto, il piede di legno sarebbe fuoriuscito oltre il bordo.
A quel punto potevamo ritenerci spacciate.
«Come faremo a seminarli? Da questa parte non vedi cosa sta accadendo? Stiamo andando contro a morte certa» si oppose parlando precipitosa a ciò che i suoi occhi stavano osservando.
L'erbetta verde si ritrovò disseminata dal rosso sangue che dilagava sotto i corpi, impregnatasi in ogni punto.
Schizzarono zolle di terreno. L'odore nauseabondo si iniziò a sentire.
Siepi spazzate via insieme alle radici sradicate. Dal quartiere militare scorsi del fumo nero e denso, elevarsi. «No» mio padre e il commodoro non ce l'avrebbero fatta.
Cercai di ritrovare concentrazione e scacciare simili pensieri, poggiandole una mano sulla spalla, infondendole fiducia. «Madama per favore» la implorai, riprendendo poi fiato. «Non abbiamo altra scelta, capisci siamo come dei topi in trappola?» Tentai di farla ragionare. «Se restiamo qui, verremo presi da loro. Questa è l'unica via di fuga. Non appena metti piede giù, comincia a correre e cerca di allontanarti il più in fretta possibile per raggiungere la costa» contro il suo volere, le afferrai il braccio avvicinandola alla finestra e aiutandola a sollevare l'orlo di quella gonna scomoda. «Non guardarti mai indietro anche se senti lo scalpitare di più passi. Tu cerca di raggiungere punta croce.»
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Si trattava della spiaggia più a nord dell'isola: circondata dalle alte scogliere all'apparenza protetta da braccia simili a quelle di un enorme Dio dell'olimpo, ricoperte da piante tropicali.
Al centro, la sabbia veniva interrotta da una secca; un flusso d'acqua sinuoso che scorreva verso l'oceano. Tra i sassi venivano lasciate le imbarcazioni di un vecchio molo inutilizzato, abbandonato dopo che venne fatto costruire l'attuale porto, tuttavia molte chiatte, ormeggi e vecchie scialuppe, furono abbandonate alle battige.
«Oh signore! Illuminaci la via» piagnucolò in una sorta di litania, poggiando goffamente entrambe le mani sul davanzale.
Dopo aver inalato l'aria per trovare il coraggio di portare a termine quella scelta, afferrò le lenzuola con presa ferrea.