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Ben avanzò di un passo in un'andatura avvenente, superando la soglia e mostrandosi in tutto il suo distinto portamento.
Il fisico alto e tonico era fasciato in una giacca rossa, dai molteplici ricami dorati, con i capelli castano lisci come la seta, perfettamente sistemati e raccolti in una corta coda.
Al di sotto, nemmeno una piega s'intravide da quel panciotto bianco, abbinato ai lunghi pantaloni che, fasciavano le sue gambe, anch'essi bianchi, con stivali neri ad arrivargli fino alle ginocchia.
Quella divisa gli conferiva un certo prestigio. Solo una spallina era ricamata con dell'altra stoffa dorata: segno del suo grado nell'esercito Britannico.
Nella sua innegabile bellezza. "Signori" salutò i presenti, lasciando penzolare entrambe le braccia e gongolando sui suoi piedi, felice di rimettere piede in quella tenuta.
"Ben, finalmente, ti stavamo aspettando" intervenne il commodoro infervorato, avanzando nella sua direzione per accoglierlo nel migliore dei modi.
Mio padre non si fece attendere oltre e anch'esso, si decise a seguire l'uomo.
"Ragazzo, mi fa piacere vederti in questa forma smagliante" si fermò a pochi passi, poggiando una mano sulla sua spalla. "Ti stavamo aspettando con grande ardore, specialmente tuo zio. Non ha fatto altro che parlarmi di te" lo mise in risalto con gli occhi.
Mio padre lo ribadiva ogni qualvolta fosse in visita da noi e, così quel giorno. Ben sorrise leggiadro, grato dell'accoglienza che gli era stata rivolta.
"Be', è vero, è partito senza dirmi nulla e vorrei tanto sapere se hai portato a termine i tuoi affari" affermò il commodoro, voltando la testa di lato per osservarlo e attendendo una risposta.
L'uomo più atteso aveva tenuto tutti all'oscuro su ciò che stesse sbrigando. Come mai?
Ben fece un passo in avanti. "In quanto me, fa sempre piacere rivedervi così riuniti. Mi sono accorto del vostro arrivo grazie ai vascelli attraccati" rispose sornione, specificando. "Ed è ovvio, zio. Il trattato è stato concluso, mancano ancora pochi giorni. State tranquillo, non avremo intralci" lo rassicurò, aggiungendo poche parole, ma essenziali per tenerlo tranquillo, come se gli stesse parlando negli occhi; probabilmente affari privati che a noi non era dato conoscere.
"Sii fiero del tuo ragazzo intraprendente, Wilkinson. Oggi giorno, difficile trovarli così motivati" si complimentò rallegrato mio padre, posando gli occhi sul ragazzo dal sorriso sfavillante e assestandogli due pacche amichevoli sull'avambraccio.
La formalità tra noi della famiglia era ormai dissipata già da molto tempo. Mio padre stravedeva per quel ragazzo azzimato da quegli ornamenti.
Di sicuro la divisa donava il suo fascino, sicché lo reputava un uomo illustre e di buona condotta.
Inoltre non gli mancavano i modi al caro Ben, tuttavia, in fatto di osservazione accurata dell'ambiente circostante, scarseggiava: non si era ancora accorto della mia presenza; tralasciando che mi allontanai da Cromwell per rimanermene di parte, isolandomi.
Da un lato fu un bene, mi venne risparmiata la fatica di dovermi comportare da dama perbenista.
Anche mia madre stravedeva per quell'uomo.
Tutte le volte che Ben si trovava di passaggio per Londra ad adempiere ai suoi affari, per conto del governo, passava a trovare mia madre in una visita di cortesia, come segno di rispetto e, quando avveniva, ella mi faceva recapitare qualche lettera di proposito per raccontandomi quanto fosse felice ci fosse Ben nella mia vita.
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𝐼 𝑝𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 - 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎
Fantasía(In Revisione) Anno 1720, la fine dell'era pirata. Una donna fuori dagli schemi e dall'ordinario collettivo, previsto dai canoni dell'alta società, trasgredisce a ogni sorta di regolamento impostato dall'autorità del padre, obbligata per suo vole...