*GIUSEPPE*
Quella sera, più tardi, sarei dovuto andare a prendere mio figlio e poi tornare assieme nel mio appartamento, visto che ci aspettava una cenetta tranquilla assieme.
Ero felice di passare un po' di tempo con lui, anche se solo per alcune orette. Avrei potuto approfittare della situazione per dire anche a lui che c'era una possibilità che diventassi capo del governo; non ero sicuro che avrebbe capito tutto, ma era giusto che lo sapesse.
Riuscii a convincere la mia ex a lasciare il bimbo da me anche per la notte, con la scusa del dovergli parlare, ma la verità era che volevo semplicemente trascorrere più tempo con lui. Chissà quanto spesso lo avrei visto se avessi accettato quel ruolo da Presidente del Consiglio.
Probabilmente sarei stato sempre in giro per l'Italia, forse anche per il mondo.Quella sera, per cena, avevo preparato delle tagliatelle al ragù, visto che sapevo che il bimbo adorasse particolarmente quel piatto.
"Che hai, pa'?" domandò lui improvvisamente, con curiosità, dopo essersi pulito le labbra con il tovagliolo.
Alzai gli occhi dal mio piatto e guardai lui, che era seduto di fronte a me.
Gli sorrisi con tenerezza, ero un po' stupito del fatto che mi avesse visto diverso dal solito, forse un po' più triste e silenzioso. Era un ragazzino dolcissimo ed ero davvero fiero di lui.
Era un mix perfetto tra me e sua madre, sembrava aver preso le migliori caratteristiche di entrambi."Sono un po' preoccupato, è successo qualcosa oggi. Volevo proprio parlartene..." sospirai.
Non avevo intenzione di dirgli del litigio con Aurora, non era il caso di annoiarlo con i miei problemi sentimentali. Volevo, invece, spiegargli che c'era la possibilità che iniziassi una nuova carriera."Vai, spara!" esultò lui.
Quella sua reazione mi fece sorridere ulteriormente, era un ragazzino curioso di natura, gli piaceva sapere cosa stesse accadendo attorno a sè."Ho ricevuto una nuova proposta di lavoro, ecco."
"Figo, quale?"
"Presidente del Consiglio." risposi.
Poi sorseggiai dell'acqua, la mia gola stava iniziando a seccarsi. Ero un po' scosso, non solo per la lite con Aurora, ma anche perché non sapevo esattamente come avrebbe preso lui quella notizia."Consiglio de che?" chiese lui. Mi scrutò attentamente con quei suoi occhioni nocciola che mi ricordavano tantissimo quelli di sua madre.
"Dei ministri."
Non potevo aspettarmi che sapesse cosa significasse, aveva pur sempre dieci anni, ma avrei potuto spiegarglielo io a parole semplici."Cioè?"
"Ascolta, lo Stato Italiano ha tre poteri, ti ricordi quali?" domandai sorridendo.
"Ehm, le regioni, le province e i comuni?" domandò grattandosi la nuca e mantenendo lo sguardo basso. Sembrava pensieroso.
Giusto la settimana prima, tra una cosa e l'altra, avevamo affrontato quel discorso. Sapevo che non gliene fregasse minimamente, ma ogni tanto provavo a trasmettergli quei miei interessi, anche se lui non voleva saperne nulla.
Ma andava bene così, era normale che un bambino di dieci anni considerasse quelle cose noiose."Ma..." dissi guardandolo confuso per alcuni secondi. Poi non riuscii a trattenermi e risi di gusto, quella sua risposta mi aveva divertito parecchio. "No, no. I poteri sono il legislativo, il giudiziario e l'esecutivo. L'ultimo appartiene al governo."
"E allora?" domandò lui, non capendo dove volessi arrivare.
"Il governo è fatto da tanti ministri, ma questi hanno un capo, che sarebbe appunto il Presidente del Consiglio dei Ministri." dissi, sperando di essermi fatto capire. "Quindi potrei diventare il capo di uno dei tre poteri dello Stato, cioè l'esecutivo."
STAI LEGGENDO
I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfiction"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...