30 luglio 2018.
*GIUSEPPE*
Non era cambiato molto.
Erano passate circa tre settimane da quella mezza discussione che avevamo avuto, ma eravamo sempre fermi lì.
O forse sì, qualcosina era cambiato da quella sera: ormai stavo pian piano aprendo gli occhi e stavo iniziando a capire che non potevo aggrapparmi per sempre a quel briciolo di speranza che avevo.
Come potevo pensare che col tempo sarebbero migliorate le cose, se attorno a me si stava sgretolando tutto?
Era tutto così complicato, e io non sapevo ancora cosa fare.
Nemmeno Aurora, a dire il vero.
Andavamo avanti per inerzia, e anche se fingevano che andasse tutto bene, in verità percepivamo entrambi la tensione tra noi.
Quando ci vedevamo, provavamo a comportarci come se andasse tutto bene, ma stavamo solo ignorando i nostri problemi.
Li stavamo lasciando da qualche parte nell'inconscio, semplicemente non ci andava di affrontarli.
Perché farlo, sapendo che avremmo litigato? Che avremmo pianto entrambi, per l'ennesima volta?
Ogni singola lite con lei mi faceva soffrire tanto, stavo giù di morale per giorni e continuavo a pensare a lei, a cosa avrei potuto fare per evitare quella situazione...
Era lo stesso anche per lei, più volte mi aveva confidato che discutere con me non faceva che peggiorare il suo stato d'animo.
Quindi fu meglio per entrambi fare come se niente fosse, anche se non era la cosa più sana e giusta da fare.
Prima o poi, a forza di fingere, saremmo scoppiati.
Era sicuro che sarebbe successo, non potevamo mica continuare in quel modo per sempre.
Avevo paura di quando sarebbe arrivato quel momento, avevo paura di quello che ci saremmo detti.
La amavo tanto, così come lei amava me, e non sopportavo l'idea di peggiorare il nostro rapporto.Volevo che si aprisse con me, volevo che il nostro rapporto tornasse a essere quello di una volta, ma ormai era impossibile.
Mi aveva fatto una promessa, prima che diventassi premier: mi aveva detto che si sarebbe sempre aperta con me, mi avrebbe detto tutto quello che pensava di me, di noi, del governo.
Eppure non stava andando così.
Una sera pensai di dirglielo, pensai di ricordarle di quella piccola promessa che mi aveva fatto, nella speranza che pian piano cambiasse modo di fare, e le sue parole mi colpirono molto:"Hai ragione, mi dispiace vedere che non sto mantenendo la promessa fatta. È solo che... Sai meglio di me come stanno le cose. Sei sempre via, e quando ci vediamo preferisco passare dei momenti più tranquilli con te. Non mi va di litigare, né di rinfacciarti cose, né di metterci a piangere. Non ci vediamo più spesso come una volta, ma quando accade, vorrei fare tesoro di questi momenti. Voglio lasciarmi tutto alle spalle e concentrarmi sul fatto che sono qui con la persona che amo, senza liti, senza sofferenze, perché non so quando sarà la prossima volta che ti vedrò di nuovo."
Forse non me la meritavo.
Ancora non riuscivo a capire come fosse riuscita a mettere se stessa e le proprie emozioni in secondo piano, pur di non litigare o farci soffrire entrambi.
Ero sorpreso, però il suo atteggiamento mi faceva solo sentire in colpa. Senza volerlo, la trascuravo, eppure ogni volta che la vedevo mi mostrava affetto, mi diceva sempre che mi amava e che teneva a me.
Sapevo che dentro soffrisse, purtroppo più volte mi era capitato di andarla a trovare e vederla già con gli occhi rossi dal pianto, e quindi io mi sentivo colpevole, visto che ero parte della causa delle sue sofferenze.
In passato, era una donna così solare e gioiosa con me, ma era cambiata. Sembrava spenta, ormai era l'ombra di se stessa, e non sopportavo la cosa.
Mi sembrava un'altra persona, così diversa da quella che avevo conosciuto.
Anche io ero cambiato, eravamo praticamente entrati in un circolo vizioso da cui non sapevamo come uscire.
Il mio cambiamento era iniziato con la nuova carriera.
Lei, di conseguenza, aveva iniziato a soffrire per quello.
E quindi io mi sentivo profondamente ferito perché non credevo più di essere l'uomo forte che ero una volta.
Stavo iniziando a farmi mille pare mentali, a sminuirmi e a demoralizzarmi perché non ero capace di trovare una soluzione ai nostri problemi.
Non sapevo quanto avrei sopportato ancora.
![](https://img.wattpad.com/cover/239210643-288-k112094.jpg)
STAI LEGGENDO
I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfiction"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...