28 gennaio 2014.
"Quello era l'ultimo scatolone." sbuffò Giuseppe, sedendosi sul divano presente nel soggiorno del suo appartamento.
Appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si portò le mani al viso, poi rimase immobile e in silenzio per alcuni istanti. "E anche il trasloco è fatto.""Già." sorrise Aurora, appoggiando una mano sulla spalla dell'uomo. "Presto dovremo iniziare a sistemare tutto."
"No. Lo farò solo, non preoccuparti." affermò lui.
"Ma è tanto lavoro per una persona sola." sospirò la ragazza. "Non voglio lasciarti solo, voglio esserci e darti una mano, se me lo permetti."
Aurora si avvicinò ulteriormente a lui. Gli baciò una spalla, poi ci appoggiò la testa sopra."Lo apprezzo tantissimo, lo sai?" chiese Giuseppe accennando un sorriso. "Ma non voglio farti pesare i miei problemi."
"Non dire così... Ci tengo a te e voglio aiutarti, se posso. Non mi piace vederti così giù."
Lei si staccò leggermente e l'uomo si girò verso di lei per riuscire a guardarla in viso. Trovò un po' di conforto in quei suoi occhi azzurri e sorrise."Come ti senti?" chiese Aurora accarezzandogli una guancia delicatamente.
"Perso." disse lui, girandosi nuovamente e fissando un punto indefinito della stanza, con lo sguardo vuoto. "Pensavo che adesso sarei stato meglio, e invece va peggio di prima."
"Giuseppe... Vuoi parlarne?"
"Guarda... Trasferirmi è stato più difficile di quello che mi aspettassi. Forse ho preso le cose troppo alla leggera, non so. Adesso mi sento come se avessi perso tutto, come se avessi rinunciato alla mia vita, a quello a cui ero abituato finora. E mi sento tanto in colpa, perché ho ferito così sia mia moglie che mio figlio. Sai una cosa? Pensavo che dirle che tra noi era finita fosse la cosa più difficile in assoluto. Infatti mi sentivo sollevato dopo averlo fatto, ricordi? Ma poi ho realizzato che avrei dovuto dirlo anche a mio figlio. È stato a dir poco straziante. Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Non penso che lui abbia capito la situazione, ovviamente. Ha sei anni, è troppo piccolo. Non so esattamente quali siano i suoi pensieri a riguardo, ho tanta paura di saperlo. Forse mi odia..." sospirò lui, per poi fare una pausa di alcuni secondi.
"Come glielo avete detto?" chiese lei sussurrando.
"Abbiamo preparato entrambi un bel discorso e il giorno prima che iniziassi a inscatolare le mie cose, ci siamo tutti seduti a tavola e abbiamo affrontato l'argomento. In poche parole, gli abbiamo detto che io e sua mamma avevamo bisogno di vivere in due case separate perché non andavamo più d'accordo come una volta e che quindi presto avrei iniziato a trasferirmi. Ovviamente gli abbiamo fatto sapere che continuavamo a volerci bene e che ci sarei sempre stato per loro, soprattutto per lui. È fondamentale per me che lui sappia che è la persona più importante della mia vita e che ha la priorità su chiunque. Purtroppo non penso che mi abbia creduto del tutto... In fondo se avessi tenuto così tanto a lui, non me ne sarei andato, no? Ma l'abbiamo fatto per il suo bene. Prima soffrivamo tutti per colpa dei continui conflitti tra me e sua mamma, lui più di tutti, ma ora penso che le cose andranno meglio. E forse lo noterà pure lui e sarà capace di perdonarmi. Ma adesso non so. Sembra sereno, ma di sicuro lo fa solo per rendere contenti me e sua mamma. Però oggi, poco prima che me ne andassi, è scoppiato a piangere e in quel momento mi si è spezzato il cuore in mille pezzi... Fa male."
La voce gli stava tremando, non riusciva a controllarsi. I suoi occhi scuri erano lucidi, coperti da un sottile strato di lacrime che provava disperatamente a cacciare via, seppur invano.
Aurora gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, provando a tranquillizzarlo, anche se sapeva di non poter fare nulla di concreto per alleggerire quella situazione.
L'uomo percepì quel tocco delicato e alcune lacrime gli bagnarono le guance. Realizzò che in quel momento non aveva senso mantenere la facciata da uomo composto, tutto d'un pezzo.
Ogni tanto andava bene mostrare le proprie debolezze ed esternare i propri sentimenti, quindi si lasciò andare, essendo anche cosciente di avere al proprio fianco la persona giusta in quel periodo così delicato.
Si girò lentamente verso di lei e vide che anche i suoi occhi erano leggermente lucidi.
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I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfikce"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...