"Mamma, alzati!" urlò la bambina, buttandosi sul letto matrimoniale di sua madre.
"Dai, Angela... E' ancora presto, abbiamo tempo per prepararci." rispose Aurora con voce assonnata e lanciando uno sguardo alla sveglia, che indicava appena le nove.
Era una calda mattina di agosto del 2013 e Aurora avrebbe dovuto accompagnare sua figlia al compleanno di una compagna di classe. Angela non stava più nella pelle, era emozionata all'idea di passare una giornata a giocare con i suoi amici. Sarebbe stata una giornata tranquilla in cui tutti i ragazzini si sarebbero rivisti, e con loro anche i genitori. Angela non faceva altro che parlarne in continuazione, ma era normale per una bambina di 6 anni.
Però non si poteva dire lo stesso di Aurora, che non aveva per niente voglia di passare un pomeriggio circondata da sconosciuti. Conosceva solo un paio dei genitori dei compagni di classe di sua figlia.Aurora era nata a Roma a ottobre del 1988 e aveva avuto un'infanzia e un'adolescenza pressoché tranquille, almeno fino a diciannove anni, quando era rimasta incinta. Il bel rapporto che aveva con i suoi genitori era peggiorato, perché non riuscivano ad accettare il fatto che aspettasse un bambino a quell'età. Quell'evento aveva stravolto completamente la vita della ragazza, che non si sentiva completamente pronta ad affrontare la gravidanza. Ma con il sostegno del suo ragazzo e dei genitori di lui, decise comunque di andare avanti, soprattutto perché si era già affezionata tantissimo a quella bambina. Oltre a quello, era fermamente convinta di avere le qualità per essere una madre brava e amorevole. Sapeva di potercela fare, il suo obiettivo era non far mancare nulla ad Angela e impegnarsi per darle una vita fantastica.
Però nonostante le divergenze iniziali, i genitori di Aurora decisero di continuare a sostenerla economicamente, poiché la giovane aveva da poco finito le superiori e si ritrovava sola e senza un lavoro o tanti soldi. E' proprio grazie a loro che la ragazza riuscì a trovare un appartamento adatto alle sue esigenze e a trasferirsi là poco dopo la nascita di Angela. La aiutarono anche a pagarsi una parte delle spese universitarie, tant'è che a luglio del 2013, dopo tanta fatica, riuscì a laurearsi in giurisprudenza.
Aveva ottenuto la laurea da poco e infatti non aveva ancora un lavoro, ma avrebbe comunque aspettato un paio di mesi prima di iniziare a cercare. Voleva prendersi una piccola pausa e dedicarsi un po' di più a sua figlia, poichè in quell'ultimo periodo era impegnatissima con lo studio e con gli esami. Non ce l'avrebbe mai fatta a superare il tutto senza il sostegno dei suoi genitori e senza l'aiuto di Perla, la sua migliore amica, che ogni tanto badava alla bambina. Per questo era eternamente grata a entrambi.La giovane donna si alzò dal letto e si diresse verso il bagno.
Fece una doccia velocissima, per non far aspettare troppo la bambina. Una volta finito, andò in cucina e preparò per sè un cappuccino, mentre per la figlia latte e cereali.
La chiamò a tavola e fecero colazione assieme, perlopiù chiacchierando e facendo ipotesi su come sarebbe proseguita quella giornata. Una volta finito, si alzarono entrambe per andare a prepararsi.
Aurora optò per una camicetta bianca larga, dei pantaloncini corti a vita alta e dei sandali bassi, mentre la bambina scelse un vestitino bianco.Una volta pronte, uscirono di casa e Aurora guidò fino a casa dei coniugi che ospitavano la festicciola, che apparentemente avevano una villetta con un giardino abbastanza grande da riuscire ad ospitare una quindicina di bambini e alcuni dei loro genitori.
Una volta arrivate lì, infatti, ebbe la conferma di tutto ciò. Ad accoglierle c'era il proprietario di casa, che invitò Aurora a fermarsi, come avevano fatto altri genitori.
Angela corse subito dai suoi amici, che in quel momento stavano giocando a nascondino nel giardino. Aurora, rimasta sola, salutò un paio di persone e andò a sedersi a un tavolo sotto un albero, visto che c'era ombra e faceva molto caldo.
All'estremità del tavolo, dall'altra parte, era seduto un uomo intento a scrivere qualcosa al telefono. Non l'aveva mai visto prima di allora, ma doveva essere il genitore di uno dei ragazzini. La giovane donna cercò con lo sguardo sua figlia per assicurarsi che stesse bene e poi si accese una sigaretta.
A quel punto l'uomo per la prima volta alzò gli occhi dal cellulare e guardò in direzione della ragazza.
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I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfiction"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...