Ottobre 2018.
*AURORA*
Mi svegliai verso le sette di mattina, ancora abbracciata a Giuseppe.
Un suo braccio mi faceva da cuscino, l'altro lo teneva attorno alla mia vita, stringendomi dolcemente a sè.
Il suo petto aderiva alla mia schiena, il suo viso era vicino alla mia nuca.
Lui stava ancora dormendo, lo potevo capire dai suoi respiri, rilassati e profondi. Ci eravamo addormentati così, stanchi morti, dopo aver fatto l'amore per tutta la notte.Mi girai molto lentamente, volevo guardarlo per qualche istante prima di alzarmi dal letto. Mi piaceva farlo, perché mi trasmetteva tranquillità.
Vedere il suo viso rilassato, i capelli scompigliati che gli ricadevano sulla fronte, le labbra appena schiuse, mi dava felicità.E ogni volta che lo guardavo dormire come un angelo, pensavo a quanto fossi fortunata ad essere lì con lui.
Apprezzavo ancor di più quei piccoli e teneri momenti perché sapevo di essere stata a un passo dal perderlo e non rivederlo più.
Eravamo stati distanti per due settimane, ad agosto, perché pensavamo che l'unico modo per stare bene fosse porre fine alla nostra relazione.
Ci avevamo riprovato a far funzionare di nuovo le cose, entrambi intimoriti di non farcela di nuovo e di perdere altro tempo, ma alla fine, dopo tanti sforzi, avevamo visto qualche miglioramento.
I nostri problemi non erano di certo tutti spariti all'improvviso, ma almeno non c'erano più così tanta tensione e sofferenza.I miei pensieri sulla vita che stavamo conducendo non erano di certo cambiati. Odiavo gli eventi pubblici, i paparazzi, tutti gli occhi puntati su di lui e quindi su di me, inoltre rimpiangevo i vecchi tempi. Avrei dato oro per tornare indietro nel tempo a un paio di anni prima, a quando eravamo due semplici avvocati felici e innamorati. Mi mancavano quella quotidianità e intimità, però sapevo che se volevo stare con lui, dovevo accettare la vita in cui mi aveva trascinata.
Avevamo lavorato duro per riuscire a trovare la via di mezzo, quell'opzione che avrebbe reso felici entrambi, e dopo un po', finalmente sembrava che avessimo trovato un "accordo".
Io avrei dovuto smettere di dare importanza a quello che dicevano i giornali e le persone online, cosa non facile per una come me, sempre influenzata dal parere altrui. Poi mi ero messa in testa di non comprare mai più quelle dannate riviste di gossip, anche se la curiosità di sapere cosa dicessero su di me era altissima.
Se una volta il mio motto era "meglio sapere la verità e soffrire, piuttosto che essere ignoranti e felici", ero finalmente arrivata a credere che non fosse veramente così. Non avevo realmente bisogno di soffrire per il parere di sconosciuti sparsi in giro per l'Italia. Dovevo dare importanza solo alle critiche costruttive e ai pareri delle persone che mi conoscevano veramente.Io avevo un po' cambiato il mio modo di pensare, ma in cambio volevo che Giuseppe accettasse e rispettasse le mie scelte e i miei tempi.
Sapevo che non gli andasse del tutto giù il fatto che non volessi venire agli eventi pubblici con lui, ma a differenza di prima, non me lo rinfacciava più. Di solito quei discorsi si concludevano con un "Va bene, amore, ma spero che un giorno cambi idea.", il che era meglio di un "Perchè non puoi essere come le altre?"Stava andando tutto bene. Nessuno di noi sapeva quanto quella felicità e serenità sarebbero durate, ma intanto ci accontentavamo. Eravamo felici di essere di nuovo assieme, di svegliarci abbracciati all'altro, come era successo quella mattina.
Lo guardavo mentre dormiva come un bambino, e mi dispiaceva sapere che presto avrei dovuto svegliarlo.
Aveva un impegno quella mattina, o meglio, avevamo un impegno, ma lui non lo sapeva ancora. Volevo fargli una sorpresa.Iniziai ad accarezzargli la testa con movimenti delicati, non volevo che fosse un risveglio brusco. Gli diedi un bacio sulla fronte e come risposta, lui iniziò a mugugnare qualcosa e a muoversi appena, ma non sembrava volesse svegliarsi.
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I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfic"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...