Capitolo 39

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*AURORA*

Erano passati tre giorni da quando io e Giuseppe eravamo stati beccati assieme a passeggiare per le vie di Roma. Erano stati giorni abbastanza duri per entrambi, forse per me un po' di più, visto che da quella sera vivevo in uno costante stato d'ansia. Giuseppe sembrava solo leggermente infastidito, ma in qualche modo era riuscito ad accettare la situazione, e io stavo provando a fare come lui. Dovevo farmene una ragione, niente di più.

Era questione di tempo prima che le foto uscissero, ma l'attesa stava diventando qualcosa di spiacevole e straziante.
Controllavo ogni giorno, in maniera quasi maniacale e ossessiva, numerosi siti online e ogni volta che passavo in edicola, davo sempre un'occhiata alle riviste di gossip. Avevo bisogno di sapere cosa stesse succedendo e non sopportavo il fatto che non avessi controllo sulla situazione.
Era assurdo pensare che il mio stato d'animo dipendesse solo da quello, non vedevo l'ora che tutto finisse. Se era come diceva Giuseppe, presto ci avrebbero lasciati stare, non potevano starci addosso per sempre.

Purtroppo quel giorno le mie paure diventarono qualcosa di concreto, perché proprio mentre ero in edicola per comprare un quotidiano, l'occhio mi cadde su una rivista e riconobbi subito me e Giuseppe in copertina.
Sentii il cuore salirmi in gola, e quasi istintivamente mi portai una mano al petto. Una strana angoscia prese il controllo di me, mi sentivo come se il momento che più temevo fosse arrivato.
Eccoci lì, mano nella mano, diretti verso il ristorante.
Feci un respiro profondo, poi allungai la mano tremante e afferrai la rivista.
Era come se il tempo si fosse fermato, rimasi immobile a guardare la copertina con stupore, amarezza, rabbia.
Ero incredula che fosse successo, come ci ero finita lì? Ero una donna semplice, normale, che teneva alla sua privacy. La copertina di una rivista non era il mio posto.
Il titolo, scritto a caratteri cubitali probabilmente per saltare all'occhio e attirare più lettori possibili, era parecchio fastidioso.

《CHI È LA NOSTRA NUOVA FIRST LADY?》

"Non sono affari vostri." pensai tra me e me.
Quel posto in prima pagina apparteneva a Giuseppe, io non ero nessuno e non avevo fatto nulla per meritarmelo. Ero solo "colpevole" di essere la sua compagna.
Ovviamente sapevo che nemmeno a lui facesse piacere trovarsi circondato da fotografi e giornalisti, più volte mi aveva detto che gli mettevano ansia, ma lui aveva preso la situazione meglio di me, per qualche strano motivo. Era quasi come se ci fossimo scambiati i ruoli, pensavo che sarebbe stato lui quello che avrebbe sofferto di più.

"Fa niente." mi diceva sempre. "Se voglio riuscire a fare strada, devo accettare i lati negativi del mestiere e conviverci, trasformarli in esperienze da cui imparare qualcosa per riuscire a migliorare me stesso sempre più."

Beato lui che la pensava così.
Ammiravo e apprezzavo il suo pensiero e il suo modo di fare, a volte volevo essere un po' più come lui e un po' meno testarda e chiusa in me stessa come ero io.

Riguardai quella dannata rivista e a quel punto mi concentrai unicamente sulle parole "first lady". Quel titolo non mi si addiceva, perché più che interpretarlo come qualcosa di cui essere onorata, lo vedevo come un termine che mi faceva sentire in gabbia.
Io volevo la libertà di essere me stessa al cento per cento. Se fossi stata veramente una first lady, probabilmente avrei vissuto in uno stato costante d'ansia, circondata da dubbi e paranoie, perché avrei dovuto comportarmi sempre in un certo modo.

《Non posso vestirmi così, una first lady non lo farebbe.
Non posso parlare in questo modo, una first lady non lo farebbe.》

Volevo essere libera di comportarmi come più pensavo fosse giusto, e il mio carattere non doveva dipendere da quell'etichetta. Ero una donna comune, commettevo errori come tutti, imparavo dai miei sbagli, non ero speciale o diversa dagli altri.

I Wanna Be Yours // Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora