Capitolo 20

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31 dicembre 2013.

Era giunta la fatidica sera di capodanno, che ormai Giuseppe aspettava con ansia da alcune settimane.
Lui e la famiglia avrebbero cenato assieme in un ristorante di classe nel centro di Roma, poi sarebbero andati a incontrare un paio di amici e festeggiare proprio come una famiglia unita, anche se la verità era ben diversa. Fortunatamente la cosa andava bene a entrambi. Da quando avevano chiarito, le acque tra i due coniugi si erano calmate, non avevano più litigato perché sapevano che ormai fosse inutile continuare con quella solita routine tossica.

"Ma hai finito di guardarti allo specchio? Stiamo andando fuori a cena, non alla Fashion Week di Milano." disse la donna ridendo e infilandosi il cappotto.
Poi si abbassò per arrivare all'altezza del figlio e lo aiutò ad alzare la zip della giacca. Gli diede un bacio sulla fronte e si alzò, dirigendosi verso la porta di uscita.
Giuseppe la seguì e finalmente uscirono di casa per andare in centro.
Ovviamente ci impiegarono più del dovuto per giungere a destinazione, viste le trafficate vie della capitale italiana di quella magica notte di fine anno.
Una volta arrivati, si accomodarono ai loro posti, aspettando l'arrivo di un cameriere. Il ristorante era quasi pieno, la maggior parte dei tavoli erano occupati, sia da famiglie, che da gruppi di amici o da coppie.
Il costante brusio di sottofondo e il continuo viavai di persone stava iniziando a infastidire Giuseppe, che a quel punto iniziò a sentirsi a disagio, essendo lui abituato ad ambienti più tranquilli.
Tuttavia, la serata procedette per il migliore dei versi, infatti lui e la sua famiglia parlarono per tutto il tempo, ridendo e scherzando come tra loro andasse tutto bene. Eppure lui e la moglie erano coscienti del fatto che quelle conversazioni fossero perlopiù superficiali, poiché c'erano tante cose che avrebbero voluto dirsi, ma non fu possibile vista la presenza del figlio.
Notarono entrambi anche una punta di malinconia in quei loro discorsi, visto che erano molto incentrati sul passato e su molte esperienze che avevano vissuto assieme in quegli anni di relazione. Parlarono dei tempi universitari, di quando si erano conosciuti, dei numerosi viaggi fatti assieme, del loro figlio, delle uscite che erano soliti fare alcuni anni prima...

"Com'era? Buono?" chiese Giuseppe sorridendo. Spostò lo sguardo sul figlio e allungò la mano per spostargli un ciuffo di capelli dalla fronte.
Il bimbo alzò lo sguardo sul padre e annuì. Poi tornò a concentrare le sue attenzioni sulla macchinina giocattolo che si era portato dietro e che faceva correre sul tavolo tra bicchieri e posate, come se fosse un percorso a ostacoli.

"Tesoro, vuoi che ti ordini qualcos'altro? Un dolce? Una cheesecake alla Nutella?" chiese la donna con un tono di voce molto caloroso, sorridendo al figlio. Aveva notato che quella sera era un po' più silenzioso e annoiato del solito, quindi pensò di trovare un modo per attirare la sua attenzione o semplicemente renderlo felice.
Il suo piano aveva funzionato, infatti il ragazzino esultò alla proposta della madre e sembrava che i suoi occhioni nocciola si fossero illuminati per qualche istante.
Giuseppe invece sbuffò, non contento che suo figlio mangiasse quelle che lui considerava schifezze. Ma non disse nulla, non voleva rovinare una serata così speciale con le sue superflue ramanzine.

"Fai veloce, tra mezz'ora è mezzanotte." disse l'uomo guardando il ragazzino seduto dall'altro lato del tavolo, poi sorseggiò del vino dal suo calice.

"E che facciamo?" chiese lei con curiosità.

"'Sto ristorante ha una terrazza al piano di sopra, da cui dovrebbe esserci una vista decente dei fuochi d'artificio." rispose Giuseppe, guardando la moglie e vedendola insicura. "Altrimenti andiamo da qualche altra parte."

"Mah, non c'ho voglia di camminare troppo con sti tacchi. Stiamo qua, andrà bene."

...

"Quanto manca?" chiese Giuseppe osservando il cielo.

I Wanna Be Yours // Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora