"Alcune sere fa..." cominciò a parlare Giuseppe. "... Ho fatto una cazzata enorme, e poi quando sono tornato a casa ero infuriato ed ecco, è successo questo." le disse, mostrandole la mano giusto per un paio di secondi, poi la nascose dietro la schiena.
Si vergognava di ciò che aveva fatto, non avrebbe dovuto permettere a se stesso di ferirsi da solo in quel modo e soprattutto, non voleva che Aurora cambiasse idea su di lui e lo vedesse come un uomo debole.
Abbassò lo sguardo a terra, aspettando pazientemente che lei dicesse qualcosa."Di cosa stai parlando?" domandò lei. Aveva già fatto qualche ipotesi, ma voleva proprio sentirglielo dire.
Voleva che lui pronunciasse il nome di quella donna."Devi aver già visto delle foto." sospirò lui.
Si grattò la nuca. Era imbarazzato, non sapeva come dirglielo senza però essere troppo esplicito perché gli faceva male parlare così apertamente."Ah, beh. Certo che le ho viste..." sbuffò lei. Stava iniziando ad agitarsi, e un sentimento di rabbia cresceva dentro di lei.
"Ma ci siamo visti solo per poco. Lei ci teneva tanto a darmi il regalo di compleanno, quindi sono salito un attimo a casa sua per quello. Però non avrei dovuto, mi dispiace così tanto-"
"E certo, era solo per il regalo?" disse lei, sorpresa.
Non sapeva se credergli, quella sua versione poteva anche avere senso, ma in quegli ultimi giorni si era creata un'idea completamente diversa."Sì, ti giuro, perchè non era riuscita a darmelo l'otto..."
Aurora lo guardò con aria interrogativa, il suo sesto senso le diceva che ci fosse stato qualcosa di più, ma aveva bisogno di conferme. Sentendosi con le spalle al muro, Giuseppe decise di smettere di fare il duro e l'orgoglioso, era il momento di dirle tutto. "Però poi ho fatto una cazzata. Non so come sia successo, ma...""Avete scopato?"
"No, no! Assolutamente no!" disse immediatamente lui. "C'è stato solo un bacio, purtroppo. Ma non so come sia successo, ho avuto un momento di debolezza e non sono riuscito a ragionare con lucidità. Ma non ho provato nulla, lei non mi è mai piaciuta, ma in quel momento... Non so cosa mi sia preso."
""Non so come sia successo", che c'è? Sei inciampato per sbaglio e sei caduto sulle sue labbra? Ma fammi il piacere!"
Aurora non riusciva a credere alle sue orecchie, non sopportava il modo in cui lui provava a giustificarsi."Non fare così... Ti prego..." sussurrò lui. Si era aperto con lei, ma dall'altra parte non aveva trovato nemmeno un briciolo di comprensione. Al contrario, lei lo stava facendo sentire ancor più in colpa.
Forse era giusto così, doveva assumersi le sue responsabilità senza provare a giustificare le sue azioni."Come hai potuto?" domandò Aurora, con un filo di voce. Stranamente, era calma. Avrebbe voluto urlargli contro, ma la tristezza e la delusione che provava, erano più grandi della furia e della rabbia. "Dopo nemmeno due settimane, hai già baciato un'altra. Cosa sono stati per te gli ultimi cinque anni? Come hai fatto, in quel momento, a dimenticarmi e a baciare lei? Non una a caso, ma lei. Lei mi odiava, probabilmente era gelosa di me, ha sempre provato ad avvicinarsi a te e a mettersi in mezzo tra noi due, e tu lo sapevi! Tu la conoscevi molto meglio di me, come hai fatto a cadere nella sua trappola?"
"Io non ti ho dimenticata, non ho mai smesso di pensarti in queste ultime tre settimane. Però sono stato un cretino, mi dispiace averti ferita ancora una volta. Sono così pessimo..." disse, grattandosi la nuca.
Teneva lo sguardo a terra, era imbarazzato e non aveva nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi, perché sapeva che sarebbero stati lucidi."Fa niente, non accadrà più." rispose lei, dopo qualche istante di silenzio. Il suo tono di voce era freddo, privo di emozioni. Lo guardò negli occhi, poi uscì a passo svelto dal bagno.
Lui rimase sconcertato, non si aspettava una reazione simile. Sgranò gli occhi, poi uscì da lì e la inseguì in soggiorno.

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I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfiction"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...