20 ottobre 2013.
"Allora? Con chi ti vedi stasera?" domandò Perla, con un filo di curiosità e provocazione nella voce.
"Con... Uh..." iniziò la ragazza, un po' imbarazzata. "Un amico... È anche il mio capo però..." disse poi, infilandosi il vestitino rosso e facendosi aiutare da Perla per allacciare la zip dietro.
"Oddio! Il Conte!" esclamò la donna, spalancando la bocca. "L'avvocato stronzo!"
"Dai, non è uno stronzo. Con me no, almeno. Anzi, è così... Dolce." sussurrò Aurora, pensando a lui e sorridendo alla sola idea di rivederlo.
"Allora gli piaci." affermò la donna, sicura di sè. "Ma stai attenta e ricordati che è sposato. E che il mio sesto senso ha sempre ragione."
"No. È solo gentilezza." disse Aurora, sistemandosi la gonna del vestito e guardandosi allo specchio. "E poi non prenderò in considerazione il tuo parere personale su di lui."
"Come vuoi, ma poi non dirmi che non te l'avevo detto!" rispose Perla, ridendo.
"Dai, ti stai facendo troppi filmini mentali!" rispose Aurora, provando a convincersi che l'amica avesse torto.
"Vedremo." disse, facendole l'occhiolino. "Comunque sei una favola!" aggiunse poi, provando a cambiare discorso.
"Grazie, davvero. Anche per avermi aiutato con il trucco e con la scelta del vestito." rispose Aurora, abbracciando calorosamente la sua migliore amica.
"È il minimo. Ti voglio bene, Auro." sussurrò Perla, stringendola forte a sè. "Ora vai a metterti le scarpe e sei pronta."
Le due donne andarono in soggiorno e si ritrovarono davanti a una scena tanto divertente, quanto adorabile. Angela si avvicinò alla madre con fare impacciato indossando le sue scarpe coi tacchi.
"Sei bellissima, tesoro." disse la madre abbassandosi fino ad arrivare all'altezza della figlia. "Ma ora servono a me."
La piccola, stranamente, obbedì e le porse le scarpe. Aurora, per ringraziarla, le diede un tenero bacio sul naso e la abbracciò affettuosamente.
Ma proprio in quel momento, la donna sentì lo squillo del campanello e si alzò di scatto, avviandosi verso la porta di entrata."È lui?" chiese Perla, ancora in piedi appoggiata sullo stipite della porta del soggiorno.
"Sì... Sta salendo..." sussurrò Aurora, guardandosi nervosamente allo specchio e sistemandosi i capelli. "Ma è in anticipo di dieci minuti..."
"Lui? In anticipo? Miracolo. Di solito quando ci sono i ricevimenti dei professori arriva in ritardo o non si presenta proprio." disse la donna, ridendo.
Poi andò da Angela e la prese in braccio, accarezzandole i capelli. "E tu stasera ceni da noi, ho fatto le lasagne." le sussurrò all'orecchio."Grazie ancora, Perla. Non farò troppo tardi." disse Aurora, infilandosi la giacca e guardando il suo riflesso nello specchio.
"Certo. Noi andiamo, allora." disse la donna uscendo di casa, continuando a tenere la bambina in braccio. "Stai attenta, eh." aggiunse poi, lanciando un'occhiata veloce alla giovane ragazza.
Aurora rimase sola per ancora alcuni istanti, immobile davanti allo specchio. Continuava a osservare ogni minimo dettaglio del suo trucco e outfit, alla ricerca di qualche cosa fuori posto. Stava inevitabilmente iniziando ad agitarsi, perché sapeva che di lì a poco sarebbe arrivato l'uomo. Non vedeva l'ora di vederlo e trascorrere la serata con lui, ma allo stesso tempo era ansiosa perché era la prima volta che ci usciva assieme in ambiti non lavorativi dopo quella volta. Aveva paura di come sarebbe proseguita la serata.
Ma in quell'istante sentì bussare e tornò in sè. Si avvicinò alla porta e la aprì con la mano tremante.
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I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfiction"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...