17 agosto 2018.
*AURORA*
Un'altra giornata stancante era passata, quindi potevo finalmente distendermi a letto e sperare di addormentarmi presto.
Quel giorno mi ero trattenuta a lavoro un po' più del solito, ma non era stato un problema.
Essere sommersa dal lavoro mi distraeva dai miei pensieri, perché mi teneva la mente sempre occupata.Però in quel momento, quando mi ritrovai sola in quel letto, mi travolse la cascata di pensieri da cui volevo scappare.
Guardai il lato vuoto del letto, lui non era lì. Non ci avrebbe più dormito lì.Mentalmente, mi sembrava di essere ferma al giorno in cui ci eravamo separati. Non sapevo come andare avanti, come provare a dimenticarlo.
A distanza di due settimane, non riuscivo ancora a farmene una ragione, continuavo a chiedermi il perché di tutto ciò.Accarezzai la federa del cuscino. L'avevo cambiata, sapevo che sentire lì il suo profumo non mi avrebbe fatto bene.
Eppure non era servito a niente, perché stavo male lo stesso.
Mi alzavo la mattina e pensavo a lui.
Andavo a letto e pensavo a lui.
Non sapevo come fare ad andare avanti.
Avevo mille cose che mi frullavano per la testa e non riuscivo a liberarmene, a lasciarle da qualche parte nel passato.Dovevo trovare un modo per sfogarmi, e mi venne subito in mente la scrittura.
Avevo sempre fatto così, anche da piccola. Prendevo un foglio di carta e ci buttavo sopra tutti i miei pensieri e problemi, perché mi dava l'impressione di essermene liberata, di averli spostati dalla mia testa a quel pezzo di carta.
Forse avrebbe funzionato anche in quel caso.Mi alzai, andai a sedermi alla scrivania e cercai una penna e un foglio.
Avrei potuto scrivergli una lettera, mi avrebbe fatto bene concludere definitivamente la nostra relazione in quel modo.
C'erano delle cose che mi pesavano che non gli avevo detto quella sera, quindi forse dirgli tutto mi avrebbe fatto bene, chissà.
Iniziai a scrivere, e i miei pensieri fluivano come se fossero un fiume."Mi avevi detto che sarei stata meglio senza di te, ma sono ancora qui, distrutta, a pensare a quanto vorrei averti al mio fianco. Non so se col tempo le cose cambieranno, ma per ora so solo che mi manchi.
E non mi importa se ti vedevo raramente, di solito solo la sera, per alcune ore... Almeno sapevo che c'eri. Nonostante tutto, eri lì. Sempre distante, ma allo stesso tempo vicino a me. Ora non ci sei più e qui si sente la tua mancanza.
Odio vedere quella sedia vuota in più al tavolo della cucina, odio questo letto così grande e spazioso.
Odio tornare a casa e sapere di non dover aspettare nessuno, perché non tornerai più qui.
C'è qualcosa di diverso nell'aria, adesso. Mi guardo attorno, e osservo ogni singolo oggetto in modo diverso rispetto al solito.
Ogni cosa mi ricorda te. Qui ci sono ancora tutti i tuoi vestiti, il tuo spazzolino, il tuo rasoio, il tuo profumo. Vorrei buttare via le tue cose, vorrei trasferirmi in un altro appartamento e scappare dal mio passato, scappare da te, perché ogni volta che vedo un tuo oggetto, penso a quello che abbiamo passato.
Al male che ci siamo fatti, alle parole di odio che ci siamo urlati contro... Ed è sempre un colpo al cuore.
Mi sento sopraffare dalle emozioni, dal ricordo di te.
Forse vorrei odiarti, adesso.
Probabilmente soffrirei di meno, se ti odiassi.
E invece, nonostante tutto, continuo ad amarti e non riesco ad allontanarmi perché mi sento ancora legata a te e a tutti i ricordi di noi due assieme, felici e innamorati.
Ogni tanto vorrei anche dimenticarmi tutto, premere un pulsante e cancellarmi la memoria immediatamente, perché sono furiosa con me e con te.
Dopo tutti gli ostacoli che abbiamo superato, siamo arrivati a separarci?
Perché non siamo riusciti ad andare avanti in questo caso?
Se ad agosto del 2013, il giorno in cui ci siamo incontrati a quella festa dei bambini, avessi saputo che sarebbe finito in questo modo, probabilmente non ti avrei mai rivolto la parola.
Ora arrivo a chiedermi se ne sia valsa la pena. È come se tutto quello che abbiamo passato abbia perso significato.
Per cosa abbiamo lottato, se ora siamo distanti e coi cuori spezzati?
Mi pento di tutto, ormai.
Di essere entrata nella tua vita dal nulla, di essere stata la tua amante, di averti fatto litigare con tua moglie e con tuo figlio...
Solo adesso realizzo di essere stata una disgrazia per te. Sono stata come un uragano che porta tragedie e guai.
Nonostante tutto, mi dicevi sempre che ti rendevo felice, e io ti credevo, perché vedevo i tuoi occhi splendere e vedevo sul tuo viso il sorriso più bello del mondo... Ma ne è valsa la pena? Quegli attimi di felicità valevano più del dolore che abbiamo adesso?
Io non ne sono così sicura...
Adesso mi pento di averti conosciuto.
Ma proprio quando mi convinco di questo pensiero, una cascata di ricordi felici mi travolge e mi lascia senza fiato.
Vorrei davvero pentirmi di essere stata la tua compagna, ma poi penso a quanto tu sia stato fondamentale per me e improvvisamente cambio idea.
Eri tutto quello che desideravo, avevi colmato quel vuoto che mi portavo dietro da troppi anni.
Mi avevi raccolta da terra, insicura, impaurita, con mille problemi addosso... E mi hai cambiata, semplicemente.
Mi hai fatta sentire amata, come se valessi qualcosa anche io, come se fossi qualcuno.
Mi hai dato tutto l'amore che avevi, e io ho fatto lo stesso con te.
Ogni tanto arrivo a pentirmi anche di questo, ma poi realizzo che amare ed essere amata è probabilmente la sensazione migliore che una persona possa provare.
Sapere di non essere sola, di avere sempre qualcuno al proprio fianco con cui affrontare tutto, mi dava conforto.
Ora tutto è diverso, ho paura.
Ero abituata a te, ma ora che non ci sei più, mi sento persa.
Ed è ironica come cosa, perché mi sentivo persa anche in questo ultimo periodo in cui siamo stati assieme.
Questa nuova vita non faceva proprio per me, mi sentivo sempre così fuori luogo e inappropriata... Il mio malessere aveva fatto soffrire anche te, e mi dispiace, perché non ti meritavi tutto questo.
Ora dovremmo stare bene entrambi, però. Io sono ancora in difficoltà, ma spero che almeno tu ti senta come se ti fossi tolto un peso dal cuore.
Ora puoi guardare avanti e cercare la felicità altrove, sono sicura che non ci metterai troppo a trovare qualcuno alla tua altezza.
Andrò avanti anche io, e proverò in tutti i modi a essere felice, ma come?
Alla fine, la mia felicità eri tu.
Eri anche il motivo del mio dolore, però.
E forse un pochino mi odio per questo, per essere stata così dipendente da te, per aver permesso a me stessa di arrivare al punto in cui il mio umore dipendeva da qualcun altro.
Ma so che non c'è nulla che io possa fare, non sono in grado di controllare le mie emozioni, e probabilmente non lo sarò mai.
Va bene così, sto accettando il fatto che la debolezza sia parte di me. Lo sono sempre stata, e sempre lo sarò.
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I Wanna Be Yours // Giuseppe Conte
Fanfiction"Portare mia figlia a quella festa di classe è stata una tra le scelte più intelligenti che abbia fatto quest'anno." disse Aurora accennando una risata e appoggiando la testa sul petto dell'uomo. Iniziò poi ad accarezzargli una spalla, facendolo sor...