Capitolo 60 - Welcome Black

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Una fitta fastidiosa alle costole mi fa sobbalzare, chissà da quanto tempo stavo dormendo... Sirius, che aveva la testa appoggiata sul mio pancione, si solleva a sua volta e mi guarda con un'espressione corrucciata.
"Ti hanno proprio presa in parola quel giorno in cui hai detto loro che potevano prendermi a calci! Avrò sicuramente un livido sulla guancia ora!" si lamenta massaggiandosi la parte del viso colpita da uno dei gemelli.

Scoppio a ridere: "non c'e nessun livido sul tuo bel faccino, tranquillo; anche se te lo meriteresti, e istigherò Lizzie a fartelo davvero prima o poi, per aver proposto di chiamarla Marlene!" esclamo facendogli una linguaccia. "Piuttosto sono io che ormai avrò sicuramente almeno una costola incrinata! Questi due piccoli terremoti devono aver preso in parola anche te e Harry quando avete detto loro che per diventare due campioni di Quidditch dovranno cominciare gli allenamenti il prima possibile!" esclamo in tono teatrale, in una perfetta imitazione di quello di mio marito.

Lui sorride e mi allunga un veloce bacio sulle labbra prima di tornare ad appoggiare la testa sul mio pancione che è ormai enorme. È una calda giornata di fine agosto, un clima decisamente insolito per Londra, ma fortunatamente le spesse mura di Grimmauld Place riescono a mantenere la temperatura della nostra casa ad un livello accettabile, altrimenti non so come farei a sopportare il caldo, con i gemellini perennemente in movimento.

Mi domando come facciano a muoversi ancora così tanto, non credo sia rimasto loro molto spazio ormai. Mancano circa tre settimane alla data prevista per il parto, e da poco abbiamo finalmente saputo con certezza che il secondo gemello è una femmina. E solo in quel momento ho confessato a Sirius che avrei tanto desiderato darle il nome di mia madre, Elizabeth, lasciando a lui la decisione riguardo il nome del gemello maschio. E così presto avremo tra noi Elizabeth Lily e Regulus James Black.

Mi metto seduta di scatto sul letto rendendomi conto che sto per addormentarmi di nuovo. "Ehi che modi!" si lamenta Sirius che era ancora intento a godersi i colpetti dei gemelli sulla sua guancia.
"Avrei ancora un sonno pazzesco, ma è tutto il pomeriggio che dormo e dobbiamo scendere in cucina e cominciare a preparare per la cena di stasera!" esclamo gettando una veloce occhiata all'orologio e realizzando che siamo davvero in ritardo sulla tabella di marcia. "I ragazzi saranno già tornati da Diagon Alley?"
"Non credo, altrimenti li avremmo sentiti, no?" risponde Sirius sistemandomi dietro l'orecchio una ciocca che è sfuggita alla coda alta in cui ho legato i capelli. "E comunque tu resta qui e continua a riposarti, penso io a preparare tutto".
Cerco di protestare e di convincerlo che posso benissimo aiutarlo, ma lui è irremovibile. "Devi essere in forma per la cena di stasera e comunque appena arrivano i ragazzi mi faccio dare una mano anche da loro" afferma deciso.

Non è stato semplice riprendere in mano le nostre vite dopo quella interminabile e sconvolgente notte di maggio in cui Harry ha sconfitto definitivamente Voldemort. Le vicende di quella notte sono state, sono ancora, e rimarranno per sempre impresse nei nostri ricordi, continueremo a portarne i segni per tutta la vita. Ne siamo usciti vincitori, certo, ma al prezzo di numerose vite umane; quelle di persone a noi vicine come Malocchio, Percy e tanti miei ex studenti, sia di Hogwarts, sia di Firenze, e quelle di persone meno vicine ma comunque importanti come è stato e sarà sempre per me Simone. E se è stato difficile andare avanti per noi che siamo adulti, è stata ancora più dura per degli adolescenti come Harry, Ron, Hermione e Ginny.

Qualche giorno dopo quella terribile notte, abbiamo chiesto a Molly e Arthur il permesso di portare Ron e Ginny con noi, Harry ed Hermione nella mia casa in Italia per qualche giorno, nel tentativo di far passare loro un periodo tranquillo e spensierato e di allontanare almeno un po' dalle loro menti il pensiero di quello che abbiamo vissuto, ben sapendo che comunque non sarebbe stato facile. Harry, tra loro, è stato indubbiamente quello che ha saputo reagire meglio e prima di tutti, ma d'altronde lui aveva già perso tantissimo prima di quella notte: Lily e James e poi Cedric, Silente, Dobby. Harry era già in qualche modo abituato al dolore e alla sofferenza, molto più di Ron e Ginny che hanno perso il fratello che avevano appena ritrovato e che amavano moltissimo pur con tutti i suoi difetti e contraddizioni, e molto più di Hermione che ha preferito cancellare se stessa dalla memoria dei suoi genitori e far credere loro di doversi trasferire in Australia per esser certa che fossero al sicuro da Voldemort e dai mangiamorte; e ancora adesso, a distanza di mesi, non si è decisa ad andare a cercarli e restituire loro il ricordo di lei.

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