Capitolo 34 - Ritorno a Grimmauld Place

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Alzo la bacchetta e busso alla porta nera, scrostata e graffiata di Grimmauld Place numero dodici. È tardo pomeriggio e la giornata è nuvolosa e ventosa. Sono stata via quasi tre settimane ma sembra sia passato un secolo. È Sirius ad aprirmi la porta e, come prima che partissi, mi stringe forte tra le sue braccia. Lo abbraccio anch'io, poi lo sento urlare a squarciagola "Ehi è arrivata Amy!". La signora Black ovviamente inizia ad urlare: "eccola, la mezzosangue, figlia di una traditrice del suo sangue e di un mostro! Ibrida, feccia, mucchio di spazzatura..."

"Tua madre non mi è mancata affatto sai?" dico a Sirius ridacchiando, e percorro il corridoio in direzione del dipinto per controllare quanto ancora sia ben saldo al muro. Speravo meglio, la parte superiore della cornice è appena un po' sbriciolata, forse è stato un incantesimo troppo difficile per Hermione.
"Davvero? Avrei scommesso il contrario!" sorride Sirius.

Nel frattempo arrivano la signora Weasley, Remus, Ginny, Ron, Hermione, Fred, George e infine Harry. Ginny è la prima a lanciarmisi addosso e abbracciarmi con trasporto "Amy, finalmente, mi sei mancata tantissimo!" esclama guadagnandosi un'occhiata incuriosita di Harry. Li abbraccio tutti, mi sono mancati davvero tanto.

L'ultimo ad avvicinarsi a me è Harry, e dal modo in cui mi guarda capisco che non sa nulla, come speravo. "Ciao Harry, ti sembrerà strano vedermi qui ma vorrei parlare un attimo con te e spiegarti alcune cose" gli dico.
"Va bene professoressa" risponde lui incerto.

Gli faccio cenno di seguirmi, andiamo in cucina e ci sediamo al lungo tavolo di legno

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Gli faccio cenno di seguirmi, andiamo in cucina e ci sediamo al lungo tavolo di legno.
"Harry, ti prego innanzitutto di darmi del tu. Finché non siamo a scuola non sono la tua insegnante di Incantesimi ma semplicemente Amy. So cosa è successo con i dissennatori, e sono molto felice che tu non sia stato espulso da Hogwarts, ma conoscendo Silente non avevo grossi dubbi in proposito. Immagino che tu ormai sappia cos'è l'Ordine della fenice, ed io ne faccio parte. Ho passato qui il mese successivo alla fine della scuola, sono partita per l'Italia una settimana prima che tu venissi portato qui, per fare alcuni lavori per l'Ordine".

Noto le pupille di Harry dilatarsi appena a questa notizia. Mi fermo un attimo per dargli modo di intervenire ma, poiché non lo fa, proseguo. "Non so cosa ti sia stato detto di preciso sull'Ordine e sulle sue attività, e non spetta a me fare certe rivelazioni, ma finalmente posso dirti altre cose, che ho dovuto tacerti negli scorsi due anni, e non per scelta mia ovviamente".

Harry mi guarda con aria interrogativa ma continua a non dire nulla, così proseguo. "Harry devi sapere che io ho studiato a Hogwarts ed ero una Grifondoro. Ho la stessa età di tua madre. Lily era in dormitorio con me, ed è stata la mia migliore amica". Vedo le sue pupille dilatarsi ulteriormente, l'informazione evidentemente ha colpito nel segno. Resto un attimo in silenzio.
"Mi parli... cioè... parlami di lei, ti prego" mormora Harry con la voce che gli trema.
"Harry, è terribile da dire ma penso di aver conosciuto Lily meglio di chiunque altro, a parte i suoi genitori. Lei per me è stata come una sorella, é stata una delle persone più importanti della mia vita". Abbasso leggermente la testa e alzo lo sguardo. "Harry, devi sapere che tua madre era la persona più bella del mondo. Forte, coraggiosa, onesta e leale, tutti le volevano bene ed in effetti era impossibile non volergliene, credimi. È stata un'amica preziosa, come non ne avevo mai avute prima. Era seria, responsabile, ma anche divertente e non si tirava mai indietro se c'era bisogno del suo aiuto. C'era sempre per me, sapevo di poter contare sempre su di lei. E invece io purtroppo non ho potuto starle vicino fino alla fine, e non sai quanto ancora io mi senta in colpa per questo... Condividevamo un sogno, io e lei, quello di diventare Auror e combattere contro Voldemort e i suoi seguaci, ma poi purtroppo le cose sono andate diversamente..." mi trema un po' la voce e sono costretta ad interrompermi.

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