[COMPLETA]
Ho sempre pensato che nella saga di Harry Potter mancasse un grande amore per Sirius Black, nato ai tempi della scuola e ritrovato dopo la sua fuga da Azkaban.
Come sarebbe cambiato il suo destino, e anche quello di altri personaggi de...
È tornato. Questa frase continua a risuonarmi in testa mentre sono sdraiata nel mio letto senza riuscire a dormire.
Il torneo tremaghi si è concluso ieri sera, ma in un modo assolutamente inaspettato. Era già cominciato in modo inaspettato, con il nome di Harry finito chissà come nel calice di fuoco, anche se lui di anni ne ha appena quattordici e requisito principale per poter partecipare al torneo è sempre stato l'aver compiuto i diciassette anni. E lui ha partecipato al torneo, ed è andato alla grande in tutte le prove, nonostante gareggiasse contro campioni del calibro di Fleur Delacour, della scuola di Beauxbatons, e soprattutto di Viktor Krum, della scuola di Durmstrang, mentre per Hogwarts avrebbe dovuto gareggiare solo Cedric Diggory, un ragazzo di Tassorosso del sesto anno che ho avuto modo di conoscere durante le mie lezioni, un ragazzo davvero buono, gentile e anche molto bello, che doveva avere tutta la vita davanti a sé. E invece Cedric ieri sera è morto.
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L'ultima prova consisteva nell'attraversare un labirinto pieno di pericoli magici, e arrivare per primo a toccare la coppa del torneo. Non so cosa sia successo esattamente, ma vicino alla coppa c'erano Cedric, morto, e Harry che continuava a ripetere "Voldemort è tornato". Subito dopo, Harry è stato portato in infermeria da Alastor Moody, l'insegnante di Difesa contro le arti oscure di quest'anno, nonché Auror e membro dell'Ordine della fenice diciassette anni fa, e da quel momento non ne ho più saputo nulla. Ma quelle parole dette da Harry continuano a risuonarmi nella mente. Finalmente questa notte interminabile sta finendo; mi alzo e mi preparo; proverò a passare in infermeria e capire se posso vedere Harry, che sicuramente avrà passato lì tutta la notte. Ma proprio mentre sto per uscire, qualcuno bussa alla porta del mio ufficio. Vado ad aprire e mi trovo davanti Piton, che mi guarda con occhi carichi di risentimento. "Mancini, il preside vuole parlarti, ti aspetta nel suo ufficio" mi informa in tono gelido, prima di voltarmi le spalle e andarsene senza darmi nemmeno il tempo di rispondergli.
Mi dirigo al secondo piano e pronuncio la parola d'ordine davanti al Gargoyle di pietra. Salgo le scale a chiocciola e busso alla pesante porta di quercia. "Avanti" sento Silente dire dall'interno dell'ufficio. "Buongiorno preside, voleva vedermi?" chiedo entrando nell'ufficio a pianta circolare. Silente, seduto alla sua scrivania, sembra infinitamente stanco: i suoi occhi azzurri sono profondamente segnati, sotto gli occhiali a mezzaluna, sicuramente ha riposato molto meno di me, questa notte, ma nonostante tutto mi rivolge un sorriso cordiale. "Buongiorno Amy. Sì, accomodati per favore". Resto un attimo in piedi di fronte a lui, sinceramente stupita dal tono informale con cui Silente mi sta parlando; se da un lato mi fa piacere, dall'altro mi preoccupa non poco. Lui probabilmente intuisce che sono un po' confusa perché si affretta ad aggiungere: "ci sono alcune cose che devi sapere, poi ti sarà tutto più chiaro".
Mi siedo e aspetto pazientemente le sue spiegazioni. "Hai sentito dire a Harry che Voldemort è tornato, vero?" chiede. Annuisco. "Bene" continua Silente "devi sapere che la coppa del torneo tremaghi era in realtà una passaporta. Toccandola, Harry e Cedric sono stati trasportati al cimitero di Little Hangleton, dove si trova la tomba del padre di Voldemort, Tom Riddle, e dove Peter Minus aspettava Harry". A sentire quel nome mi sale una rabbia cieca, e mi agito sulla sedia, ma Silente continua: "Cedric è stato ucciso subito, poteva essere di intralcio ai piani di Voldemort. Poi Minus ha preparato una pozione contenente un osso preso dalla tomba di Tom Riddle, una mano che Minus stesso si è tagliato, e del sangue di Harry, che ha permesso a Voldemort di riprendere possesso del suo corpo".