Capitolo 36 - L'attacco del serpente

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I mesi sono passati molto lentamente dall'inizio dell'anno scolastico, ma ormai mancano solo gli ultimi due giorni di lezioni e poi inizieranno le vacanze di Natale. Ho già deciso che le passerò qui a Hogwarts, e dove altro potrei andare se non qui? Non ho una casa mia qui in Gran Bretagna e non posso permettermi di tornare in quella che sarebbe casa mia in Italia ora che faccio parte dell'Ordine della fenice: non si sa mai cosa potrebbe succedere.

Nonostante i miei precedenti non proprio in linea con ciò che il Ministero della Magia si aspetterebbe dai propri insegnanti, non sono stata sottoposta a verifica come invece è accaduto alla professoressa Cooman, l'insegnante di Divinazione, e come temo accadrà ad Hagrid che purtroppo è tornato sconfitto, e anche piuttosto malconcio, dalla sua missione con i giganti.

Non ho più con me lo specchietto: qualche giorno dopo averne parlato con Sirius, l'ho dato a Harry, raccomandandogli di usarlo solo in caso di necessità e soprattutto di non farsi mai vedere da altri mentre lo usa. Fino ad ora sembra che non ci siano mai stati problemi. Ma anche con Harry non ho parlato molto ultimamente, se non quando lui e i gemelli Weasley sono stati sospesi dalla squadra di Quidditch per aver reagito alle provocazioni di Draco Malfoy. Quindi in effetti non so quanto Harry e Sirius si siano sentiti in questi mesi. Però, anche se mi infastidisce moltissimo ammetterlo, la possibilità di mettermi in contatto con Sirius con lo specchietto mi manca. Non ho più avuto sue notizie, non so come stia e se vada tutto bene a Grimmauld Place, e mi ritrovo spesso a pensare a lui. Molto più spesso di quanto dovrei.

Lo sto facendo anche ora, mentre mi preparo per scendere a colazione, quando qualcuno bussa alla porta: è la professoressa McGranitt.
"Buongiorno Minerva" la saluto con un sorriso. Lei ha l'aria molto tesa e ricambia debolmente il mio sorriso.
"Buongiorno Amy. Il preside ha bisogno di parlarti con urgenza" mi informa.
Un campanello d'allarme mi risuona in testa, ed inizio a sentire il respiro affannoso a causa dell'angoscia che comincia a opprimermi il petto.
"Grazie Minerva, vado subito da lui". Mi chiudo la porta alle spalle, esco insieme a lei e mi dirigo rapidamente nell'ufficio di Silente.

 Mi chiudo la porta alle spalle, esco insieme a lei e mi dirigo rapidamente nell'ufficio di Silente

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Il preside mi aspetta seduto alla scrivania. Ha l'aria infinitamente stanca e anche un po' preoccupata, e mi sembra di essere tornata indietro di sei mesi, quando mi aveva chiesto di entrare nell'Ordine della fenice dopo il ritorno di Voldemort. Deve essere successo qualcosa di grave.

"Buongiorno preside, cosa è successo?" chiedo subito allarmata.
"Aspettiamo che arrivi un'altra persona Amy, poi vi dirò tutto. Accomodati intanto".
Lo ringrazio e mi siedo alla scrivania, di fronte a lui. Non ho la più pallida idea di cosa possa essere accaduto e sono molto preoccupata. Pochi minuti dopo, sento bussare alla porta e vedo entrare Hermione, anche lei con un'espressione angosciata in viso.

Quando lei ha preso posto vicino a me, Silente ci racconta che nella notte Arthur Weasley è stato attaccato da un grosso serpente mentre si trovava al Ministero della Magia. Sussulto perché capisco subito cosa significa questo: Voldemort ha mandato il suo serpente a cercare la profezia, e il signor Weasley era di guardia. Silente aggiunge poi che è stato Harry a dare l'allarme perché lui ha visto la scena in sogno come se fosse il serpente. Sono assolutamente sconvolta, avrei mille cose da chiedere a Silente ma, con Hermione presente, non posso farlo. Anche lei è molto turbata e prova a rivolgere a Silente qualche domanda alla quale lui risponde in modo evasivo, si vede che ha fretta di congedarci. Ci informa che il signor Weasley se la caverà ma dovrà restare per qualche tempo al San Mungo e che quindi Harry e i ragazzi Weasley questa notte sono stati portati da una passaporta a Londra, al quartier generale dell'Ordine.

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