L'ultima volta che mi sono affacciata alla finestra stava nevicando e non ho la minima idea di quanto tempo sia passato da allora. Suppongo di essere ormai quasi arrivata alle centocinquanta dosi della pozione che ho dovuto assumere per liberarmi dall'incantesimo di Jugson, ma ho smesso di contarle da tempo e ultimamente mi sento talmente male che, anche se avessi tenuto il conto, non credo riuscirei più a ricordarlo.
Da giorni non riesco ormai più a mangiare nemmeno una briciola, credo di essere dimagrita parecchio ma non posso esserne certa perchè non sono assolutamente più in grado di alzarmi dal letto. Sento dolori in tutto il corpo, anche il minimo movimento mi provoca fitte lancinanti, ed ho una continua sensazione di freddo che nemmeno la felpa di Sirius prima, né il mio caldo mantello invernale poi, nè le numerose coperte che mi ha infine portato Severus negli ultimi giorni, sono riusciti ad attutire.
"Devi sforzarti di mangiare qualcosa" mi esorta ancora una volta Severus; ultimamente non fa che ripetermi questa frase e mi domando se davvero sia preoccupazione quella che mi sembra di leggere nei suoi occhi.
"Non ce la faccio" riesco a rispondere con un filo di voce prima di essere colta da un'atroce fitta alla schiena. Sono esausta, da giorni persino dormire mi è diventato impossibile a causa di questi dolori, e non ho nessuna voglia di dover dare spiegazioni proprio a lui, che ha sempre esitato non poco a darne a me. Noto le sue labbra stringersi in una smorfia.
"Non è così che doveva andare" borbotta scuotendo la testa."Cosa intendi dire?" mi sforzo di chiedergli. Le mie mani stringono convulsamente le coperte sotto le quali tremo, scossa dai brividi di freddo; mi sta costando una fatica enorme pronunciare queste parole ma l'espressione sul viso di Severus non mi fa stare tranquilla e devo saperne di più.
"Non avresti dovuto ridurti in questo stato" mormora lui distogliendo lo sguardo. "Mancano ancora tre fiale e sarai libera" fa una pausa e distoglie lo sguardo "ma non sono certo che riuscirai a sopportarle".
"Stai dicendo che... potrei... morire?" gli chiedo, e per la prima volta nella mia vita vedo Severus Piton chiaramente in difficoltà. Il suo silenzio non fa che confermare quello che già avevo intuito.
Con uno sforzo immenso cerco di parlare ancora, ho la gola completamente arsa, il respiro corto e affannoso e la voce mi esce strozzata, ma quello che devo dirgli è troppo importante. "Se io... se non dovessi... tu farai avere a Harry la spada. Promettimelo".
Lui annuisce ma fa chiaramente fatica a guardarmi, poi si alza e mi volta le spalle. "Devo andare a cena con gli altri insegnanti e gli studenti rimasti al castello, è la sera di Natale. Ma cercherò di tornare prima possibile a vedere come stai" dice uscendo.
Rimasta sola nella stanza, mi trovo a fare i conti con la notizia che ho appena appreso. Potrei non uscire viva da qui; lo sospettavo già da alcuni giorni, e d'altronde sto soffrendo così tanto che l'idea della morte non riesce nemmeno a spaventarmi. L'unico pensiero che mi rattrista è quello di non poter più rivedere Sirius ed Harry ma, a parte questo, mi sento quasi sollevata al pensiero che tutto questo finalmente finirà.
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Stars in a Black Sky
Fanfiction[COMPLETA] Ho sempre pensato che nella saga di Harry Potter mancasse un grande amore per Sirius Black, nato ai tempi della scuola e ritrovato dopo la sua fuga da Azkaban. Come sarebbe cambiato il suo destino, e anche quello di altri personaggi de...