Capitolo 41 - Il velo

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Sbatto leggermente le palpebre quando mi sento sollevare di peso. E provo un sollievo disperato quando i miei occhi incrociano quelli che ho desiderato di incontrare nelle ultime ore e negli ultimi mesi, gli occhi di Sirius. Si china a darmi un leggero bacio sulle labbra quando vede che mi sono ripresa, e per un attimo mi sento in paradiso. Ma subito l'inferno dentro di me torna a scatenarsi.
"Amy, amore mio, come stai?" mi chiede Sirius con voce piena di ansia.
"Sirius... sei vivo... che bello vederti" riesco solo a mormorare. È un sollievo enorme vedere Sirius vivo e in salute, ma sono preoccupata da morire per Harry.

Sirius mi porta su per la scala e mi riempie il viso di baci dolcissimi; poi, con grande delicatezza, mi fa distendere sul divano del salotto al primo piano e si siede accanto a me. Dà un leggerissimo colpo di bacchetta sulla mia spalla e subito la ferita si rimargina e smette di sanguinare.
"Grazie" mormoro debolmente.
"Amy, ho saputo proprio ora che Jugson ti ha teso una trappola... sei riuscita a scappare..." dice guardando un punto imprecisato alla sua destra. E seguendo la direzione del suo sguardo, vedo Severus Piton seduto su una poltrona poco distante; sono sorpresa di trovarlo lì, ma provo per lui un moto di gratitudine immensa.

Torno a voltarmi verso Sirius. "È esclusivamente merito suo se sono qui..." mormoro, e subito dopo mi rivolgo invece a Piton: "Severus, io... non so come ringraziarti... Scusami per aver dubitato di te" dico con un filo di voce, sforzandomi di mettermi a sedere. Ma non ho più forze, sono esausta, e ricado all'indietro sui cuscini del divano. Piton mi fissa con il solito sguardo impenetrabile ma mi sembra di vedere le sue labbra incurvarsi appena nell'ombra di un sorriso.

"Che cosa significa?" Sirius è confuso e lo capisco, un po' lo sono anch'io.
"Non c'è tempo per le spiegazioni, Sirius. Ti racconterò tutto dopo. Ora Harry è in pericolo, dobbiamo aiutarlo" farfuglio sempre senza forze.
"Amy, cosa vuoi dire? Come in pericolo?" domanda Sirius impallidendo.
"È il motivo per cui sono venuto qui, oltre ad avvisarti che sarebbe arrivata lei" interviene Piton. "Sapevo che lei sarebbe stata ingannata con una trappola, ma le avevo dato gli strumenti per liberarsi e sapevo che se la sarebbe cavata. Ma la trappola serviva anche per tenerla lontana da Hogwarts mentre il Signore Oscuro realizzava i suoi piani, e che volesse farlo proprio oggi e in quello specifico modo, io non ne ero a conoscenza" dice Piton.

"Di che piani stai parlando?" domanda Sirius sempre più confuso
"Oggi pomeriggio, mentre sosteneva l'esame di Storia della Magia, Potter ha visto te che venivi torturato dal Signore Oscuro all'ufficio Misteri. Il Signore Oscuro ha sfruttato così il legame che c'è tra la sua mente e quella di Potter. Voleva attirarlo all'ufficio Misteri e fargli prendere la profezia".
Vedo Sirius impallidire. "Quindi mi stai dicendo che Harry è andato al Ministero convinto di salvare me?"
"Esattamente" conferma Piton implacabile. "Ma non sono certo che sia già là. L'ultima volta che l'ho visto, la Umbridge stava cercando di estorcergli informazioni su di te e Silente; poi la Granger ha convinto la Umbridge a seguirli nella foresta proibita. Ma appena saranno riusciti a liberarsi di lei, andranno all'ufficio Misteri, se non l'hanno già fatto".

"Oh Godric!" esclamo io debolmente. Poi un lampo improvviso mi attraversa la mente. "Sirius, ma Harry non ha provato a contattarti con lo specchietto per vedere dove fossi?"
"Il mio specchietto è sparito. Durante il giorno lo porto sempre con me e alla sera, prima di andare a letto, lo lascio sul comodino. Ma stamattina non l'ho trovato. Immagino lo possa aver preso Kreacher, non l'ho visto per tutto il giorno" mormora Sirius.

"Oh no quindi Harry avrà sicuramente pensato che ti sia successo qualcosa di terribile" dico con la voce che mi trema un po'.

"Devo avvisare subito tutti i membri dell'Ordine... E provare a contattare Silente!" esclama Sirius allontanandosi e uscendo dal salotto.

Piton si avvicina a me e mi porge un'altra piccola fiala contenente un liquido di colore ambrato. "Bevi questa" dice "è una Soluzione Corroborante, ti ridarà l'energia che hai perso con le trasformazioni dovute alla mia pozione, e le smaterializzazioni".
Non ho motivo per dubitare nuovamente di lui, così svito il tappo e bevo il contenuto della piccola fiala in un sorso. Il sapore, a differenza della pozione color sangue, è molto amaro, sembra proprio di bere una medicina, ma l'effetto è immediato, mi sento subito meglio. Senza sforzo, mi metto seduta sul divano.

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