"Chi è troppo veloce, arriva tardi, come chi va troppo lentamente."
(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare)
Salutai Ced all'entrata della sala comune dei Tassorosso per dirigermi verso i sotterranei di Serpeverde. Ci eravamo dati appuntamento nella Sala Grande dove Silente avrebbe tenuto il suo solito discorso di inizio semestre e lo smistamento dei primini. Non avevo molta voglia di ascoltare le solite cose che il Preside ripeteva da tre anni a questa parte, o le canzoncine che il Cappello Parlante cambiava ogni anno, ma mi costrinsi a fare uno sforzo. In fondo, le lezioni sarebbero iniziate il giorno seguente e avrei avuto l'intero pomeriggio per riposare dal viaggio.
Mi immaginai sotto l'acqua bollente della doccia, ma il pensiero gratificante venne bloccato dalla figura della Mamma che si raccomandava di scriverle dopo il discorso del Preside. Avrei mandato a McLaird Mansion un gufo per far sapere che il viaggio era andato bene (beh, più o meno) e poi sarei corsa sotto le coperte.
"Sangue puro," recitai quando giunsi davanti l'entrata della sala principale di Serpeverde. Tutto di quel posto mi respingeva, persino i divanetti in pelle verde sembravano ostili al mio passaggio.
La sala comune dei Serpeverde era un sotterraneo lungo e basso con le pareti e il soffitto di pietra. Non avevano cambiato le orribili lampade rotonde e verdastre appese alle catene incastonate nelle mura e nel camino dalle sculture elaborate scoppiettava un fuoco allegro. Era vuota, così mi affrettai a salire le scale con il pesante baule nella mano destra e la gabbia di Tyche nell'altra. Odiavo salire le scale con il peso estremo delle valigie. Giunsi al mio dormitorio, sperando che quell'anno avrei avuto delle compagne di stanza diverse da Parkinson e il suo odioso trio. Le sue risatine tediose risuonavano ancora nella mia mente.
Poggiai il baule sul pavimento e tentai di pronunciare la parola d'ordine per aprire la porta, ma la trovai stranamente bloccata. Estrassi la bacchetta dalla tunica, disincantando la serratura ccon un Alohomora e ciò che mi trovai davanti fu più imbarazzante del pigiama con gli unicorni di mia cugina.
"Che cazzo, McLaird!" Esclamò Parkinson, coprendosi con il piumone mentre Malfoy emetteva una leggera risatina, guardandomi con soddisfazione.
"Ti ricordo che questa è anche la mia stanza!" Disgraziatamente, avrei voluto aggiungere. Malfoy e Parkinson continuarono a guardarmi inebetiti; la faccia da carlino di Pansy sembrava più antipatica del solito per via del cipiglio che la contraeva. Per loro ero un'estranea che si era introdotta in un territorio nel quale non detenevo alcun diritto.
Alzai le mani in segno di resa e diedi le spalle ai corpi nudi per evitare di aprire ulteriori discussioni. Poggiai il baule al lato della porta, la gabbia sulla scrivania e senza ascoltare cos'altro avessero da dire Parkinson e Malfoy richiusi la porta.
Mi diressi verso la Sala Grande; i tavoli delle Case erano imbanditi di dolci e pietanze gustose. Storsi le labbra quando intravidi anche il pasticcio di Yorkshire accanto le patate arrosto. Ced era accerchiato dal solito gruppo di amici al tavolo dei Tassorosso, scambiando storielle divertenti con Cho Chang che gli accarezzava il braccio. Roteai gli occhi incrociando il soffitto stellato e mi diressi verso di lui, che non perse occasione per stamparmi un bacio sulle labbra e attirarmi più vicino al suo petto tonico.
"Tutto bene? Sembra che tu abbia appena visto un vampiro, o qualcosa del genere." Uno sguardo preoccupato si dipinse sul suo volto mentre addentava un pezzo di pane appena sfornato.
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Blood Traitor || Draco X Reader
FanfictionLIBRO 1 I PERSONAGGI SONO TUTTI MAGGIORENNI!! ✔Fanfiction su Draco Malfoy x Reader. ✔Inizia dal quarto anno ✔Contenuti smut e una trama v.v "Non posso innamorarmi di una traditrice del sangue." Y/n Rowena McLaird discende da una nobile stirpe di Co...