Capitolo Nove

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"Se l'amore è cieco tanto meglio: si accorda con la notte."

(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare.)




Ced era stato fantastico durante la sua prima prova. Aveva affrontato quei draghi in modo valoroso, con astuzia e furbizia, esattamente come ci si spetterebbe da un vero campione e chissà, magari proprio dal vincitore.

Mi aveva spaventata vederlo lottare contro quelle creature; i graffi che intaccavano il suo viso perfetto. Ma una volta preso l'uovo, il terrore si era dissolto.

Mancavano quattro giorni a Natale e Ced aveva finalmente un po' di tempo per respirare. Essendo uno dei campioni, non era necessario partecipasse con rigore alle lezioni, così ci eravamo dati appuntamento al termine delle mie. Mi diressi verso l'aula di Pozioni, tuttavia mi fermai prima quando notai gli studenti fuori la classe e Piton guidarli da qualche parte sconosciuta. Aggrottai le sopracciglia, ma seguii comunque la folla, il libro di pozioni ancora tra le braccia.

"Cosa sta succedendo?" Domandai a Goyle, rimasto indietro rispetto a Malfoy.

"McLaird!" Esordì, voltandosi per prendere uno spuntino dalla borsa. "In realtà non lo so, non che mi importi." Alzò le spalle e io sospirai, lui era decisamente la persona meno indicata dalla quale ottenere informazioni.

Mi guardai intorno, non riconoscendo nessuno degli studenti. Pochi passi dietro di me camminava Pansy ma, nonostante fosse la mia compagna di stanza, per nulla al mondo le avrei concesso la possibilità di deridermi. Così immaginai che lo avrei scoperto all'arrivo della nostra destinazione.

La stanza in cui ci aveva portato Piton era immensa, somigliava molto alla sala da ballo che avevamo alla villa. Solo molto più grande. Mi chiesi perché Piton, il nostro insegnante di pozioni, dovesse portarci proprio in una sala del genere per fare pratica, ma poi realizzai che quello che voleva insegnarci quel giorno non era la sua materia e che la pratica non sarebbe stata su come mescolare gli ingredienti.

Ero seduta accanto a Pansy e al suo gruppo di ragazze popolari. I ragazzi dal lato opposto, di fronte a noi. Incrociai le gambe e anche le braccia quando dei lievi sussurri si levarono per la stanza. Erano tutti intenti a conversare con i loro amici, facendo supposizioni o soffermando il loro sguardo curioso sulla figura lugubre del professore. Non ce lo vedevo proprio Piton come insegnante di ballo, al che mi sfuggì un sorriso.

Feci oscillare la gamba, iniziavo ad annoiarmi. Lo sguardo ricadde su Malfoy, di fonte a me, intento a fissarmi a sua volta. Alzai un sopracciglio e lui si voltò, così feci io verso Piton.

"Il ballo del Ceppo è un ballo formale tenuto per celebrare il Torneo Tremaghi." Cominciò, la voce severa che rimbombava per la stanza. "Mi aspetto che tutti voi conosciate le basi della danza lenta. Tuttavia, nel malaugurato caso in cui voi non lo facciate, la pratica oggi è richiesta obbligatoria. Spero che nessuno di voi farà sfigurare il nome di Serpeverde." Il suo discorso era stato rapido, ma il tono lento con cui pronunciò le frasi lo fece apparire molto più lungo.

Un dolore mi colpì allo stomaco quando notai che stava cominciando a formare le coppie per le prove, avvicinando casualmente un ragazzo e una ragazza con la bacchetta per forzarli a ballare con un incantesimo. Beh, proprio a caso non era, dato che stava scegliendo i ragazzi con una tale noia negli occhi che per far prima aveva optato per il compagno di fronte; e se i miei calcoli fossero stati esatti, avrei avuto proprio lui come compagno di prove: l'odiosissimo erede Malfoy.

L'avevo sempre detestato, ma dopo il ricatto, ricordando che mi aveva anche vista fare sesso con Cedric, lo detestavo il doppio. Per non parlare dell'imbarazzo che provavo guardandolo negli occhi. Mi ripetei che anche io avevo visto lui e Pansy nudi nel mio letto, quindi eravamo pari, in un certo senso.

Blood Traitor || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora