“La morte ha libato il miele del tuo respiro ma nulla ha potuto sulla tua bellezza.”
(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare)
Quando mi risvegliai, ero in infermeria. L’intorpidimento aveva reso gli arti inermi e solo il lieve formicolio sulla punta delle dita sembrava destarli dal gelo. Il dolore al petto che avevo sentito quando mi ero inginocchiata davanti a lui non era cessato, sebbene non percepissi l’agitazione correre nelle vene e l’ansia immobilizzarmi a letto.
Sul comodino era adagiata una fiala, il caratteristico vapore argenteo mi fece capire di essere ancora sotto l’effetto del Distillato di Pace.
Il viso era ancora contratto in un’espressione di dolore per le lacrime secche e sebbene fossi stata ripulita, la sporcizia del campo sembrava ancora attaccata alle ginocchia.
Mio padre era seduto sul bordo destro del letto, lì dove il materasso era piegato in una conca gentile. Il volto contratto in un’espressione preoccupata disegnava rughe più marcate sulla fronte chiara e i capelli scuri, di solito sempre ordinati e tenuti insieme con la cera, erano più sbarazzini.
“Papà…” La voce era ancora impastata per il dolore.
“Y/n, figlia mia… Merlino… io–” non riusciva a parlare, la voce era roca e intaccata dal pianto precedente. Mio padre era sempre stato un uomo composto, un maestro nel padroneggiare la nobile arte dell’Occlumanzia. Ma in quel momento sembrava tutt’altro che l’Auror pragmatico al quale ero abituata. Si chinò e mi strinse nell’abbraccio al quale avevo segretamente anelato per tutto questo tempo. L’inconfondibile odore di cedro e tabacco mi pervase.
“Sto bene, papà.” Mi limitai a dire. “Ho fatto un sogno strano…”
Si tirò indietro e mi guardò con sospetto, un’espressione contrita. “Sei sotto l’effetto del Distillato… non dovresti avere sogni inquieti.”
“C’era il signor Crouch e Moody… eravamo nella Foresta Proibita.” Dissi. “Ma sembrava tutto così nitido e reale… non è stato solo un sogno, era… era un ricordo.” Alzai lo sguardo, rispecchiandolo nella preoccupazione smeraldina di papà.
“Y/n, tesoro...”
“No, devi ascoltarmi! Non possiamo fidarci di Moody! Lui… lui ci ha attaccati!” Gli artigliai le spalle larghe. “HA UCCISO IL SIGNOR CROUCH!” Nei suoi occhi riconobbi solo compassione.
Scossi la testa. “Tu non capisci… lui ha trasfigurato il suo corpo in un enorme osso! Dobbiamo… dobbiamo trovarlo…”
“Y/N!” Sussultai. Mio padre non aveva mai alzato la voce con me, nemmeno a otto anni. Mi aveva afferrato i polsi per impedirmi di gesticolare con frenesia, guardandomi di nuovo con occhi tristi. “È stato Barty Crouch … il Moody contro il quale hai combattuto è il figlio del signor Crouch, avrebbe dovuto essere ad Azkaban.”
“Barty Crouch – come… come l’hai scoperto?”
“Barty ha preso le sembianze di Alastor tramite la Polisucco. Perché non mi hai detto di essere stata attaccata?” Il tono era greve, chiunque gli fosse stato davanti avrebbe potuto accertare che stesse facendo fatica a parlare.
“Che senso avrebbe avuto dirlo? Non ricordavo niente… sapevo solo che il signor Crouch era stato lì e che poi fosse scomparso nel nulla. Quando mi hai confermato che gli Auror erano sulle sue tracce, Silente già lo sapeva.”
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Blood Traitor || Draco X Reader
FanfictionLIBRO 1 I PERSONAGGI SONO TUTTI MAGGIORENNI!! ✔Fanfiction su Draco Malfoy x Reader. ✔Inizia dal quarto anno ✔Contenuti smut e una trama v.v "Non posso innamorarmi di una traditrice del sangue." Y/n Rowena McLaird discende da una nobile stirpe di Co...