"Non tentare un uomo disperato;"
(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare)
Corsi per i corridoi mentre mi abbottonavo la camicetta, in una vana speranza di apparire presentabile. I miei capelli erano un disastro, le ciocche fluttuavano al passo della corsa estenuante e la cravatta verde era allentata. Sembrava che avessi appena corso una maratona, o che avessi quasi fatto sesso con il mio fidanzato su un banco dell'aula di Pozioni.
"Aspetta!" Gridai, quando gli fui più vicino. Non avevo mai corso tanto in vita mia, per di più dietro a quel bullo di Malfoy. Non pensai ce ne sarebbe mai stato bisogno, in realtà.
Tuttavia, tempi disperati richiedevano scelte disperate.
Non capivo perché non si fermasse, ormai avevamo attraversato quasi metà corridoio e la sua altezza e le gambe slanciate non erano in mio favore. "Cazzo, Malfoy. Vuoi fermarti?" Lo raggiunsi, afferrando un lembo della toga. Si voltò per guardarmi, lo sguardo gelido.
"Che vuoi, traditrice di sangue?" Il suo viso era quasi del tutto di fronte al mio. Abbandonai la presa sulla sua tunica, lo feci quasi subito, non desiderando rendergli l'occasione di strapparmela dalle mani.
Non potevo lasciare che fosse di nuovo l'elemento dominate, come accadeva sempre, o non ci sarebbe stata speranza per me e Ced di scampare alla sospensione. Suo padre non sarebbe stato felice di vederlo sospeso per una scopata e peggio, espulso dal Torneo.
"Ora sei diventata incline all'infrazione delle regole?" Il suo solito sorriso aveva eliminato parte della rabbia che gli contraeva la faccia, lasciando spazio a un piccolo cipiglio. Lo sguardo vagò per un secondo verso la mia camicia aperta, che non avevo avuto il tempo di abbottonare fino al collo. Mi coprii istintivamente con la mano, tirando parte del tessuto bianco per diminuire la scollatura.
"Perché ci stavi spiando?" Non era proprio la domanda più saggia da fare; in quel momento la mossa giusta sarebbe stata implorarlo di non dire nulla, per quanto andasse contro la mia morale. Sembrò pensarci su, lo sguardo sorpreso, la bocca leggermente aperta. Che domande. "Senti, lascia stare. Non importa. Non dirai niente, vero?" Più che una domanda implorante, la mia sembrava una minaccia. Non era esattamente il tono condiscendete con il quale avevo immaginato di pronunciare quelle parole.
"Chissà." Iniziò, il suo solito atteggiamento teatrale. "Non sarebbe male vederti espulsa da questa scuola una volta per tutte. Questo sarebbe un ottimo pretesto anche per espellere il tuo caro ragazzo dalla propria squadra. O peggio, dal Torneo stesso." Si piegò verso di me, il volto a pochi centimetri di distanza dal mio, le mani nascoste nelle tasche dei pantaloni neri.
Tipico.
"Immagino che lo stesso valga per te e Parkinson, quando vi ho trovati il primo giorno in quella che è anche la mia stanza." Incrociai le braccia, sollevando un sopracciglio e ricambiando il suo sguardo di sfida. Solo che il mio appariva un po' meno beato del suo, meno sicuro e poco disinvolto. Senza dubbio.
Mi osservò per un po', quell'odioso sorrisetto che a dodici anni avevo quasi trovato attraente. Poi, parlò. Ero pronta ad aspettarmi il peggio, che dicesse di no e si dirigesse direttamente verso l'ufficio di Piton, il capo della nostra Casa, ma con mia sorpresa non lo fece. "Non dirò niente." Disse, e in quel momento tornai a respirare. Non sapevo nemmeno di star trattenendo il respiro, a dirla tutta.
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Blood Traitor || Draco X Reader
FanfictionLIBRO 1 I PERSONAGGI SONO TUTTI MAGGIORENNI!! ✔Fanfiction su Draco Malfoy x Reader. ✔Inizia dal quarto anno ✔Contenuti smut e una trama v.v "Non posso innamorarmi di una traditrice del sangue." Y/n Rowena McLaird discende da una nobile stirpe di Co...