Capitolo Tredici

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"Due persone possono serbare un segreto se soltanto una sola lo conosce."

(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare)





Era passata una settimana dal ballo, la pausa natalizia era finita e la scuola era tornata ad essere piena come al solito. Quell'anno non sembrò affatto Natale senza i discorsi imbarazzanti di mio padre rivolti a me e Ced o con lo scambio dei regali a casa. In compenso, i miei avevano mandato i pacchetti più piccoli tramite un gufo, nonostante avessi detto loro che il vestito era stato più che sufficiente e sarebbe valso anche come regalo di Natale. Ma a loro piaceva strafare. Non che mi dispiacesse essere viziata un po', comunque.

Avevo spedito loro le foto di me e Ced al Ballo del Ceppo ed erano rimasti particolarmente soddisfatti. Ne avevo fatte fare varie, così che una potessi vederla muoversi sul comodino accanto al letto.

Anche le lezioni erano ricominciate, sia per me che per Ced e nonostante fosse più facile vedersi in quel periodo, mancando ancora parecchio alla seconda prova, i compiti assegnati dagli insegnanti non ci rendevano le cose facili.

Il giovedì avevamo Trasfigurazione alla prima ora. Ero seduta accanto a Luna che mi aveva riservato un posto. Condividevamo la classe con i Corvonero e non mancavano mai le situazioni in cui facevano sfigurare Serpeverde con la nota intelligenza e l'accaparrarsi punti extra. Tuttavia, quel giorno ero riuscita a far guadagnare dieci punti alla mia Casa. Con la gioia di molti e il disprezzo di altri, comunque molto più contenuto di quello che esternavano di solito.

La Mcgranitt era rimasta stupita che conoscessi l'arte dell'Evanescenza, avendo fatto sparire alcuni degli oggetti sulla cattedra che aveva messo a disposizione per gli esercizi di scambi. Persino Luna ne rimase sorpresa e mi chiesi se fosse perché era un incantesimo da quinto anno o perché fossi una Serpeverde.

Quando la lezione finì, mi stupii di trovare Ced fuori la classe; la borsa sulla spalla e un libro in mano.

"Ehi." Salutò, avvicinandosi per darmi un bacio sulle labbra nonostante la Mcgranitt ci rivolgesse uno sguardo cupo.

"Ced, che ci fai qui?" Mi spostai un po', mettendo una delle ciocche dietro l'orecchio.

"Ho un'ora libera e ho bisogno dell'aiuto di una quasi Corvonero per scovare l'indizio della prossima prova." Mi strizzò l'occhio, rivolgendomi un sorriso furbo.

"Veramente sono Serpeverde." Inarcai un sopracciglio.

Le sue parole mi avevano ferito un po', sebbene cercai di non darlo a vedere. Sapevo che Ced non lo intendesse con cattiveria, ma i commenti su quella casa mi riportavano sempre alla mente la delusione impressa nel volto di mio padre. La paura che diventassi ciò che temeva di più.

Simulai una risata quando notai Ced alzare di nuovo il capo, tentando di nascondere l'improvviso malumore.

"...E metà Corvonero, per discendenza." Proseguì. "Quindi, intelligente per natura. Allora, mi aiuterai?"

"Potrei farlo, ma solo se mi ripeterai ancora una volta quanto sono intelligente." Lo sfidai e a lui sfuggì una risata. Come lui, anche io avevo un'ora libera prima della pausa pranzo. Lo ricordava bene perché la passavamo sempre insieme, se possibile.

Ci dirigemmo verso la biblioteca, sedendoci su uno dei divanetti in pelle nascosto tra diversi scaffali. Presi posto accanto a lui, poggiando il braccio sullo schienale e la testa sul palmo. Il suo profilo definito spiccò tra i libri in lontananza, i capelli color miele illuminati dalla luce fioca dei lampadari.

"Allora, cos'hai a disposizione?" Gli chiesi, facendo dondolare la gamba quando lui si abbassò per recuperare qualcosa dalla borsa.

"Ho appuntato questo." Aprì il taccuino in pelle e indicò alcune strofe dalla grafia disordinata. Mi avvicinai per esaminare quello che aveva appuntato, realizzando che era una specie di filastrocca:

Blood Traitor || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora