Capitolo Ventidue

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Sono in clamoroso ritardo ahah!!

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Buona lettura!♥️

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"Sperperiamo le nostre luci invano, come le lampade di giorno."

(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare)

La gita a Hogsmeade si tenne un gioioso cinque maggio. Tutti gli studenti del quarto anno (a seguire) avevano diritto a un pomeriggio di svago e di distrazioni dalla solita routine scolastica.

Raggiunsi Luna e mi unii alla sua Casa. Non ero davvero entusiasta, in fondo non avevo sviluppato un legame solido nemmeno con gli studenti della Casa di mio padre, ma i bisbigli e le domande che ancora si ponevano sul motivo per il quale fossi finita in Serpeverde erano di gran lunga più sopportabili se paragonati agli insulti di Malfoy.

Concordando che avremmo prima visitato Mielandia e poi i Tre Manici di Scopa, raggiungemmo High Street, la strada principale.

"Allora, come stanno andando le lezioni?" Domandò Luna, stretta nel suo golfino blu e con i suoi classici Spettroccoli.

"Abbastanza bene, sono felice che Moody stia rallentando un po' il tiro con i compiti. Ogni volta che sta per assegnarne è un incubo." Commentai. Tuttavia, ricordai che lei e la sua arguta intelligenza da studentessa Corvonero non la pensassero allo stesso modo.

"È parecchio severo, è vero. Ma non assegna più compiti di quando non facciano gli altri insegnanti." Sorrise in seguito, svoltando verso destra quando scorse il negozio di dolciumi.

"Sì, ovviamente." Alzai gli occhi al cielo.

Era stato stupido lamentarsi con lei proprio sulle lezioni, che era l'ambito nel quale eccelleva maggiormente. Avevo solo contribuito a rendere la mia immagine più sciocca e nullafacente, di certo meno sagace di quella di mia cugina. Ma forse tutti quei problemi erano solo nella mia testa, perché i suoi pensieri sembravano essere rivolti più ai dolci, che a calcolare il risultato del mio QI.

"Cosa prendi?" Si voltò allegra, dopo aver osservato per un po' la vetrina.

"Credo mi limiterò a delle semplici Cioccorane."

"Ti sono sempre piaciute." Rise. "Dai, entriamo."

Quando entrammo, ci stupimmo di quanti studenti avessero optato per visitare lo stesso luogo. Quel pomeriggio era davvero gremito, tanto che la fila davanti alla cassa si estendeva sino a metà del negozio.

Ci guardammo con stupore quando riuscimmo a recuperare un posto per miracolo, aspettando il nostro turno. Proposi di pagare io, per sdebitarmi dei pensieri invidiosi che la mia mente partoriva ogni qual volta mi trovavo in sua presenza. Pensieri dei quali Luna non era nemmeno a conoscenza.

Quella piccola gentilezza avrebbe contribuito a rendere più leggera la mia anima, permettendomi di giovare della sua compagnia senza il dilaniante senso di colpa mentre la condannavo per qualcosa che non aveva richiesto. Come l'ammirazione sconfinata dei miei genitori.

Blood Traitor || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora