Capitolo Uno

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"[...] Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu. Che vuol dire "Montecchi"? Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome. Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo. Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d'avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?"

(Romeo e Giulietta- W. Shakespeare)





Hogwarts, Scuola di Magia e Stregoneria

1° settembre 1994- Binario 9¾




Mi affrettai a salire sull'Hogwarts Express; i posti erano già quasi tutti occupati, così come dimostravano i volti degli studenti che si affacciavano dai finestrini. Cercai con lo sguardo il volto familiare di Ced o Rose, ma non riuscii a vederli da nessuna parte.

Il fischio dell'autista comunicò l'imminente partenza del treno, così salii sulla carrozza di fronte con l'intenzione di cercare il ragazzo una volta sopra. Le valigie erano pesanti, mi seguivano mentre le trascinavo alle spalle con la gabbia di Tyche in mano. Il carrello emetteva un suono fastidioso, facendo voltare alcuni studenti del primo anno. Attraversai una delle nubi di fumo colorate, alzando gli occhi al cielo alle risatine dei ragazzini più giovani.

Passai di carrozza in carrozza, iniziando a perdere le speranze quando giunsi a quella che sembrava appartenere solo ai Serpeverde. In lontananza vidi Malfoy con i suoi tirapiedi, accompagnato da Parkinson. Feci un respiro profondo prima di addentrarmi nel corridoio, sperando che non mi notassero. Girai la testa quando gli passai accanto, cercando i capelli color miele di Ced e i colori distintivi della sua casa. Tuttavia, quelle che vidi furono solo sfumature di verde.

Superai il gruppo di Malfoy, tirando quasi un sospiro di sollievo quando non avvertii i loro comuni insulti, ma forse avevo cantato vittoria troppo presto.

"Ehi, Mezzosangue. Che c'è, non mi saluti?"

Merlino.

"Spostati, Malfoy." Risposi, quando si alzò per bloccarmi il passaggio. Non eravamo nemmeno nella scuola e già iniziava a bullizzarmi. Gli studenti seduti nella carrozza si voltarono, alcuni ragazzi del primo anno ci fissarono spaventati. Non era la prima volta che gli altri assistevano ai nostri battibecchi, ma immaginai che per loro fosse diverso.

"Perché, vai da qualche parte?" Ribatté; un ghigno sul viso mentre scuoteva i capelli biondi. "La tua carrozza è questa." Mi disse.

"Non sono affari tuoi quello che faccio. Ora spostati e lasciami passare."

"Uh! La mezzosangue è più acida del solito, oggi." Si voltò verso Goyle, che ricambiò il suo sorriso mentre Pansy Parkinson lo assecondava. "Che c'è, il tuo Ced non ti ha scopato come avrebbe dovuto?"

I miei occhi si sgranarono, strinsi di più il manico del carrello. Le nocche divennero quasi bianche per la forza, mentre il braccio libero tremava lungo il fianco. Mi trattenni, non volevo tirargli un altro schiaffo come era già successo l'anno scorso, rendendo le mie giornate a Hogwarts ancora peggiori. Avrei voluto ignorarlo, ma l'espressione soddisfatta e i suoi occhi sprezzanti meritavano una risposta. Sorrisi.

"Dovresti pensare alle povere ragazze che ti porti a letto, piuttosto che a me. Loro si lamentano così tanto delle tue pessime prestazioni; dicono che persino un manico di scopa sarebbe più soddisfacente."

Alcuni sussurri si levarono nella carrozza, gli studenti continuarono a osservarci. Quelli del primo anno sembravano sconvolti, mentre gli altri emisero delle lievi risatine. Tuttavia, la carrozza tornò al solito silenzio quando Malfoy indirizzò loro uno sguardo mortale. Lo stesso che rivolse a me.

Blood Traitor || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora