Through the dark

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Liam’s pov

La felicità era addormentarsi al suo fianco e svegliarsi pensando di essere ancora perso nella dolce illusione dei miei sogni.

Clara.

Cinque banali lettere che componevano un comunissimo nome ma che, solo a sentirlo, mi venivano i brividi e mi faceva ripensare a tutto il tempo passato con quella ragazza.

Avevo trascorso i più bei momenti con lei, pieni di felicità e spensieratezza, in cui tornavo bambino, un bambino che non riesce a staccarsi dal suo giocattolo preferito. Ecco, Clara era diventata il mio giocattolo preferito che amavo e proteggevo dagli altri bambini che cercavano di portarmelo via, e avrei lottato con tutto me stesso per tenerla accanto a me per sempre, ormai abituato alla sua presenza nella mia vita.

Momenti  bellissimi che però non contavano niente di fronte allo spettacolo che avevo tra le braccia quella mattina.

Il suo corpo tiepido riscaldato dalle mie braccia calde da cui dipendeva come se senza non riuscisse a sopravvivere, il suo respiro leggero che avrei voluto registrare solo per sentirlo per sempre, come colonna sonora della mia vita, oltre al battito del suo cuore che potevo sentire poiché appoggiato al suo petto.

Il profumo delicato della sua pelle, niente in tutto l’universo profumava tanto quanto lei.

Avrei voluto rimanere lì per sempre con lei tra le mie braccia mentre immagini e parole della notte precedente riecheggiavano in me, ancora incredulo di quanto ero fortunato ad averla nella mia vita.

Mi alzai a malincuore sentendo il bisogno di farmi una doccia, cercando di fare il più piano possibile per non disturbarla.

Dopo non pochi rumori causati dalla mia delicatezza infinita, mi voltai per vedere se l’avessi svegliata ma a giudicare dagli occhi chiusi e dalla sua faccia sorridente, forse perché stava sognando, non l’avevo smossa nemmeno di un millimetro.

Prima di entrare in bagno, mi voltai un’ultima volta per guardare quella forza della natura dormire beata e le scattai una foto che avrei tenuto e conservato per sempre come se fosse veramente lei in carne ed ossa. Chiusi la porta alle mie spalle e aprii l’acqua.

“Mi ci voleva proprio” pensai tra me e me mentre uscii nudo dal bagno poiché avevo dimenticato di prendere qualcosa per coprirmi.

Quando aprii la porta della stanza di Clara, la vidi mentre si stiracchiava tentando di mandar via il sonno che aleggiava percettibile sul suo volto.

“Liam! Mettiti qualcosa addosso” mi disse appena si accorse che non indossavo niente.

“Mi piacerebbe ma non so dove prendere un asciugamano” le risposi divertito.

“Il secondo cassetto a destra” mi suggerì indicandomi la cassettiera di fronte al letto.

“Grazie, e comunque buongiorno principessa” le dissi avviandomi verso il mobile, non prima di averle dato il bacio del buongiorno.

Mi avvicinai alla cassettiera che mi aveva indicato e la aprii alla ricerca di un qualcosa per coprirmi.

Spostai degli asciugamani prima di trovare quello adatto a me, imbattendomi prima in alcuni troppo piccoli ed altri troppo grandi.

Quando lo sollevai dal cassetto, mi accorsi che qualcosa di sottile ma appuntito mi aveva pizzicato.

Scostai gli asciugamani per vedere cosa fosse stato e fu proprio in quel momento che trovai quello che non avrei mai pensato di trovare.

Una siringa usata con accanto una bustina quasi vuota contenete della polverina bianca. Che ci faceva una siringa usata e della dose di eroina?

“Clara, dimmi che non è come penso” le domandai gettando con disprezzo la bustina e la siringa sul letto, ponendole in vista davanti ai suoi occhi.

Over the dose of your loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora