I would

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I would

Più tardi ricevetti un messaggio da Liam:

-Alle 20 al luna-park. Liam Xx-

Allora è lì che mi avrebbe portato! Ed io che pensavo non potesse essere più dolce di così, ed invece mi sbagliavo. Per ingannare l’attesa, andai da Beth per vedere come stesse dopo la crisi dei giorni passati.
Appena fuori casa sua, mi fermai un momento prima di bussare. Dovevo prepararmi psicologicamente a quello che avrei visto non appena si sarebbe aperta la porta. Respirai profondamente e suonai il campanello. Quello che vidi mi lasciò senza parole per circa un minuto, a stento non la riconoscevo. Quella era la mia Beth, quella di tanti anni fa, prima che la droga la cambiasse così radicalmente. Non le diedi neanche il tempo di salutarmi che le saltai addosso abbracciandola intensamente.

“Hey, non è passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo viste” mi disse cercando disperatamente di staccarmi, senza ottenere molto successo. Mi ero accozzata a lei e non l’avrei lasciata facilmente. Infatti, Beth dovette chiudere la porta con me ancora attaccata al ventre. Una scena buffissima, era così tanto tempo che non ci comportavamo come due complete idiote. Per un momento mi sentii come un tempo, come quando da piccole ci rincorrevamo fuori da scuola o sparavamo cazzate su cazzate. Quando eravamo spensierate e non due ragazze catapultate in un mondo di adulte, in un corpo non più riconoscibile, in un tempo non più innocente.
“Hai ragione, ma l’ultima volta stavi quasi con un piede nella fossa ed ora… guardati, sei un’altra persona!” risposi esultante.
“Merito di Niall” mi rispose sorridendo. “E’ da quando me lo presentasti la prima volta, che ho capito che ti avrebbe portato solo del bene”. Ricambiai il sorriso.
“Gli devo molto! Ma adesso basta parlare di me. Come vanno le cose con Liam?”
Solo allora, di fronte a quella domanda, mi staccai da Beth, anche se non avrei mai voluto farlo. Ero rinata nel vederla in salute.
“Non potrebbero andare meglio. Lui è dolcissimo e mi tratta da vera principessa. Stasera dobbiamo uscire insieme.”
“Com’è strana la vita!” esclamò Beth con occhi persi.
“Che intendi?” Non riuscivo a capire a cosa si riferisse.
“Intendo dire che prima eravamo noi due contro il mondo e ora, guardaci. Due anni fa se qualcuno mi avesse detto che ci saremmo innamorate, gli avrei dato del folle” esclamò divertita.
“Già, ed è proprio per questo che ho una paura fottuta. Ho paura di perderlo, scoprendo della droga e del mio passato.”
“Cosa? Vuoi dire che non lo sa ?” mi domandò sbigottita.
“Ma sei pazza? Se glielo dicessi, non capirebbe e mi lascerebbe.”
“Io non credo, guarda me e Niall! Lui sta ancora al mio fianco, nonostante sappia tutto mi ama lo stesso. Forse, non so potrei sbagliarmi, ma questa condizione ci permette di essere più uniti, perché è solo in questo modo che riesco ad andare avanti e Niall lo sa.”
Le sorrisi sforzatamente, poiché sapevo che Liam non era così forte da sopportare tutto questo. Anche se lo nascondeva bene, la sua fragilità mi appariva evidente.
 
Tra un film ed una chiacchiera si fecero le sei del pomeriggio.
“Ok, bella gente, adesso dovrei andare.”
“Ma come, di già?” esclamò Beth dispiaciuta.
“Di già? Siamo state tutta la giornata insieme” continuai. “Devo andare a prepararmi per uscire con Liam.”
“Ok, ok divertiti!”
“Lo farò sicuramente” le risposi contenta, immaginando già l’esito della serata.
 
Ritornata a casa, mi feci una doccia e mi preparai per l’appuntamento. Non indossai niente di elegante, anzi, anche piuttosto semplice. Una maglietta nera con delle borchie sulle spalline ed un fulmine tutto colorato al centro, un paio di jeans aderenti che mi fasciavano perfettamente le gambe e le converse rigorosamente bianche.
Alle otto in punto arrivai sul luogo dell’appuntamento, ma di Liam nessuna traccia.
Dopo venti minuti di attesa, sentii il rombo della sua moto avvicinarsi.
Non riuscivo a vederlo di faccia a causa del casco scuro, ma era impeccabile come sempre. Indossava una t-shirt bianca ed un giubbino di pelle nero che gli conferiva un tocco di durezza sexy, ed un paio di jeans strettissimi dello stesso colore del giubbino. Mi avvicinai per salutarlo, ma mi bloccò le mani. Solo quando si tolse il casco feci un passo indietro. Quello non era Liam, a meno che non gli fossero cresciuti i ricci, spuntati gli occhi verdi ed un paio di fossette. No, quello di certo non era il ragazzo che aspettavo, quello era Harry.

“E tu che ci fai qui?” gli domandai con tono sorpreso.
“Anch’io sono felice di vederti, piccola” mi rispose sorridendo.
“Non chiamarmi piccola e rispondi alla domanda.” Cercai in tutti i modi di mantenere la calma e soprattutto la rabbia che in quel momento era difficile reprimere. Perché c’era Harry e non Liam davanti a me? Perché mi aveva lasciata con lui? E se gli era successo qualcosa?
“Tranquilla, Liam sta bene” esclamò il ragazzo, come se mi avesse letto nella mente. “E’ stato trattenuto in officina e così ha mandato me al suo posto” mi spiegò calmo.
“Bhè, poteva almeno avvertire.” ‘Non no bisogno del baby-sitter, poteva semplicemente dire che non sarebbe venuto, invece di inscenare tutto questo teatrino’ pensai.
“Ok, adesso che facciamo?” chiesi ad Harry, cercando di contenere la delusione e provando a godermi la serata… con lui.
“Ti va di ritornare bambina per una sera?” Non aspettò nemmeno la mia risposta, che mi afferrò la mano e mi trascinò all’interno del parco divertimento.
“Le montagne russe sono le mie preferite!” esclamò il riccio entusiasta.
Già mi sentivo da schifo, ci mancavano solo le montagne russe. Apprezzai comunque il fatto che Harry stesse cercando di farmi divertire, anche se l’unico che si stava divertendo era lui, dato il suo comportamento da bambino.
E dopo le montagne russe, i tappeti elastici e l’autoscontro, non poteva mancare lo zucchero filato che mi comprò. Dovevo essere sincera, mi stavo divertendo veramente tanto con quel ragazzo, era così diverso da Liam. A differenza sua, Harry non cercava di mascherare il suo lato più infantile e tenero. Con il riccio al mio fianco, sembrava veramente di stare sulle montagne russe. Per rimanere in tema, Harry era un’altalena di sensazioni positive.
Uscimmo dal luna-park e continuammo la serata in strada, sfrecciando senza sosta e ad alta velocità sulla moto di Liam. Tutto quel vento nei capelli, quella sensazione di libertà e leggerezza, mischiate all’intenso profumo del ragazzo, mi inebriava la mente, paralizzandomi il cervello. Infatti, solo quando Harry mi prese la mano per aiutarmi a scendere dalla moto, mi accorsi che ci eravamo fermati e che stavamo fuori al vialetto di casa mia.

“Grazie per la bella ser…” Non riuscii nemmeno a finire la frase, che delle morbide e saporite labbra rosa poggiate sulle mie lasciarono che le parole mi rimanessero tra i denti. Mi staccai da lui dopo alcuni secondi di confusione.
“Ma cosa fai?” gli domandai dopo avergli lasciato le mie cinque dita sulla sua soffice guancia, ormai tutta rossa.
“S-scusa, è solo che…”
“E’ solo che sei il migliore amico del mio ragazzo! Vai via Harry, per favore. Questa serata è stata uno sbaglio.” Lo interruppi alzando la voce di qualche ottava.
“Mi dispiace Clara” disse il riccio cercando di prendere la mia mano, al che scostai la sua con freddezza.
“Mi dispiace” ripeté prima di rimettersi il casco e allontanarsi su quella dannata moto.

Over the dose of your loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora