Clara's pov
"Clara! Ti sei svegliata!" disse il bellissimo ragazzo con un sorriso a trentadue denti, nonostante le lacrime continuassero a scendere sul suo dolce viso. Quanto mi era mancato vedere quegli occhi, quelle labbra, lui!
"Non ce la faccio più a stare qui. Il mio culo si sta appiattendo" esclamai con tutta la nonchalance di cui ero dotata nel tentativo di cancellare l'imbarazzo tra noi.
"Mi sei mancata così tanto, tu e la tua finezza" disse divertito.
"Perché sei qui Liam?" nonostante tutto quello che gli avessi detto, lui era ancora lì al mio fianco, era rimasto.
"Lasciarti andare è stata la cosa più sbagliata che abbia mai fatto."
"Liam..." volevo interromperlo e dirgli finalmente quello che provavo, dirgli: ti amo e ti amerò per il resto della mia vita e se morirò continuerò ad amarti in eterno, perché un sentimento così forte nemmeno la morte lo può spezzare. Ma lui non mi lasciò parlare continuando il suo discorso.
"Clara, mi dispiace essermene andato via in quel modo e non aver lottato per noi. Ma ora sono qui e rimarrò fin quando vorrai. Quando capisci di aver lasciato andare qualcuno di importante, in quel momento ti accorgi davvero di quello che hai perso, ed io ho perso te dal momento che ti ho lasciato in quella stanza da sola, con le tue fragilità e le tue paure. Sono un bugiardo, ti avevo promesso che mi sarei preso cura di te, ma non l'ho fatto. Potrai mai perdonarmi? Perdonare la mia stupidità ed il mio egoismo?"
"Liam, tu non hai niente da farti perdonare. L'unica qui che deve chiedere scusa sono io. Mi sono comportata malissimo con te, ti ho detto tutte quelle cose... scusa!"
Ci fu un attimo di pausa e rimanemmo a guardarci per qualche minuto senza distogliere i nostri occhi impegnati a leggere la verità di quelle parole.
"Clara, sono venuto a vedere se stavi bene, mi hai fatto veramente preoccupare. Io ti amo e so che tu non provi lo stesso, ma va bene così, adesso vado ti lascio riposare."
Lo vidi alzarsi e dirigersi verso la porta e cercare di nascondere le lacrime che stavamo ricominciando a scendere.
"No, resta!"
"Perché Clara, per continuare a stare male?" rispose continuando a darmi le spalle.
"No, perché ti amo!" Ecco glielo avevo detto, finalmente avevo avuto il coraggio di dirglielo e speravo che quello fosse un buon motivo per farlo restare.
"C-cosa?" le sue parole erano flebili e spezzate.
"Hai sentito benissimo" risposi spocchiosa. Era vero, lo amavo tantissimo, dal profondo del mio cuore, ma non ero ancora così disperata da ripeterlo altre volte. O forse si?
"Ti amo! Ti amo! Ti amo! Completamente, profondamente, sinceramente. Ti amo! E ti prego vieni da me, ora. Vieni a prendermi e baciami. Baciami forte. Baciami come non hai fatto mai, come se fossi la ragione della tua esistenza. Baciami come se non ci fosse un domani. Vieni da me e non lasciarmi più. Non voglio stare più senza di te. Voglio i tuoi baci sotto le coperte. Ora."
Si girò verso di me per vedere se fossi seria o stessi scherzando, ma non avevo mai detto parole più sincere di quelle. Guardando i miei occhi, il suo volto si illuminò di una luce nuova, nuova e splendente che accecò la mia vista. Lui mi aveva accecata. Il mio amore per lui in quel momento era impossibile da descrivere. Nessuna parola, canzone o gesto potrebbe mai lontanamente avvicinarsi dall'esprimere cosa provavo. Era come se il tempo si fosse fermato e tutto intorno a noi fosse sparito lasciando solo i nostri sguardi complici lanciarsi in un mare di sentimenti, un mare dedicato solamente a noi, le cui acque erano colme di fiducia e speranza, speranza di una nuova vita insieme, e la sabbia un'immensa distesa di granelli di cuore, le cui particelle si fondevano creando la più bella delle visioni.
Si avvicinò al lettino dove ero distesa e si chinò verso di me. Appoggiò la sua fronte sulla mia senza mai togliermi gli occhi di dosso. Sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra che mi provocò sensazioni nuove, mai provate, del tutto distanti da quello che percepivo fino ad ora. Restammo per qualche secondo in quella posizione, secondi che sembravano anni mentre aspettavo impaziente di essere baciata, respirando ognuno l'aria dell'altro. E' così che vorrei vivere per sempre, sopravvivendo del suo respiro e lui del mio. Quando si decise a far incontrare le nostre labbra quel bacio si svelò il più dolce, profondo e più atteso di tutti quelli che ci eravamo mai dati. Il momento più bello era vedere il suo viso avvicinarsi al mio e capire di star per essere baciata. Quell'attimo. Quell'attimo prima era una cosa stupenda.
"Clara Prime, sono ufficialmente pazzo di te."
"Menomale" esclamai sollevata.
"Perché menomale?" mi chiese curioso.
"Almeno così siamo in due!"
"Da quando ci siamo incontrati per caso, ho capito che saresti stato colui che mi avrebbe spiegato perché non aveva funzionato con chiunque altro" continuai.
"Ci siamo incontrati perché doveva succedere, Clara, e anche se non fosse stato quel giorno, quel mese o quell'anno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte. Perché noi siamo destinati a stare insieme."
"Liam, non voglio continuare a vivere chiedendomi -chissà come sarebbe stato-, non più."
"Nemmeno io. Dico di viverla come viene, e se stiamo insieme, allora vorrà dire che vivremo un sogno!"
"Sarà il più bello di tutti, perché tu sei il sogno che comincia nel momento in cui mi sveglio."
"Ti amo, Liam Payne!" esclamai per la milionesima volta e sempre con lo stesso sorriso sulle labbra.
"Ti amo, Clara Prime!"
Restammo a parlare ancora un po' fin quando non ci addormentammo l'uno affianco all'altra sul lettino dell'ospedale, con la mia testa accanto alla sua sul cuscino mentre sorrideva silenzioso. Le palpebre distese, le labbra socchiuse. I sogni e i desideri intatti. Per la prima volta nella mia vita sentivo di trovarmi nel posto giusto nel momento giusto, perché era quello il mio posto, tra le sue braccia. Perché quando abbracci la persona che ami, respiri emozioni che il respiro te lo tolgono. E vuoi tornarci, vuoi tornarci più volte, tutte quelle che puoi, perché dei suoi abbracci non ne avrò mai abbastanza. Lui era il mio posto. L'avevo capito dalle tante notti che lo guardavo dormire e vedevo nei suoi occhi qualcosa di nuovo e stupendo, il mondo in cui avrei voluto vivere per il resto della mia vita.
Ero felice, felice come non mai, ma quando tieni così tanto ad una persona hai anche paura, paura di perderla, di farle del male, di ucciderla. E nonostante tutto quello che ci eravamo detti il mio pensiero non era cambiato, perché sapevo che se fossimo stati insieme, alla fine lo avrei ucciso e se non fossi stata io stessa a farlo, sarebbe stata la droga a trascinarlo negli abissi della perdizione insieme a me. Perché io rovino sempre tutto, io sono così, mando tutto a puttane, tutto!
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Over the dose of your love
FanfictionLui era reale, mi procurava gioia eppure non era una pasticca che potevo ingoiare o una polvere da inalare. No, un corpo caldo, un’anima, un cuore che pulsava. Tra le tante che avevo assunto, Liam era la droga fatta apposta per me, la mia droga pre...