They don't know about us

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"Senti Clara, sin da quando ti ho vista la prima volta nel parcheggio della tua scuola ho capito che eri una ragazza speciale, diversa dalle altre, ed ora ne sono proprio certo. Ma sin da quel momento, mi sono anche accorto che eri divisa tra due mondi e più ti conoscevo più cose volevo sapere di te. Volevo sapere che cosa ti rendeva ancora fredda e distaccata nei miei confronti. Decisi così di conquistarti in modo diverso a quello a cui ero abituato, arrivando perfino ad essere smielato e scontato." Dissi tutto d'un fiato prima di essere interrotto da Clara.

"Liam, perché mi stai dicendo tutte queste cose?"

"Perché io non sono mai stato quel tipo di ragazzo ossessionato e geloso, ma con te non riesco a non esserlo. Sarà che forse ho troppa paura di perderti e mi sto affezionando a te, o perché sei la prima cosa bella che mi sia successa dopo tanto tempo."

"Liam, adesso mi stai spaventando, arriva al punto."

"Cazzo Clara, mi dispiace. Mi dispiace così tanto, ma ho paura di perderti" dissi sentendo gli occhi inumidirsi.

"Perché mi dovresti perdere?" mi chiese quasi spaventata.

"Perché ho paura che quello che ti trattiene dall'essere completamente mia si stia mettendo tra noi" sbottai di un colpo.

Restammo entrambi in silenzio per alcuni secondi finchè Clara non cambiò espressione.

"Oh mio Dio, adesso hai scoperto tutto! Liam, non sai quanto mi dispiace. Da quando ti ho incontrato è cambiato tutto, io sono cambiata e non mi comporto più come prima."

Dopo quelle parole mi sentii un po' più sollevato, ma sapevo che la faccenda 'Zayn' non era ancora finita.

"Anche io mi sono affezionata a te e non voglio perderti."
"Clara, io..."

"Liam, sei il primo ragazzo al quale io mi sia aperta così tanto ed hai ragione a dire che non sono come tutte, purtroppo. Tu mi fai vivere ogni momento con te come se fosse una favola ed io non faccio altro che sdrammatizzare momenti romantici con battute idiote. Ma non credere che solo perché mi comporti così voglia dire che non apprezzi quello che fai per me!" disse tutto d'un fiato interrompendomi più volte.

"Tu sei un bravo ragazzo, educato e di buona famiglia, è per questo che cerco di tenerti il più lontano possibile da me. Non voglio farti soffrire come ho fatto con gli altri, sei tu quello speciale e hai bisogno di qualcuno altrettanto speciale che ti tratti come meriti" disse aumentando il respiro irregolare.

"Io non voglio nessun'altra che non sia tu e solo di questo ho bisogno" le dissi cercando di tranquillizzarla. Tentativi che risultarono vani poiché ebbero perfino l'effetto contrario.

"No, tu meriti di meglio. Ma di una cosa ti posso assicurare, che da quando ti conosco, non ho avuto più bisogno di tutta quella merda che usavo prima per sopravvivere, perché tu mi rendi migliore, Liam. Perché tu mi rendi forte e sto lottando con tutte le mie forze per uscire da quel circolo vizioso in cui mi sono ritrovata quando avevo più bisogno d'aiuto, quando avevo più bisogno di te."
Quando terminò di parlare la guardai per qualche secondo notando che stava ansimando, il suo viso assunse un colorito pallido seguito da tremolii per tutto il corpo.

"Ma di che cosa stai parlando?" le dissi non riuscendo più a seguire il suo discorso. "Io ti sto parlando di quel ragazzo. Un certo Zack, Zath..." continuai.

"Zayn!" esclamò quasi urlando.

"Si, Zayn. Potevi anche dirmelo che stavi frequentando anche lui oltre a me" dissi iniziando ad assumere modi gelosi.

"Cosa? Liam di che cazzo stai parlando? Che c'entra Zayn con quello che mi stavi dicendo?" disse Clara diventando sempre più pallida.

"Tu cosa stavi dicendo? Io ti stavo parlando di lui e del fatto che oggi mentre dormivi ho letto il suo messaggio" le dissi lasciando che le parole mi uscissero senza freni.

"C-cosa?" dissi realizzando solo in quel momento che quello che lui intendeva non era affatto la droga, ma non riuscii comunque e capire di quale messaggio stesse parlando.

"Che cosa hai fatto?? Ma come ti sei permesso?" gli dissi fingendomi arrabbiata nel tentativo di sviare la sua attenzione dall'argomento droga.

"Clara, so che non dovevo ma è da quando ho letto quel messaggio che non riesco a pensare ad altro. Se sei innamorata di lui, puoi anche dirmelo, ma ti prego, non continuare ad illudermi ancora di più" dissi lasciando trasparire una volta per tutte i miei sentimenti.
Riuscii a malapena a finire quella frase che mi ritrovai tra le braccia il corpo di Clara quasi privo di sensi.
Il suo aspetto spettrale mi gelò, non sentii quasi più le pulsazioni del sangue che fluiva nelle sue vene. Sembrava avesse le convulsioni. Era estremamente sudata, cosa che non riuscivo a spiegarmi dato che la temperatura era tutt'altro che alta. Strinsi più forte che potevo le sue braccia cadaveriche nelle mie calde mani, il mio sguardo dritto nel suo assente.

"Piccola, che succede? Mi spaventi così. Basta non voglio più parlarne. Lasciamoci quest'assurda storia alle spalle, ma per favore dimmi che succede" dissi sconvolto, cercando a malapena le parole giuste da dire.
Gli occhi di Clara scrutavano nel vuoto alla ricerca di qualcosa, puntavano su tutto meno che me. Iniziai, prima delicatamente poi freneticamente, a strattonarla per riportarla in sé, ma non cambiò nulla. Continuava a peggiorare.
Non volevo che mi abbandonasse da un momento all'altro.

"Clara guardami. Voglio aiutarti. Parlami. Dimmi qualcosa. Qualsiasi cosa" le urlai profondamente scosso.

"Lasciami. Non ho bisogno del tuo aiuto. Lasciami ti ho detto" mi urlò dimenandosi violentemente per sfuggire alla mia forte presa.
Decisi di lasciarla. Se era questo ciò che desiderava, perché negarglielo? In quel momento desideravo con ogni fibra del mio essere che si riprendesse. Era uno spettacolo agghiacciante.
Prese di corsa la sua borsa e si dileguò dalla stanza dirigendosi verso il bagno.

Clara's pov
Mi sentivo affaticata, annebbiata, sconvolta, agitata e fuori da me stessa. Ero ridotta in pezzi che sembravano irricomponibili . Una nausea insopportabile si era impossessata di me, mentre i mal di testa mi rendevano impotente. Ero in panico. Avevo bisogno di qualcosa. Qualcosa. Qualcosa simile ad una pasticca, o una polvere. Dovevo alleviare quella fottutissima distruttiva crisi d'astinenza. Mi ricordai di avere delle pillole di valium in borsa. Fu difficile dimenarmi da Liam. Era così impaurito. Come avrei voluto essere in uno squallido cesso di periferia a commiserarmi e soffrire da sola che essere in sua compagnia e offrirgli questo miserabile spettacolo. Alla fine mi fiondai con quanta forza mi era rimasta in bagno munita delle mie pillole. Aspettai con terribile ansia che facessero effetto. Avevo bisogno che facessero effetto quelle cazzo di pillole. Ne avevo estremo bisogno. Un fottutissimo profondo bisogno. Dopo circa 10 minuti sentii la crisi affievolirsi. I miei sensi trovare pace. Il tremore diminuire. Avevo raggiunto uno stato di lucidità appena sufficiente per rendermi conto del mio aspetto agghiacciante, lontano da tutto ciò potesse essere definito umano. Provai a riprendermi sciacquandomi ripetutamente il viso. Mi stesi supina sul pavimento provando a pensare a qualsiasi cosa per dimenticare quanto era accaduto. Liam, lui era costantemente nei miei pensieri. La sola idea che avesse visto tutto ciò mi atterrì. Mi sentivo un lurido verme. La feccia più schifosa dell'intera umanità. Come avevo potuto? Perché a lui? Perché io? Scoppiai in lacrime. Speravo che il pianto trascinasse con sé tutta la merda dal mio corpo, tutto lo schifo che ero diventata. Volevo scomparire. Per sempre.
Credo che mi addormentai quando percepii un dolce suono seguito dalla voce più tenera che avessi mai sentito.

" I wish that I could take you to the stars.
I'd never let you fall and break your heart.
And if you wanna cry or fall apart
I'll be there to hold you"

Furono le uniche parole che riuscii ad assimilare. Le ripetei instancabilmente fin quando riuscirono a scuotere le corde del mio cuore e infondermi coraggio. Mi diedi una strigliata e uscii dal bagno. Non so quanto tempo ci rimasi. Raggiunsi Liam in camera, trovandolo assorto nella musica che fuoriusciva dalla chitarra che teneva nelle mani. Si ridestò e la mise da parte. Ci guardammo in un frangente nel quale tutto il tempo sembrò cadere. Ci avvicinammo e stringemmo in un disperato e bisognoso abbraccio così intenso da fondere i nostri due corpi e ridargli serenità.

"Per favore abbracciami più forte che puoi, da farmi mancare il respiro e dimmi che sono l'unica ai tuoi occhi.
Dimmi che sei felice d'essere qui con me.
Dimmi che tutto andrà bene e che ti rendo felice d'esser vivo."

Over the dose of your loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora