Little black dress

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Rimasi a ciondolare per le strade deserte del mio quartiere per un po’.

In realtà quando mi facevo, la misura del tempo volava via e non avevo più la capacità di quantificare un minuto e differenziarlo da un’ora.

Potevo girovagare con l’aria da tossica per quanto volevo, essere sotto gli occhi di tutti e non rendermene conto, questa era la cosa migliore!

Improvvisamente non contava più un cazzo di cosa la gente pensava di te, non ti preoccupavi di come apparire e di essere all’altezza del giudizio di persone delle quali, in realtà, non ti fotte un cazzo e nemmeno tu sai perché lo fai. Forse solo perché è lo stampo che questa società ti imprime addosso tanto da fartelo sentire tuo, da farti credere che ti importa di queste cose quando invece sono solo un mucchio di stronzate, eppure queste stronzate fottono la gente ogni giorno. Per questo la gente poi è depressa, si auto lesiona, ha manie suicide, perché non si sente all’altezza di quanto la società impone sia giusto, quando in realtà è tutto relativo, ognuno decide per sé cosa è giusto o sbagliato, no, la gente che possiede ancora un cervello suo e non permeabile alle influenze merdose del mondo fa questi ragionamenti, gli altri semplicemente si fottono. Benvenuti nel mondo, prego munirsi di indifferenza per sopravvivere, grazie. 

Merda, se solo tutti non si prendessero troppo sul serio, sarebbe meglio.

Camminai a lungo e solo quando fece buio, tornai a casa.

 Non appena aprii la porta di casa, la mia attenzione cadde su di un foglio bianco, bloccato tra la porta e lo zerbino. Lo aprii e vidi che era stato scritto da Liam.

-Ciao principessa,
sono Liam, il cavaliere che ti ha salvata. Piccolo riassunto nel caso ti fossi già dimenticata di me.

Il tuo atteggiamento ribelle e la passione che condividiamo per le moto mi fanno impazzire.

Mi piacerebbe farti una sorpresa e portarti fuori. Non mi aspetto una risposta, perché ne accetterò solo una. Ti passo a prendere domani sera alle 20.00.
Indossa qualcosa di elegante per me. Ti lascerò senza parole. Liam xx

Quel gesto mi sorprese poiché pensavo che la voglia di rivederlo corresse a senso unico, invece era l’esatto opposto. Voleva rincontrarmi tanto quanto lo volevo io.

Era stata una giornata sensazionale ed irripetibile, avevo assaporato ogni minuto, ogni secondo, ora stampati indissolubilmente nella mia memoria.

Per la prima volta dopo un’indescrivibile quantità di tempo chiudevo gli occhi contenta, sperando nel meglio, credendo di ricoprirmi di felicità, quella vera e non artificiale, quella che una persona può insinuare in te, quella che ti travolge e fa risplendere.

Il giorno seguente mi svegliai ripetendo la solita routine: colazione, doccia, cartella e dritta a scuola.

Per tutta la giornata la mia mente convergeva sempre sul solito pensiero: Liam e l’uscita che mi aspettava quella sera. Ero curiosa di sapere dove mi avrebbe portata, quale luogo misterioso ci aspettava da non poterne rivelare il nome.

Rimbombava nella mente quella frase scritta nella lettera ‘il tuo atteggiamento ribelle mi fa impazzire’.

Sapere che qualcosa di me lo aveva colpito al punto da farlo impazzire e ciò che mi aveva scritto, provocava la stessa sensazione in me.

Dedicai ogni mia attenzione a quello che mi aspettava quella sera. Anche i miei professori si accorsero che i miei pensieri vagavano altrove, su qualcosa distante dagli argomenti trattati durante la lezione, sollecitandomi così a tornare con la mente in classe e ad essere partecipe.

Over the dose of your loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora