Moments

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Era una bella giornata estiva, la scuola era appena finita e non vedevo l’ora di trascorrere l’intera estate con Liam. Si prospettava la più bella della mia vita. Erano le 10.30 e Liam arrivò in perfetto orario. Non solo l’orario, ma anche lui era perfetto, a bordo della sua rombante moto. Celato sotto quell’ingombrante casco scuro, la mia mente ritornò alla sera precedente, quando davanti alla stessa visione, scambiò erroneamente Harry per Liam.

Dubitai inutilmente per un frangente della sua identità, ma mi tranquillizzai solo quando Liam mi si avvicinò salutandomi con un caloroso bacio. Niente di passionale, ma era ciò di cui avevo bisogno per dimenticare gli ultimi avvenimenti e godermi la fantastica giornata che mi aspettava.

Le mie aspettative si rivelarono fondate. In sella alla sua moto sfrecciammo a velocità non indifferente verso la destinazione a me sconosciuta.

Il vento mi scompigliava i capelli, avevo i brividi procurati dall’alta velocità, una sensazione di assoluta libertà pervase ogni mio muscolo. Mi strinsi più che potevo al petto atletico di Liam, cercando di assorbirne tutto il calore che sprigionava. Persa nei miei pensieri e nella contemplazione di quel momento non mi accorsi del tempo che scorreva e di quanto in fretta giungemmo a destinazione. Liam mi porse la mano aiutandomi a scendere.

“Questo è il mio posto preferito” mi disse sorridendo entusiasta, rivolgendo lo sguardo all’orizzonte.

Mi voltai per osservare quel luogo rimanendone incantata.

Il sole era ancora alto in cielo, posando i suoi raggi sulle nostre tiepide pelli e riscaldandone ogni punto. All’orizzonte si stagliava un cielo limpido, che rifletteva il suo colore nel mare cristallino che si protraeva dinanzi a noi. Le onde di scagliavano impetuose lungo una schiera di scogli, che dalla spiaggia si inoltravano in mare, così da offrire una solida barriera ai moti agitati del mare in inverno. La spiaggia era ricoperta di una sabbia chiara, morbida al tatto, che emanava una sensazione che coccolava i nostri piedi. Una lunga banchina tinteggiata di bianco si protraeva in avanti, sporgendosi dritta sul mare. Il luogo perfetto per chi cercava tranquillità per riflettere o per chi volesse ammirare con un tocco ravvicinato quella meraviglia. Alcune palme rigogliose ci sovrastavano, disposte ordinatamente in fila, facendoci ombra in quella calda giornata estiva.

“E’ davvero bello qui” dissi rivolgendomi a lui stupita.

“Per questo lo adoro, c’è solo una cosa che lo supera” mi sussurrò dolcemente all’orecchio.

“Addirittura, non credo possa esistere qualcosa di meglio” dissi compiaciuta.

“ Sì, tu” disse girandomi il viso e puntando i suoi occhi fissi nei miei.

“Smettila di fissarmi” dissi non volendo cedere alle sue lusinghe e distogliendo il mio sguardo dal suo.

“Tu rendi difficile non fissarti” rispose prendendo tra le sue mani ancora una volta il mio viso, volto verso il cielo azzurrino e imprimendo le sue morbide labbra sulle mie.

Nuovamente pensai che tutto queste smancerie mi dessero il voltastomaco, ma stavo iniziando ad averne sempre più bisogno grazie a lui. Liam era un mix perfetto di romanticismo, mascolinità e sensualità.

                                 

Stendemmo i nostri teli sulla sabbia e, dopo esserci spogliati velocemente, corremmo subito verso il mare di cui sentivamo il richiamo. L’acqua era pur sì cristallina, ma al contempo gelida, per questo esitai a buttarmi immediatamente, contrariamente a Liam. A facilitare il rapporto ‘acqua-Clara’ ci pensò il moro, che ebbe la brillante idea di rincorrermi bagnato fradicio e prendermi sulla sua spalla, manco fossi un sacco di patate, gettandomi in mare e  buttando nel cesso l’atmosfera romantica poco prima creata.

Dopo un’oretta trascorsa tra schizzi, immersioni e baci subacquei, ritornammo ai nostri teli, permettendoci una tregua.

“Non so te, ma io inizio ad avvertire un certo appetito” disse sfregandosi la pancia.

“Mi hai letta nel pensiero, ora però non dirmi che hai preparato anche il pranzo. Liam passione cucina!” risposi sarcastica.

“Non esagerare. Poi rischieresti di cadere subito ai miei piedi” rispose spavaldo.

“Infatti, ci vuole ben altro per riuscirci, caro.”

“Mmhh… posso provare così” disse facendo un fischio stridente.

“... e adesso dovrebbe magicamente apparire tutto il pran …”

Non finii di parlare che da lontano arrivò un ragazzo con in mano un vassoio coperto. Dopo averlo porto a Liam si dileguò, non prima di  essersi girato più volte per costatare la mia espressione.

“Ecco, questo è un buon inizio” dissi ancora un po’ sorpresa. Aveva calcolato tutto. Sempre sorprendente quel ragazzo.

“Ragazza, tu mi sottovaluti” disse alzando un sopracciglio spocchiosamente.

Alzai il coperchio, pregustandomi ciò che credevo dovesse esserci di delizioso e raffinato ma .. tutto ciò che vidi era solo un’enorme fottutissima pizza del cazzo!

“Tataaaan” disse scuotendo le mani in aria come un bambino.

“Se non avessi così tanta fame, mi rifiuterei di mangiarla! Io sono una rispettabile signorina che va trattata con i guanti e tu ti presenti con una pizza?” dissi ironicamente.

“Oh, in questo caso, la mangerò da solo signorina, mi scusi!”

Lo guardai assaporare la prima fetta di quell’invitante pizza con aria di sfida.

“… ripensandoci, fanculo la rispettabile signorina. HO FAME!” dissi strafogando una fetta.

“Apprezzo più questo tuo lato da… camionista affamato che da miss ‘non mangio cibo da plebei’ " disse masticando ancora la pizza.

                               

Ridemmo di gusto entrambi e continuammo a prenderci in giro l’uno con l’altra per tutto il tempo.

Questo era uno degli aspetti di Liam che preferivo: giocare come se fossimo eterni bambini fregandocene di tante inutili formalità.  Nelle ore successive, distesi sotto il sole rovente, accoccolati l’uno accanto all’altra, ascoltammo della musica. Ci rilassammo così intensamente che caddi in un sonno profondo.

Over the dose of your loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora