Bitter lips

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'Mi hai appena dato uno schiaffo.. come puoi pretendere che sorrida?' sussurrò a fil di voce, con tono freddo.

Non riusciva ad immaginare la prossima mossa della rossa.. da quella mente malata, poteva succedere di tutto, anche l' impensabile.

'Sophia, cosa vuoi esattamente da me?' La guardò dritta negli occhi.. chi aveva inventato il detto -gli occhi sono lo specchio dell' anima- aveva terribilmente ragione.

Pupille dilatate e palpebre fisse, senza batter ciglio.

Karen aveva capito.

Cercava solo Josh per sé e sapeva che con Maja di torno, era difficile, era un ostacolo tra le gambe.

Sapeva di quanto la nera, avesse tormentato Sophia -l' ipotetica assassina- rendendole il soggiorno nell' accademia non molto piacevole.. un momento.

La pazzia e il desiderio di riscatto, possono portare ad un cattivo gioco.

'Ven. det. ta'

Sillabò Sophia.

Bastò quella parola per far venire i brividi alla piccola.

Qualcosa le diceva che non avrebbero preso un the caldo alla mensa.. qualcosa le diceva che sarebbe andata incontro al male in persona.

'Sophia, ragiona.. sei ancora in tempo per lasciarmi andare e non far succedere qualcosa di cui poi, potresti pentirtene...giuro che non dirò nulla ai novizi né a nessun' altro, nemmeno Maja... lasciami' tutta la pazienza che ci aveva messo nel suo discorso, svanì con quell' ultima parola.

Sophia si mise a ridere, era decisa e NULLA poteva fermarla.. era scattata una rotella nel suo cervello -ammesso lo avesse davvero- che le stava ripetendo imperterrita, di compiere quel gesto e farla finita.

'Stupida, sei solo una stupida' si spostò i capelli rossi su di una spalla e continuando a stringere il polso della bionda, la portò proprio nella sua tana. La sua camera.

'La mia camera?' Farfugliò confusa Karen, forse quel brutto presentimento che aveva, era solo.... un presentimento.

Sospirò quasi contenta e salì le scale senza opporsi alle spinte della pazza. La porta. Quanto le era mancata quella stupida porta. Ancor di più il suo letto.

'Esatto, non sei contenta?' spalancò la porta con un calcio e spinse leggermente Karen dalla schiena ed insieme si ritrovarono nella stanza.

Odore di chiuso.

Odore di burro cacao alla ciliegia.

Odore di burro cacao di ciliegia?

Uno schiocco di labbra.

'ehi.. Karen' sussurrò Sophia mentre passava sulla bocca il suo lucidalabbra-burrocacao. 'Sono le 21.15'

Karen ingoiò la saliva.

'E..c..con q..uesto?' strinse i pugni pronta a reagire. -perché la trovava sexy?-

Sophia le si avvicinò e con strana dolcezza la portò alla parete, affianco all' armadio.

'Vedrai... ma prima.. voglio sapere cosa ci trova Maja, di così.. eclatante.. in te' si strinse la bocca, espandendo così il colore e l' odore di essa.

'Che.. che vuoi dire? S..sophia, ma che diamine?' strinse fortissimo gli occhi come se questo potesse aiutarla a scomparire.. ma quando li riaprì, Sophia non era scomparsa.

Ansi, era ancora più vicino e le respirava sul collo.. -perché iniziava a sentire caldo?-

La rossa sorrise maliziosa. 'quante domande..' le cinse i fianchi e si chinò per baciarla.

Foga, rabbia, passione, cattiveria.
Lingua, veloce, umida, calda che rapiva la bocca di Karen.

Il corpo della bionda fu scosso da mille brividi.. brividi di schifo per sé stessa.. non partecipava ma le stava piacendo.

Non era meglio di Sophia, era un mostro anche lei. Non appena sentì le mani gelide di Sophia alzarle la maglietta, tutto, però, tornò alla luce.

'NO!' urlò a gran voce.

'NO, ESCI DALLA MIA STANZA.'

Urlò ancora con gli occhi lucidi.

21.22.

'Sarà ora di andare? mmh si' pensò Maja, agitata di rivedere Karen.

-le doveva anche un piacere.. quel tipo di piacere.-

Prese un respiro lunghissimo e si alzò dal tavolo, guardando il piatto pieno.

La fame continuava ad essere l' ultimo dei suoi pensieri.

Uscì dalla mensa, mettendo il panino nella giacca.. era pronta ma prima doveva fumare.
Per forza.

Si nascose dai novizi, in un luogo tattico.. al riparo ma allo stesso tempo aveva sott' occhio il dormitorio di Karen.

The moon and the darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora