7 years later

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Non ha più i capelli lunghi e mossi, non ha più quel sorriso da adolescente maliziosa, non ha più gli occhi di una volta.
I cambiamenti, il dolore l' avevano cambiata.
La sua bellezza era rimasta intoccabile ma le sue lacrime piangevano Karen.
Ogni lacrima era per lei, per la ragazzina che sette anni prima aveva incontrato nell' accademia degli orrori.
Ogni giorno doveva combattere per non cadere nel passato.
Questo era quello che le diceva Margery, la donna che l' aveva trovata nell' angolo più buio del pianeta, rannicchiata, stracci in dosso e con occhi, di chi aveva dovuto soffrire molto.
Margery le aveva dato la vita, la casa, l' amore, le attenzioni e la possibilità di vivere di nuovo ma Maja non aveva abboccato all' amo.
Margery l' amava come nessuno avrebbe potuto anche solo pensare ma Maja... non faceva altro che pensare ad una ed una sola persona.

Adesso che poteva avere una vera vita da persona matura e cresciuta, aveva deciso che senza K non poteva più andare mentalmente avanti.
"K" era il nome che aveva detto a Margery, le aveva detto tutto della loro storia.. dal principio alla fine.
Di come si erano incontrate e di come si erano lasciate, le raccontò del tatuaggio e di quanto ci fosse affezionata. Era l' unica prova che si portava addosso. Stampata sulla pelle.

Margery aveva persino avuto la pazienza di acconsentire al fatto che Maja la chiamasse con il nome dell' altra ragazza quando consumavano il loro rapporto.
Margery sognava un futuro con una ragazza che viveva esclusivamente di ricordi.

Le prese il volto tra le mani e la guardò nel profondo dei suoi occhi ghiaccio.
'Maja, vai a prenderla. Tutto dipende da te, lei ti sta aspettando.' sussurrò con il cuore a pezzi; stava dando alla donna della sua vita, un protesto per andare via da lei e amare un' altra.
'Cambia nome, cambia aspetto, cambia tutto della tua identità, ascolta il mio piano..'
La donna diede una copia di tutti i suoi documenti e scartoffie da psicologo, il suo lavoro per una volta sembrò utile.
'Da oggi sei Margery Jenner, sei una psicologa rinnovata e stai per lavorare nell' accademia di Luz, io sono la tua collega Simone' sorrise dolcemente con la consapevolezza di stare definitivamente per perdere Maja.
Per sempre.
E per la prima volta vide la ragazza commossa dalla gioia.
'Non potrò ringraziarti mai abbastanza'
rispose con una scintilla negli occhi che aveva ripreso a luccicare.

Capelli a caschetto color mogano.
Lenti marroni.
Abbigliamento elegante con tanto di occhiali per la vista e una valigetta stretta sotto un braccio.
Guardandosi allo specchio sembrava davvero una giovane in carriera.

Così salirono sull' autovettura di Margery con in mente la meta: Accademia di Luz.

Anche Luz in sette anni aveva avuto il suo cambiamento, era diventata più moderna e aggiornata.
Lo spazio esterno si era ingrandito e le strutture dei dormitori non sembravano più carceri, almeno dall' esterno.
Maja indicò la statua dell' angelo caduto e si bloccò davanti ad essa.
Era in quel preciso posto che Karen era inciampata nella sua vita.
Margery le diede tutto il tempo necessario, aspettando in piedi.

Una voce lontana le chiamò e quando le due si girarono, l' uomo era davanti a loro.
'Come posso aiutarvi?'
Passarono alcuni minuti in silenzio, Maja non rispose, aprì appena la bocca ed ingoiò un boccone amaro. Quello era il capo novizio.
Margery afferrò la situazione e strinse la mano del vecchio.
'Salve, siamo due psicologhe, siamo state chiamate e vi abbiamo raggiunto il prima possibile' sorrise mentre Maja si avvicinò alla sua collega.
'Vi abbiamo chiamato noi..? Hm non mi sembra.. mi dispiace'
La nera sorrise.
'Abbiamo fatto ore e ore di viaggio per venir fin qui, non chiediamo un profizio, vorremmo solo aiutare i ragazzi, ci tenga per un periodo di prova, ci sta?'
Non poté immaginare di aver finto così bene.
-Lurido Bastardo-

Il vecchio ci pensò su.
'Avete ragione, in effetti ci sarebbe qualcuno da aiutare.. I vostri nomi?' chiese, prendendo un' agenda per segnarseli.
'Siamo la dottoressa Margery Jenner con la sua collaboratrice Simone' sorrise.
Lui annuì scrivendo e poi strappò il foglietto.
'Dicevo che.. c'è qualcuno che potere visitare.. vi porto da lei, è nella sua stanza e non esce quasi mai da li..seguitemi'
Fece loro strada fino ad arrivare in un punto al quanto bizzarro.
Non poteva definirsi camera, visto che era chiaramente una torre di isolamento!
L' uomo aprì la porta e le donne entrarono.
Maja tremava letteralmente. All'interno di quella torre, sentiva ci fosse la sua Karen.
-Mi odierà? Si ricorderà di me?-
Ogni passo in più era un passo verso K.
L' ansia le divorò la ragione.

The moon and the darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora