Punish

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Karen venne sulle dita di Sophia. Mugolò e si strinse le labbra.

Il suo corpo era scosso da brividi di freddo, ormai era finito.
O forse no.

Girò la testa, guidata dal suo istinto e vide una figura alla porta.

Era mossa, talmente tanto che sembrava ci fossero due o più persone identiche.. quando finalmente la vista tornò a farsi limpida, i suoi occhi videro Maja McCory.

Aveva i pugni stretti, digrignava così forte i denti che riusciva a sentirli dal letto, una lacrima nera, mischiata al trucco percorse tutto il lato sinistro della guancia.

Il luogo sbagliato al momento sbagliato.

Maja strinse il pomello della porta, fece pressione fino a ritrovarselo in mano, lo aveva staccato e adesso voleva sbatterlo contro il cranio di Sophia fino a spaccarlo in tutte le parti possibili.

Fece un passo in avanti e chiuse la porta dietro le due spalle.

'Che sta succedendo? Luride! Che cazzo fate eh? KAREN.' gettò il pomello a terra e si mise le dita tra i capelli.

Karen respirò a fatica. Non poteva crederci.. stavano rivivendo quel butto momento. Solo con le parti invertite.

'M..maja ti p..prego.. posso spieg-' Sophia le chiuse la bocca.

'Oh ma ciao, che sorpresa.. potevi almeno bussare, ci hai interrotte sul più bello..' si cinse il corpetto in vita e diede un bacio sulle fragili labbra della bambina. 'Ecco vedi.. io e Karen.. come vedi siamo indaffarate.. ADESSO CAPISCI? CAPISCI LA SENSAZIONE? piangi piccola Maja indifesa, piangi, ti farà bene, sfogati pure.'

Per una volta, chi aveva il coltello dalla parte del manico era Sophia.. Maja era sul punto di crollare a terra, le gambe non avrebbero retto ancora per molto.. 'Sophia. smettila.. Karen è..è.. legata' disse con le lacrime che presto bagnarono le sue pallide guance.

'ZITTA, MCCORY' la prese dal collo e la schiantò al muro, godendosi ogni secondo di quel momento. Le chiuse le labbra con una mano, casualmente non scelse una mano a caso. Esattamente quella che aveva usato con la sua Karen.

'Lo senti questo odore? È proprio lei. ANNUSA' spinse ancora più forte, facendole provare un forte dolore all' apparato nasale.

Maja aveva lo sguardo rivolto verso l' alto, le sue lacrime bagnavano il suo stesso collo e annuì lentamente, spostando la sua attenzione su Karen che di conseguenza la guardava con occhi spenti e il sangue che le gocciolava dai polsi.

Aveva perso molto sangue e adesso dolore fisico e psicologico, la stavano distruggendo.
Avrebbe voluto urlare, fare qualcosa, incitare Maja a combattere ma non poteva farcela. Non in quelle condizioni.

Nuda, derisa, debole.

-per una volta chi aveva il coltello dalla parte del manico era Sophia-

Presto, questo non fu più un detto o un modo di dire... divenne la realtà.

Sophia prese il suo pugnale e lo puntò sulla gola di Maja, incidendola e procurandogli una ferita -non ancora- profonda.

Maja prese un respiro lunghissimo. 'Muoviti. Che aspetti a farlo? Falla finita. Uccidimi. Ma lascia in pace Karen.' nessuno poteva bruciare il suo orgoglio e il bene che provava per Karen. Neanche sul punto di morte.

Sophia sorrise, leccandosi i denti.

'Morirai con la consapevolezza di aver visto me e lei insieme, lei sofferente ed io che godo per le VOSTRE sofferenze..' impugnò più forte il pugnale.

Maja la guardò dritta negli occhi, ringhiando.

'Ci vediamo all' inferno'

Una risata.

E questa volta non era di Sophia.

'Cosa pensi di ottenere?'

un colpo di tosse secco.

'Josh non ti vorrà ugualmente, io farò la spia e tu verrai chiusa in carcere in città.. vivrai in una angolo di una cella ed io in chissà quale manicomio. Maja sotto terra e Josh con una siringa in un braccio. Sei debole Sophia, non avrai mai quello che ti aspetti'

Karen riuscì a trovare la sua forza interiore e aveva parlato.. così da salvara la vita di Maja ma da mettere in pericolo la sua.

Sophia prese una rincorsa e puntò l' arma verso la bocca di Karen -così non avrebbe parlato mai più-

'ED IO CHE VOLEVO RISPARMIARTI'

scaggionò il primo colpo ma Karen ebbe la prontezza di evitarlo.

'STA FERMA.' Le salì sopra a gattoni e alzò la lama fino a sopra la testa per infilzarla dallo stomaco.

La nera la prese dalla spalle e la scaraventò al suolo. Sophia avrebbe potuto benissimo trafiggerla, ma la nera le stava stringendo fortissimo la gola che le braccia della rossa sembrano non rispondere più ai suoi comandi.

'Sophia, questa è la TUA fine.'

Le sfilò il pugnale dalla mano e la colpì dritta sotto il petto.

The moon and the darkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora