8. Smetti di avere sempre ragione!

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Il clacson , il rumore della gomma della ruota che striscia per terra, il rumore assordante dell'impatto con il terreno, il vetro che si infrange, il metallo che si contorce, le mie urla in sottofondo , Steven!

Apro gli occhi di scatto prendendo un grosso respiro, era un incubo... guardo l'orario «le cinque e mezza?» sbuffo, mi alzo dal letto, lo sistemo. Poi vado in cucina tremante perché mi manca il calore della coperte

Mi faccio un caffè, mi siedo sul divano e guardo Londra ai miei piedi, con ancora le luci accese perché è ancora buio. Le macchine sfrecciano e la London eye che si scorge da dietro i palazzi. Sorseggio il caffè ancora caldo

Mi godo il silenzio, il completo e piacevole silenzio, ascolto , il rumore delle mie gambe che strofinano con il divano quando mi muovo, il rumore del cucchiaino quando mescolo il caffè, il rumore stesso del caffè, il mio respiro, il rumore lontano delle macchine, il fruscio delle foglie mosse dal vento

Prendo un piccolo respiro di sollievo... per un secondo smetto di pensare

Poi i miei pensieri ritornano. Gli incubi sono tornati, l'ansia a volte non mi lascia respirare... sono passati 10 lunghi giorni dal mio compleanno e ancora se ci ripenso, mi viene il magone in gola, solo il ricordo delle mie lacrime dei miei sentimenti durante quella giornata, mi fanno incupire

Quando la collins mi ha detto che le nostre sarebbero dovute essere delle videochiamate, che avevo bisogno di qualche seduta, è stata solo una conferma. Sapevo di essermici persa di nuovo. Adesso ho più controllo e sto cercando di non scaricare il mio dolore sul cibo e quindi di non tornare a vecchie cattive abitudini. Ma in questo momento mi sento persa

Come se nonostante io perda ore e ore cercando di pianificare la mia vita e mantenerla sotto controllo , un altro lato di me sia totalmente confuso e perso, non in grado di liberarsi del dolore

E in tutto questo cos'è la cosa ironica? Che quando penso a Simon, se pur ancora non sia l'argomento della quale parlo più facilmente, io non piango più così sommessamente. Mi manca ancora , ancora come respirare, ma credo di aver fatto passi avanti

Dopo aver scoperto tutta la verità , di essere consapevole del fatto che Simon era chi diceva di essere e che lo conoscevo davvero come le mie tasche, io sono andata avanti. Soprattutto dopo aver ricordato quella nostra chiacchierata quando sono finita in coma l'anno scorso

Che poi se ci penso è assurdo che davvero un anno come qualche giorno fa mi svegliavo da un coma e oggi sono qui

Ma riprendendo l'argomento Simon, sto davvero cominciando a guarire quella ferita, ma gli incubi ritornano sempre su quei momenti di panico e poi si aggiunge la rottura con Elliot

Forse è stato questo a farmi perdere ancora di più, Elliot è stato parte fondamentale della mia guarigione e forse dipendevo troppo da lui e questi sono i risultati

Di nuovo persa come una stupida dentro i miei stessi pensieri

Quando ormai la mia tazza è vuota, mi faccio una doccia, rimango sotto l'acqua un paio di minuti in più, poi mi asciugo i capelli guardo l'orario sono le 6:30 

Prima che Gwen possa svegliarsi deve passare almeno un'ora, sbuffo

Mi vesto, mi trucco un po', poi mi siedo sul divano nuovamente e prendo il telefono, entro su Instagram, guardo le storie, sorrido tiepidamente nel vedere che ieri Nancy, Valery e Paul si sono visti per la pausa del ringraziamento

Mi scappa una risata secca, l'hanno scorso oggi era il primo giorno di scuola, Jackson ed Elliot non erano riusciti a svegliarsi in tempo per la prima ora e io e Gwen eravamo andate a portare loro i compiti

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