13. Spiegati meglio

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Apro gli occhi con un mal di testa assurdo, il rumore degli uccellini mi da fastidio e se pur fatico a ricordare cosa sia successo ieri, non mi sono dimenticata affatto cosa cavolo ho combinato con Elliot

Dovrei scusarmi forse

Sbadiglio guardando l'orario 13:08 della vigilia di Natale, un anno fa come oggi mi ubriacavo per la prima volta , guardami adesso Cece... non saresti per niente orgogliosa di me

Chiudo di nuovo gli occhi perché è piacevole, ma sinceramente non sto più comoda sul letto devo alzarmi

Vado in bagno, mi guardo allo specchio, ho bisogno di una doccia

Lascio che l'acqua calda mandi via tutto lo sporco che mi sento a dosso a causa dell'alcol del sudore e dell'aria per niente pulita che si respirava dentro il locale

Il profumo dello shampoo del balsamo e del bagnoschiuma mi fanno sentire meglio, dopo non so nemmeno quanto tempo, mi sciacquo definitivamente e poi mi avvolgo in un telo

Esco dal bagno pensando a cosa potrei mangiare per sentirmi meglio, forse una passeggiata sarebbe l'ideale

Sbatto contro qualcosa di assolutamente fuori posto , chiudo gli occhi maledicendomi mentalmente per essermi distratta al tal punto da essermi scordata che questa cosa potesse accadere

Il mio sguardo sale lentamente, squadrando ogni centimetro del suo busto scoperto, le sue spalle e poi il suo volto serio, con le labbra e gli occhi gonfi per il sonno e i capelli scombinati 

Il suo sguardo intrappola il mio in pochi secondi e riesco a sentire il mio respiro mancare, il mio telefono comincia a squillare, così mi allontano da lui «scusa» dico in modo impacciato

Lui analizza il mio corpo scoperto, piano piano lentamente , lo passa sotto il suo sguardo attento, io mi stringo nel telo, poi si sofferma suoi i miei capelli bagnati , si guarda il petto, anche esso in parte bagnato

Trattiene un sorriso «buongiorno» dice con la voce roca di chi si è appena svegliato «giorno» il mio telefono smette di squillare

Così mi ricordo cosa mi aveva distratto in primo luogo «cavolo, il telefono» il suo sorriso gli sfugge, ma rimane comunque tiepido

Cerco di ignorarlo, vado nella mia stanza e richiamo
Mia:
"Buongiorno raggio di sole, ti ho svegliata?"
"No, Dimmi"
"Ho un appuntamento" canticchia , mi scappa un urlo
"Quando?"
"Tra più o meno 10 minuti mi passa a prendere, mi devi dire se sono vestita bene"
"Si aspetta"
Vado a vedere la foto che mi ha inviato
"Mi piaci, sei abbastanza scollata, ma non troppo scollata e non ci sono troppi colori... sei perfetta"
"Grazie, sono nervosa"
"Aaah sono emozionata per te, mi devi raccontare tutto quando torni, ok?"
"Si, certo ci sentiamo dopo"
"Ciao buona fortuna"
"Grazie"

Riattacco, mi vesto, vado in bagno e dopo essermi asciugata i capelli torno in cucina dove Elliot siede ancora nei suoi bermuda sportivi con il telefono in mano

Mi sento a disagio, so esattamente come mi sono comportata ieri, lo stuzzicato in modo abbastanza palese , anche se lui ha fatto ampiamente la sua parte... lo avrei anche baciato se lui non si fosse fermato ed ero a quel livello di ubriachezza che non credo mi sarei fermata lì

Quindi mi sento a disagio

«tutto ok? Ti ho sentita urlare dalla tua stanza » annuisco «era un urlo felice, lo dovresti sapere» rispondo, non so perché rispondo acida, non sono arrabbiata con lui in fondo. La discussione di ieri è finita esattamente come pensavo finisse e forse è stato un bene che tra di noi non fosse successo nulla

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