78. Mettere un punto

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Elliot

lasciare la sua casa è forse una delle cose più difficili che mi abbiano chiesto, non posso credere le stia facendo tutto questo... non dopo che  sono stato io a cominciare il tutto. Non posso credere che per un a stupidissima ragione io mi stia facendo scappare Cece... lei... la mia lei... dopo tutti questi cazzo di anni...


dopo tutte le volte che l'ho sostenuta da lontano, finalmente eravamo riusciti a ritrovarci, adesso tutto aveva senso, adesso che siamo adulti non c'è più il dover costruire il nostro futuro, la distanza, l'immaturità, i nostri stili di vita sono praticamente gli stessi...ma no... la paura che mi possa ritrovare nella stessa situazione di 7 anni fa, mi pietrificando


tutto sta andando anche troppo bene e io ho paura di essere bloccato nel passato, perché il mio amore verso di lei adesso è diverso, non é fulminante non é incontrollabile... mi fa confondere

ma io non posso perderla di nuovo é Cece, letteralmente la donna perfetta, la più dolce, simpatica, la più gentile e buona, la più intelligente e forte, la persona che ammiro di più sulla faccia della terra


esco dal suo palazzo faccio per accendere una sigaretta e andarmene verso la macchina, ma me ne pento... non posso... non posso lasciarmela scappare, sono un coglione se me ne vado adesso, faccio per rientrare



non posso rientrare ... le devo dare spazio, lei ha detto che vuole spazio, le devo dare spazio, non posso essere un egoista del cazzo


raggiungo la mia macchina accendo la sigaretta e comincio ad andare verso casa, che cazzo sto facendo??? se me ne vado lei non mi perdonerà mai e io non posso rischiare di perderla, la amo...IO LA AMO

questa strada è a senso unico, devo per forza fare il giro dell'isolato... sono cosí frustrato, sono un testa di minchia c'é solo un motivo per cui sono in questa cazzo di situazione... come cazzo ho potuto dirle che la amo, ma che non sono innamorato di lei???


quale minchia di idiota direbbe una cosa del genere??? faccio per raggiungere il suo palazzo, ma non posso tornare, non posso... mi ha chiesto spazio e sarebbe da idioti se io tornassi senza averci riflettuto per bene prima

riprendo la strada verso casa, mentre fumo un'altra sigaretta, sto piangendo di nuovo come una cazzo di principessa, ma non importa perché sono un testa di cazzo e me lo merito


posteggio faccio per salire, forse però voglio correre verso il suo quartiere... magari mi sento meglio, salgo sopra senza parlare troppo con Johnson non voglio che lui sappia,  comincio a correre verso il suo quartiere e poi cambio strada prendo un taxi verso casa di Jackson. Non posso credere che stavo andando di nuovo da lei sono un egoista egocentrico della minchia


prima rovino tutto con la ragazza migliore che io abbia mai incontrato nella mia vita e poi, sono cosi testa di cazzo che vado da lei, senza averci riflettuto prima, arrivo davanti casa di Gwen e Jackson, é Jackson che apre la porta quando io suono


«andiamo a correre» lui mi guarda negli occhi, probabilmente nota che ho gli occhi rossi e spalanca i suoi «che cazzo??» Gwen raggiunge la porta «Jack che cosa ti ho detto riguardo alle parolacce?» lo rimprovera, poi guarda me, ispira «Elliot...» lei sa che cosa è successo, forse sapeva prima che lo sapessi io


il suo volto non maschera pena e sconforto «tutto oK?» annuisco «Io e Cece abbiamo avuto un brutto litigio come immagino tu sappia» lei annuisce prendendo un grosso respiro «prenditi cura di lei per ora ok? io e Jack andiamo a correre» lei annuisce con un mezzo sorriso


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