49. Alla follia

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Harry:
"Lo so che questa settimana aggiuntiva non ha aiutato, ma amore, questo progetto è così impegnativo"
"No, ma io ti capisco, solo che quando non ci vediamo per cosí allungo, Harry, mi sembra di essere di nuovo single"
"lo so, lo so, ma non lo sei amore... non essere stupida! in più ho una sorpresa per te..."
"una sorpresa? Non mi piacciono le sorprese"
"lo so, ma questa scommetto di si"
"ok...potresti darmi un'indizio?"
"no, te l'ho spedita dovresti riceverla stasera"
"d'accordo"
"ti amo amore, non vedo l'ora di vederti"
"anche io"


riattacco, sospiro, non riesco a dirlo "ti amo" non riesco a dirlo, Dio... odio che lui sia lontano proprio ora! Odio che non sia qui a ricordarmi quanto giusto per me sia!


Ho voglia di riprendere ad abbandonarmi ai ricordi nuovamente, ho voglia di rivivere quei momenti ancora una volta


Metto su un video che avevo ripreso con il mio telefono la notte dopo la nascita di Ajax, lo avevo fatto con il mio telefono:


mi riprendo da sola «ciao piccolo Ajax, io sono la tua madrina Cece, questo è il tuo primo giorno di vita!» fa quasi male vedere queste scene e non solo perchè so che non potrò mai più riviverle...ma continuo a guardare perché nel male ci trovo quasi conforto


«ti presento un pochino la gente che ti è venuta a trovare- riprendo Gwen che dorme sul lettino- qui c'è la tua mamma che dorme, l'hai fatta faticare abbastanza» poi riprendo Jackson che tiene in braccio il piccolino «oh guarda sei tu- Jackson ride- e lui è il tuo papà che ti fa fare la nanna» Jackson saluta con la mano


«lo sa che dietro la telecamera c'è la sua zia antipatica» ride «ignora il tuo papà e guardati, sei bellissimo, il bambino più bello che abbiano mai creato» Elliot si accosta ad AJ per rientrare nel video «solo perché il tuo zio Elliot non è più un bambino ormai!» gli do una piccola spinta

Dopo aver girato questo video che dura più o meno 15 minuti, io ed Elliot siamo andati a casa di Gwen e Jackson, inizialmente io avevo proposto di andare a sistemare la loro casa per quando sarebbero tornati il giorno dopo, ma poi si era transformata in una discussione di 20 minuti sul fatto che Elliot doveva aiutarmi e che comunque non aveva senso andare ognuno al nostro albergo dopo, quando, in casa,  Jackson e Gwen avevano abbastanza spazio per tutti e due

e comunque Elliot mi avrebbe accompagnato li e che mi sarebbe venuto a prendere la mattina per tornare in ospedale


avevo ceduto alla fine, perché in realtà io volevo rimanere sola con Elliot e volevo poter parlare con lui. Non avevo capito che me ne sarei pentita dopo

Il viaggio in macchina è stato breve, nessuno dei due ha osato parlare, nessuno dei due ha provato nemmeno per un secondo a girarsi verso l'altro

Mi sono solo permessa di guardargli la mano, mi viene da sorridere, ricordo che le vene che gli rigavano la pelle, mi attraevano particolarmente, quando stavamo insieme, gliele sfioravo con le dita, seguivo il loro corso.  Ad Elliot piaceva e se c'era l'opportunità questo mio gesto finiva per dare inizio a qualcosa di oltre... pensavo a questo. Quindi risultavano essere parecchio attraenti

Non che ora non facciamo il suo effetto, sono accora molto attratta da esse, ma prima...oh prima mi facevano girare la testa

Lui stringeva il cambio della macchina e le sue vene uscivano fuori ancora di più e io che non lo vedevo da due anni, che non lo toccavo da due anni, che non vedevo o toccavo nessuno da due anni. Stavo fremendo in quella macchina


Quando arrivammo a casa di Gwen e Jackson, mi resi conto che era una bugia, il loro appartamento era molto carino, ma non c'era spazio per entrambi, c'era solo una stanza degli ospiti e la casa era piena di giocattoli e cose per neonati

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