17. Parlare

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Non posso credere di essere di nuovo qui, davanti allo specchio del bagno, con l'ansia in piedi accanto a me che mi osserva mentre mi asciugo i capelli.


Non posso credere che sia passato davvero un altro anno, che senza che io me ne sia accorta mi stia ritrovando travolta da quelle emozioni che mi terrorizzavano l'anno scorso. Oggi però non sono più con i miei genitori e i loro sguardi rassicuranti, oggi sono sola con le mie ansie e le mie paure, nel bagno del mio appartamento che mi chiedo ancora una volta dove sia finito il tempo


probabilmente non dovrei pensarci cosí tanto, probabilmente adesso dovrei prendere esempio dall'anno scorso e concentrarmi su quello che ho adesso. Ma non ci riesco perchè non mi sono mai sentita tanto sola quanto oggi


Lo so che ho Gwen, Jackson e i miei amici, so che da qualche parte in questa casa c'è un Elliot arrabbiato alla quale non ho rivolto parola per i 6 giorni passati, ma mi sento sola.


Questi ultimi mesi li ho sentiti cosí, la mancanza di Simon ha cominciato a farsi sempre più presente e a ritornare sotto-forma di incubi e  i miei problemi legati al trauma che ho subito quella notte di un anno e mezzo fa, ormai, sono tornati a tormentarmi...


Questo anno è stato strano, se mi concentro riesco a ricordare ogni giorno, partendo da un anno esatto come oggi quando sono riuscita a sfidare me stessa e ad ammettere i miei sentimenti ad alta voce per la prima volta, quando ho riso a crepa pelle nella macchina di Jackson perché il figlio dell'ambasciatore mi aveva fatto la proposta di matrimonio davanti ad Elliot


poi c'è la ricerca della verità, l'ammissione all'università, il compleanno di Elliot, il prom, l'anniversario di Simon, gli ultimi giorni di scuola, l'ansia prima degli esami finali, il diploma, il momento in cui Elliot mi ha lasciata e il dolore delle settimane seguenti, vederlo ubriaco che piange per me e poi di nuovo vestito per bene ad una festa, sentirgli dire ancora una volta "MIA" quando parla di me, poi ritrovarmi a casa sua settimane dopo senza ricordarmi come, il nostro ultimo bacio, il trasferimento a Londra, l'inizio di una vita e il ritorno di problemi passati, il mio compleanno e le risate che non finivano mai,  poi un aereo che non è mai partito e il volto di Elliot vicino al mio, sentimenti mai svaniti, così come problemi mai risolti ed eccomi qui... terrorizzata


esco dal bagno stringendomi nell'asciugamano che avvolge il mio corpo, Elliot mi passa davanti con una birra in mano e il petto scoperto, non mi guarda, ma cammina più lentamente


I muscoli delle sue spalle si contraggono ad ogni passo, rendendomi difficile distogliere lo sguardo, mi volto anche io, un pò per orgoglio, perché rimarrei ad osservare quelle spalle per non so quanto tempo, mi rigiro solo prima di entrare nella mia stanza e lui appoggiato al tavolo della cucina mi stava osservando


non lo reggo il suo sguardo, cosí entro nella mia stanza e chiudo la porta a chiave, metto le cuffiette e la musica al massimo volume e provo a concentrarmi su di essa, non voglio pensare, ne a lui, ne all'anno passato, ne al fatto che lui sia stato il protagonista del mio 2019...

non voglio sentire niente altro se non le note rilassanti delle mie canzoni preferite

Al momento "teenage dream" di Katy Perry suona a tutto volume alle mie orecchie  ... c'erano momenti in cui questa canzone mi ricordava me stessa, adesso non lo so

Devo essere sincera, mi sono pure stancata di autocommiserarmi, ho paura dell'anno nuovo, sono triste per l'anno vecchio. Mi manca Elliot, ma quando è qui con me non gli parlo, mi manca Simon eppure non faccio niente per ricordarlo

Sono stanca di essere me stessa.... basta essere una bimba che piange. Ecco, non sono una ragazza alla quale piace fare delle promesse solo perchè è l'anno nuovo, ma per questa volta voglio fare un eccezione

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