14. Altriementi?

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lui alza lo sguardo verso di me

«non lo vuoi?» scuoto la testa «no... però so che cosa significa» gli sorrido debolmente «che cosa significa?» mi chiede «è un modo per dirmi che ogni parte di te, anche quella alla quale è più difficile separarti, è mia. Mi stai dando tutto» sospiro, con il cuore a pezzi, lui annuisce «tutto»

«non lo avresti fatto prima»Lui mi sorride tiepidamente con gli occhi carichi di dolore «sono più mansueto e disciplinato adesso» scuoto la testa «smettila, adesso...mi piace quello stronzo» gli scappa una risata secca «sei l'unica-scuote la testa-mi ami ancora» sospira con un sorriso scemo sul volto

Annuisco«mio malgrado»ridacchio, lui ride... la sua risata è qualcosa di semplicemente indescrivibile, le fossette,  gli occhi che diventano piccoli, i denti bianchi... mi era mancato

«resta Elliot... rimani qui, ma andiamoci piano, ok?pianissimo... non abbiamo tanto tempo, ma io ho bisogno di tempo» lui annuisce

«tutto quello che vuoi» mi abbraccia e io abbraccio lui, mi bacia i capelli e io mi sento meglio

Il mio telefono comincia a squillare e sembra che il tempo non sia mai passato, io scoppio a ridere fra le sue braccia, mentre so già che lui sta alzando lo guardo al cielo

«scommetto 100 dollari che è Gwen» sospira, mi stacco dal suo abbraccio e gli mostro lo schermo con una foto mia e di Gwen sullo schermo del telefono che continua a squillare

«è meglio così» lui alza gli occhi al cielo«certo... perché noi ci andiamo piano» borbotta facendomi ridere

Twin:
"Gwen?" Rispondo
"Ma dove siete? non vi siete fatti sentire tutto il giorno"
"Noi? Non voi?"
"Noi ce ne siamo approfittati"
"Eh si infatti me ne sono accorta"
"Ma che fate?"
"Parlavamo, voi che fate? Tornate a cena?"
"Si, stiamo venendo, vuoi cucinare?"
"Si, ma tu pulisci"
"Affare fatto"

G e J arrivano in fretta e mente io e Gwen prepariamo , Jackson ed Elliot scendono a fumare una sigaretta «ci andiamo piano, ma abbiamo deciso di viverci questi giorni senza limiti» quasi sussurro terrorizzata dalla possibile reazione di Gwen

«come scusa?» mi guarda con gli occhi spalancati, annuisco«hai sentito» lei mi fa voltare verso di lei«stai scherzando? Tu sei Cece il treno passa una volta sola»

Ritorno a cucinare cercando di mantenere la calma«ho provato a stargli lontana e non ha funzionato, ho provato ad essergli amica ed è finita che stavamo flirtando ad un centimetro dalla bocca... non ha senso continuare così. Non è divertente, ieri quando siamo tornati abbiamo sfiorato il bacio, non è successo nulla solo perché lui si è fermato. Voglio andarci pianissimo, il che significa niente contatto fisico, ma nemmeno bugie»

Lei scuote la testa «Cece... so che Elliot ti ama, ma ho paura» sospiro «anche io, in realtà se proprio lo vuoi sapere , io mi sto cagando addosso dalla paura, ma fingere che non ci sia niente non ha senso. E poi lui...Non so come dirlo...lui si è sottoposto a me »

Lei mi guarda confusa«che significa?» mi pulisco le mani nel mio grembiule , mi porto una mano alla fronte «il significato letterale del termine, come fa lui con il suo maggiore o non so come si chiamano. Ha rinunciato al suo orgoglio da uomo alfa che lo accompagna solitamente, per me... per dimostrarmi che ogni parte di lui è...mia» lei si porta una mano alle labbra

«Elliot? Lo stesso Elliot che era fatto della stessa sostanza dell'orgoglio» annuisco «non mi guardava più negli occhi, mi ha ceduto ogni parte di se, anche quella alla quale è più legato» lei mette il broncio

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