10. Sei davvero qui

32 2 3
                                    

Elliot

Aspetto Gwen e Jackson all'aeroporto seduto con i gomiti sulle ginocchia, le dita incrociate tra di loro. Lo so che Jackson mi ha assicurato che lei non ci sarà, però tutto qui grida il suo nome . Quando lei diceva che una parte di lei apparteneva a questo posto decisamente so a che cosa si riferiva

«Elliot!»sento urlare, alzo lo sguardo e Gwen corre verso di me, sorrido tiepidamente, mi è mancata la nannetta pazza iperprotettiva, mi abbraccia «mi sei mancato gigante imbronciato»sorrido «anche tu nanetta pazza» mi molla, mi guarda per bene «sei ancora tutto intero»mi scappa una risata secca

«avevi dubbi?»la guardo fingendomi ferito«un pochino»ride«ma come non hai perso nemmeno un dito»ridacchia Jackson «deludente vero?» annuisce, poi mi abbraccia «sono contento di vederti, testa di cazzo » gli do un pugno «tu sei una testa di cazzo»


guardo alle loro spalle cercandola con lo sguardo, come se dovesse apparire da un momento all'altro «Elliot... te l'ho detto, al momento starà salendo in un aereo dall'altra parte della città»sospiro «non la stavo cercando-sorrido come se in realtà non ci stessi sperando un pò- andiamo? ho bisogno di mangiare qualcosa»Gwen scoppia a ridere«immagino»

ci fermiamo a mangiare qualcosa in un ristorante e poi a piedi andiamo a casa di G. Lei mi racconta entusiasta della loro vita in inghilterra, stando bene attenta a non pronunciare il nome di Cece.


Dentro il loro appartamento è abbastanza visisbile l'impronta di Cece. Il suo stile semplice e sofisticato si respira ovunque. Mi guardo intorno e mi blocco quando vedo una sua fotografia su una mensola mentre ride con Gwen «L'abbiamo scattata il giorno del suo compleanno»mi sorride tiepidamente Gwen accarezzandomi la spalla

suonano il citofono, Gwen risponde«arrivo, grazie mille»si gira verso di noi «Devo scendere un secondo c'è la  propretaria di casa, vi dispiace?»scuoto la testa «vuoi che scendo con te?»chiede J , Gwen scuote la testa.

Cosí ci lascia soli, io guardo Jackson prendendo un grosso respiro«tutto ok?» annuisco mordendomi il labbro «a parte che sono nel suo appartamento e lei non c'è»prendo un altro grosso respiro

«Non era necessario prendere quella scelta, Elliot... bastava dimostrare a suo padre che non c'è nessuno più adatto di te per lei»stringo la mandibola«Jack...sono passati sei mesi quasi. Lei è felice senza di me»prendo in mano la foto del suo compleanno «Guardala...»mi scappa una risata secca

con la lingua di fuori, bellissima con quella corona esattamente dove dovrebbe stare, Jackson mi toglie la foto dalle mani e la mette al suo posto«Se lei sapesse che hai sacrificato ciò che amavi di più per la sua felicità stai trinquillo che non sarebbe cosí felice. Cazzo! Elliot , era tutto quello che volevi...» lo guardo malissimo

«Fatti i cazzi tuoi ok? Non hai nessun cazzo di diritto di giudicare la mia scelta,ok? chiudi questa minchia di bocca. Lei non lo sa ed è felice» lui mi risponde con lo stesso sguardo«lei ha il diritto di sapere»lo fulmino con lo sguardo

«Non rompere i coglioni abbiamo già avuto sta cazzo di conversazione inutile, anche se adesso lo sapesse, non mi perdonerebbe le ho fatto troppo male»Gwen apre la porta ed entrambi improvvisiamo un sorriso

«tutto risolto... allora Elliot puoi posare le tue cose nella stanza di Cece»mi sorride, prendo un grosso respiro

« non credo sia una buona idea che io rimanga qui senza che Cece lo sappia, ve lo già detto» poso il mio borsone per terra «ascoltami a questo punto sarà già in aereo e  tu andrai via quando lei tornerà, non vi incontrerete» prendo un respiro più profondo

Lost 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora